mercoledì 24 marzo 2021

Aeroporti, aerolinee e dipendenti: una “interrogazione” sui contratti

Dalla crisi innescata dal virus, alle turbolenze indotte nel settore “aviazione”!

Nella crisi del COVID-19, nell'era della riduzione verticale se non nel blocco dei voli, lo staff di terra impiegato presso i gestori aeroportuali, nelle società di handling e nelle attività accessorie alle operazioni di volo, come i soggetti, i lavoratori impiegati nelle aree air-side e land-side, come nei negozi localizzati nel terminal-satelliti, nelle zone esterne dei parcheggi e moltitudini di occupazioni “aeroportuali”, ha reso trasparente la miriade di contratti di lavoro, interinale, part time e definitivi esistenti.

Le ricadute lavorative e sociali.

La seguente interrogazione parlamentare presentata in Europa il 18 marzo 2021, con richiesta di risposta orale O-000019/2021 alla Commissione Articolo 136 del regolamento

Lucia Ďuriš Nicholsonová, Dennis Radtke, Alicia Homs Ginel, Sylvie Brunet, France Jamet, Mounir Satouri, Sandra Pereira a nome della commissione per l'occupazione e gli affari sociali  ha proposto una analisi.


Oggetto: condizioni di lavoro e di occupazione dignitose nel settore dell'aviazione

Negli ultimi anni numerosi cambiamenti hanno interessato il settore dell'aviazione. In alcuni casi essi hanno contribuito a una diversificazione delle forme dei contratti di lavoro del personale di volo, come ad esempio i programmi pay-to-fly che, unitamente alla proliferazione di basi operative in diverse giurisdizioni, rischiano di dar vita ad una concorrenza sleale.

Recentemente otto Stati membri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, incentrata sugli aspetti sociali e lavorativi nel settore dell'aviazione. I lavoratori interessati hanno inoltre avviato molti procedimenti giudiziari, ispezioni sul lavoro, proteste e scioperi.

Anche la pandemia di Covid-19 influisce sul settore dell'aviazione, causando il calo di oltre due terzi del traffico e la perdita di molti posti di lavoro, dal momento che i vettori cercano di mantenere la redditività e ridurre i costi. Nonostante i regimi di aiuti di Stato, la maggior parte delle compagnie aeree ha ancora difficoltà a tornare ai livelli di attività precedenti alla pandemia. La mancanza di prospettive di miglioramento fa temere maggiori tagli dei posti di lavoro e un ulteriore peggioramento dei termini e delle condizioni. In tale contesto, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali pone le seguenti domande:

1 Intende la Commissione sostenere una connettività aerea socialmente responsabile e sostenibile nell'Unione, salvaguardando e promuovendo i diritti sociali, aumentando ulteriormente la sicurezza e garantendo la concorrenza leale e il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e delle leggi sul lavoro da parte delle società che ricevono sostegno finanziario pubblico?

2 Tenendo conto della valutazione del regolamento (Ce) n. 1008/2008, come intende la Commissione assicurare l'effettiva applicazione della vigente legislazione dell'Ue e quali misure giuridiche sono al vaglio per garantire condizioni di parità e la certezza giuridica per il personale di volo, compreso l'obbligo di sapere quali norme in materia di lavoro si applicano a tali lavoratori?

3 Quando intende la Commissione presentare una revisione del regolamento (Ce) n. 1008/2008 al fine di garantire condizioni di lavoro e di occupazione dignitose nel settore dell'aviazione?

4 Quando intende la Commissione pubblicare le conclusioni del gruppo ad hoc di esperti degli Stati membri in materia di aviazione e diritto del lavoro e come intende porre rimedio alla mancanza di dati affidabili sul numero di posti di lavoro occupati dal personale di volo, sui posti di lavoro esternalizzati e sul personale interinale?

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