Il Masterplan 2030, tuttavia, non risolve gli interrogativi sull'ampliamento!
L'autorizzazione al Masterplan 2030 – secondo i media - sarebbe avvenuto il 18 Marzo con la firma sul decreto del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, anche se la materia deve essere ancora sottoposta all'analisi della nuova Commissione di V.I.A..
A quattro dalla presentazione del Masterplan l'annuncio permangono, tuttavia, gli interrogativi esistenti e la risoluzione delle iniziali “prescrizioni” proposte nella prima fase della “valutazione”.
All'esultanza del sindaco Mario Conte e del presidente Enrico Marchi di Save e AerTre ed al possibile sblocco di un piano di investimenti di 54 milioni di euro si contrappongono le posizioni avverse.
Del Comitato dei cittadini e di alcuni rappresentanti dei Partiti.
Tra di questi ecco il comunicato divulgato da “Articolo Uno”.
Coordinamento
Regionale Articolo Uno - Venezia, 19 marzo 2021
COMUNICATO
STAMPA
“Ampliamento aeroporto Canova di Treviso: scelta
sbagliata e contro il territorio. Investire sull’integrazione
aeroportuale”
Nel territorio con maggiore cementificazione, con
maggior numero di scali aeroportuali, nel Comune dove la vicinanza
strettissima delle piste di volo con la conurbazione urbana fa stare
i Comitati cittadini costantemente sulle barricate, la Lega salda le
promesse e fa autorizzare l'ampliamento dell'Aeroporto Canova di
Treviso.
Potrebbe sembrare una gaffe di Salvini, ma oggi ha
trovato il tempo dopo gli auguri a tutti i papà di informare che nel
piano investimenti per far ripartire l'Italia c'è anche
l'ampliamento dell'Aeroporto di Treviso.
Un aeroporto dentro la
città e che già ora gode di ampie deroghe per il suo
funzionamento.
Non comprendiamo la scelta di fare ulteriori
ampliamenti in questo contesto ed ovviamente la contestiamo
riconoscendone uno spreco di risorse visto che sono sempre più
stringenti le normative internazionali di sicurezza del volo. Sono
norme che immaginiamo avranno un impatto su tutti gli operatori e
compagnie di volo. Crediamo che la sicurezza non sia solo
riconducibile ad una etichetta da apporre se tale avviene in deroga:
continueranno le compagnie aeree ad usare questo aeroporto con piani
di rischio diversi anche dopo questa crisi pandemica che non sappiamo
fra quanto farà ripartire il traffico aereo?
Crediamo che il
sistema aeroportuale italiano, che necessita di un piano strategico
vero, per non mantenere solamente in vita hub geograficamente
sbagliati ed in contrasto con le scelte industriali meriti maggiore
attenzione di un favore immobiliare, per il Canova, a beneficio dei
soliti noti. Nel NordEst questo piano è oltremodo urgente: da Ronchi
dei Legionari a Verona passando per Venezia servono scelte di tutela
del lavoro per i dipendenti e di tutela della salute delle
popolazioni che vivono nelle vicinanze: si pensi all'impatto
ambientale che hanno ad esempio i depositi di carburante e la
depurazione delle acque. Ma il piano deve rispondere anche ad
esigenze industriali e multimodali.
E’ paradossale poi che
mentre il segretario della lega esulta per questo ampliamento, il più
importante ministro dello stesso partito abbia appena predisposto un
piano per fare spezzatino della nuova Alitalia, dimostrando in questo
la lega un serio problema di coerenza interna.
Il segretario
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