martedì 16 marzo 2021

Aeroporti, COVID-19, vaccini, passaporto sanitario: altra “interrogazione”

Sotto inchiesta anche le esportazioni dei vaccini al di fuori della UE!

Il trasporto aereo continua a navigare nell'incertezza del prossimo futuro e dell'operazione “passaporto sanitario”, presupposti inevitabili per la ripresa dei voli nazionali, europei ed intercontinentali. Ovvero il rilancio del corso, medio e lungo raggio. La seguente “interrogazione” UE, prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 138 del regolamento è stata presentata da Antonio Tajani (Ppe) 

Oggetto: export di vaccini dall'Ue verso Paesi terzi

Secondo un documento della Commissione Ue, nel solo mese di febbraio l'Unione europea ha esportato 34 milioni di dosi di vaccini anti-Covid prodotte al suo interno verso 31 Stati di tutto il mondo. Ad oggi, le principali destinazioni sono la Gran Bretagna (9 milioni di dosi), il Canada (3,9 milioni), il Giappone ed il Messico (2,7 milioni) e l'Arabia Saudita (1,4 milioni).

Negli Usa è già stato invocato il Defence Production Act, un meccanismo che conferisce al governo federale un maggiore controllo sulla produzione industriale per consentire ai cittadini americani adulti di essere vaccinati entro maggio.

Stando ai dati raccolti da OurWorldInData, l'Unione europea è ancora in grave ritardo rispetto a tutte le altre grandi Nazioni. Solo il 6,5% dei cittadini europei ha ricevuto il vaccino contro il 58% degli israeliani, il 33% degli inglesi ed il 18% degli americani.

Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1 intende la Commissione pubblicare dati aggiornati sull'export di vaccini?

2 Quali misure intende adottare per accelerare la vaccinazione dei cittadini europei?

3 Intende modificare il regolamento (Ue) 2015/479 per limitare l'export dei vaccini anti-Covid, scongiurando il rischio che ciascun governo proceda autonomamente?


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