Lo scenario dell’aeroporto Verdi di Parma è sempre lo stesso. La situazione è quella di uno “stallo” prolungato. Il giudice fallimentare ha prorogato di altri due mesi, rimandando al 27 novembre, la decisione sul futuro della Sogeap, la società gestore dell'aeroporto di Parma.
Un probabile e atteso confronto tra i canadesi della Centerline,
azionista di maggioranza, e l'Unione parmense degli industriali, azionista di
minoranza dovrebbe poter decidere il futuro dello scalo. Ma con quali
prospettive?
Il deficit di bilancio, il futuro dei 200 dipendenti,
rappresentano, probabilmente, questioni del tutto marginali. Il rilancio dello
scalo parmense potrà, infatti, essere inquadrato nel ruolo che il Piano
Nazionale Aeroporti-PNA – ancora da promulgare, nonostante le Linee Guida del novembre
2022 e della “Proposta di Piano Ottobre 2022” –  assegnerà al Giuseppe Verdi di Parma.
Inevitabile evidenziare come l’odierna configurazione "aerodrome" e ampiezza del sedime, correlate alle caratteristiche di pista e piazzali
aeromobili, non risultino adeguati a pianificare un futuro “efficiente-competitivo-redditizio”
per eventuali finanziatori e/o l’ingresso di nuovi azionisti/fondazioni.
La proposizione di un rinnovato Masterplan, con un’estensione
del sedime aeroportuale, magari il suo raddoppio, con allungamento della stessa
pista, dell’approvazione da parte di ENAC ed il Parere Positivo della
Commissione VIA/VAS/VIS – riscontri non del tutto agevoli – potrebbe diventare
il punto di svolta per futuro dello scalo.
La nota dell’azionista di maggioranza Centerline, a riguardo
"Siamo lieti che il Tribunale abbia accolto la nostra richiesta di
differire la propria decisione formulata dal collegio sindacale della società, conferma
la serietà del progetto presentato da Centerline per il rilancio dell’aeroporto
Giuseppe Verdi e la ferma volontà dell’azionista di maggioranza di portare a
compimento la ristrutturazione dello scalo. Lavoreremo senza sosta nelle
prossime settimane con le istituzioni e tutti gli stakeholders coinvolti per
garantire la continuità operativa di questa infrastruttura e consentire alla
comunità locale di sfruttare pienamente questo asset strategico", probabilmente
deve essere interpretata in uno scenario più vasto. 
La promulgazione del Piano Nazionale Aeroporti, quindi, in
aggiunta all’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, che ha avviato una
strategia condivisa di sviluppo del sistema aeroportuale regionale, potrà rappresentare lo scenario base. 
Il traguardo regionale di 20 milioni di passeggeri/anno coordinando
il finanziamento di un operativo tra gli scali di Parma, Bologna, Forlì e
Rimini potrà, quindi, agevolare l’accesso di azionisti e finanziatori all’aeroporto
parmense, probabilmente già presenti negli altri scali regionali.
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