In attesa della presentazione del rinnovato Piano Nazionale Aeroporti-PNA diventa indispensabile inquadrare alcune nozioni elementari sui parametri di base, utili ad analizzare le scelte che ENAC e Ministero competente potranno emanare.
E’ noto come le piste sono catalogate con numeri di codice A,
B, C, D, E, ed F. Gli aeroporti sono invece classificati - Codice di
Riferimento dell’Aeroporto (Aerodrome Reference Code), in relazione alle “ caratteristiche
delle superfici, delle aree di protezione e dei piani di riferimento laterali e
longitudinali che devono essere tenuti liberi da ostacoli”.
La “Lunghezza di Pista di Riferimento dell’Aeromobile”
rimanda al numero di codice 1, 2, 3 e 4.
Le piste di aviazione commerciale con una lunghezza di pista
superiore a 1800 metri sono identificate con il 4 e, in relazione all’apertura
alare superiore a 36 metri sono contrassegnate con la lettera D. Oltre i 52
metri, fino a 65 mt sono identificati con la lettera E, oltre i 65 mt con la
lettera F.
Tuttavia se le flotte di tipo E abbisognano di larghezza
pista di 45 metri (gli scali 4D) le flotte di tipo F, con larghezza alare oltre
i 65 metri dovrebbero operare su pista larghe 60 metri.
Con specifiche autorizzazioni le flotte di tipo E ed F sono autorizzate ad atterrare su aeroporti classificati 4D. riferita all’aeromobile in uso sull’aeroporto che necessita di maggior corsa al decollo;
− una lettera individuata dalla apertura alare o larghezza massima del carrello principale dell’aeromobile più grande che si prevede possa operare nell’aeroporto, a seconda di quale dei due parametri richieda caratteristiche di pista superiori.
Il codice di riferimento è determinato per ogni pista allo scopo di identificarne le caratteristiche delle superfici associate. Tale Codice di riferimento non è correlato alla resistenza della pavimentazione.
Tra i parametri di riferimento di base è utile segnalare
anche la “pendenza longitudinale complessiva, calcolata dividendo la differenza
di quota tra le due testate della pista, misurata lungo l’asse, per la
lunghezza della pista, non deve essere superiore a 1% (1:100) per le piste con
numero di codice pari a 3 o 4 e a 2% (1:50) per le piste con numero di codice
pari a 1 o 2. (REGOLAMENTO PER LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DEGLI AEROPORTI Edizione
2 – Emendamento 9 del 23.10.2014 Indice).
“In nessuna porzione della pista la pendenza longitudinale
può superare i limiti sottoindicati:
(a) 1,25% con numero di codice pari a 4;
(b) 1,50% con numero di codice pari a 3;
(c) 2,00% con numero di codice pari a 1 o 2;
La pendenza del primo e ultimo quarto di una pista di codice
3 o 4 non può essere superiore allo 0.8%.
Le variazioni di pendenza devono essere minimizzate nelle
piste di nuova costruzione e, ove possibile, in occasione di rifacimenti
significativi della pista. Le variazioni di pendenza ammissibili connesse con
gli interventi di ripavimentazione devono essere accettate dall’ENAC.
Qualora non possano essere evitate variazioni di pendenza,
la differenza tra due pendenze consecutive non può superare i limiti
sottoindicati:
(a) 1.5% con numero di codice pari a 3 o 4;
(b) 2.0% con numero di codice pari a 1 o 2; Edizione 2 del
21.10.2003 Capitolo 3 - 3
La transizione tra una pendenza e un’altra deve essere
effettuata tramite una superficie curva con un gradiente non superiore a:
(a) 0.1% per 30 m (raggio di curvatura minimo di 30.000 m)
con numero di codice pari a 4;
(b) 0.2% per 30 m (raggio di curvatura minimo di 15.000 m)
con numero di codice pari a 3;
(c) 0.4% per 30 m (raggio di curvatura). (REGOLAMENTO PER LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DEGLI AEROPORTI Edizione 2 – Emendamento 9 del 23.10.2014).
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