venerdì 18 novembre 2022

Aeroporto Parma, un comunicato Nocargo: per un masterplan alternativo, compatibile

Comunicato stampa del 16 novembre

Correva l’anno 2011 quando il Fatto Quotidiano intitolava “Aeroporto Verdi in crisi”. Da allora un susseguirsi di annunci di rischio chiusura, fallimento, liquidazione. La motivazione sempre la stessa: un aeroporto passeggeri fagocitato e schiacciato tra gli aeroporti di Linate, Bologna, Bergamo e Verona.

Ed ecco che nel 2018 arriva la “pensata”: visto che come aeroporto passeggeri non funziona, trasformiamolo in Cargo allungandone la pista. Ma anche qui c’è l’ostacolo: ad 80 km è già attivo e con contratti firmati un aeroporto Cargo con pista da 3000 metri che per motivi di spazio fisico Parma non potrà mai avere.

Gara, quindi, già persa in partenza. Quindi eccoci al “che fare del Verdi?” di oggi.

In questi più di 10 anni, però, sembra che l’aeroporto sia stato come congelato…la città è stata fatta crescere senza considerare le ricadute che una tale infrastruttura ha sul territorio in cui è inserito: non ci risulta che qualcuno abbia mai richiesto l’attivazione della Commissione rumore aeroportuale; come sappiamo il Piano di Rischio è stato approvato con 10 anni di ritardo; non ci risulta siano state predisposte le Mappe di Vincolo e Piani Emergenziali. 

Tutte mancanze che interessano la salute e la sicurezza del Parmigiani. Anche solo pensare di allungare la pista per far arrivare molti più aerei e molto più grossi (i due parametri che influiscono sul rischio incidente aereo e sul rumore) sopra zone densamente abitate ci sembra davvero una scelta quanto meno irresponsabile.  Se si aggiunge che vengono inserite nella zona massima di rischio di incidente aereo le due principali arterie del sistema trasportistico del Paese la scelta diventa addirittura folle. E poi per cosa? 

L’aeroporto di Parma con la pista allungata risulterà meno schiacciato tra gli aeroporti di Linate, Bologna, Bergamo e Verona? No!

La pista allungata accorcerà le distanze da quello che il Piano Nazionale degli aeroporti definisce il quarto aeroporto Cargo del Paese? Ancora no! Quindi, la sopravvivenza del Verdi deve necessariamente passare da una strada diversa rispetto all’allungamento della sua pista.

 

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