La mobilità aerea dei mezzi volanti identificabili come aerotaxi/maxidroni e assimilabili dovranno pur partire e atterrare da qualche posto? Si chiameranno vertiporti ed il Piano Nazionale Aeroporti li avrebbe identificati e localizzati. Entro il 2035 saranno completamente operativi con uno scenario stimato di 10 milioni di passeggeri movimentati.
Potranno collegare città e regioni, potenziando la mobilità
terrestre in coincidenza del Giubileo 2025 a Roma e dei Giochi olimpici
invernali Milano-Cortina del 2026.
Questa modalità di trasporto aereo è stato identificato internazionalmente
come “Advanced air mobility” e “Urban air mobility”, dovrebbe risultare non
solo a minimo e/o nullo “impatto ambientale” ma anche rapido, veloce. Elettrici,
a idrogeno ed avveniristici sistemi motore. Per il trasporto di merci e di
passeggeri, per attività ordinaria e di emergenza.
Il “vertiport” identifica aree progettate specificamente per
il decollo e atterraggio in analogia agli eliporti per gli elicotteri. Possono essere pilotati da
piloti “on board” e/o a distanza. In diretta single o in gestione multipla. Saranno
posizionati anche sulle terrazze degli edifici. Centri “hub/skygate” o “vertistop”
per deposito o prelievo “drop-off e pickup”.
I media riferiscono che i primi vertiport, sei urbani e
quattro, inizialmente, saranno autorizzati nelle zone degli scali aerei di
Linate, Malpensa, Fiumicino, Torino Caselle, Venezia Tessera, Bari Palese e
Cortina.
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