Era quasi 10 anni fa, quando il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) ha pubblicato i risultati del Progetto SERA (Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale), coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio e conclusosi nel mese di maggio 2013. Il progetto intendeva individuare strumenti operativi per avviare sistemi di sorveglianza in materia di inquinamento acustico e atmosferico e dei relativi effetti sulla salute tra i residenti nei pressi dei principali aeroporti italiani.
Proponiamo uno stralcio dei documenti ancora disponibili sul
web.
“E’ stata realizzata una sintesi di tutte le evidenze
scientifiche disponibili e sono state effettuate indagini campionarie tra la
popolazione residente in prossimità di 5 aeroporti italiani, tra cui
l’aeroporto di Pisa, per ottenere dati inerenti alla frequenza di ipertensione,
insofferenza al rumore e disturbi respiratori.
Gli effetti del rumore aeroportuale rilevati dal progetto
SERA
All’indagine campionaria hanno partecipato 1.898
residenti (tasso di partecipazione
medio: 52.1%) di età compresa tra 45 e 70 anni, che vivevano al 31 dicembre
2010 da almeno due anni nei pressi degli aeroporti di Milano-Linate e Malpensa,
Pisa-San Giusto, Venezia-Tessera, Roma-Ciampino e Torino-Caselle. Nel campione
studiato: 902 persone (47,5%) risiedevano nelle zone in cui l’Lden (indicatore
acustico giorno-sera-notte) stimato era inferiore a 50 dB; 313 (16,5%)
nell’area caratterizzata da un basso livello di rumore da aeroporto (tra 50 e
55 dB); 363 (19,1%) nella fascia di rumore aeroportuale compresa tra i 60 e 65
dB e infine 61 (3,2%) risiedevano nella fascia >65 dB.
I risultati dello studio evidenziano un’associazione tra
esposizione al rumore di origine aeroportuale e livelli di pressione arteriosa.
Rispetto al gruppo di riferimento, le persone residenti in zone nelle quali
l’impatto del rumore aeroportuale è superiore ai 65 dB mostrano un sensibile
aumento dei livelli di pressione sistolica, in particolare quella serale.
Questa associazione si osserva al netto del potenziale effetto confondente di
variabili individuali, quali sesso, età, indice di massa corporea, livello di
istruzione, occupazione, ed ache dell’effetto associato ad un’esposizione
concomitante a rumore da traffico stradale. E’ stata riscontrata, inoltre,
un’associazione forte e coerente tra il rumore generato dal traffico aereo e il
fastidio della popolazione (annoyance) e i disturbi del sonno.
Aeroporti e qualità dell’aria: risultati del progetto SERA e
dello studio ARPAT
Relativamente all’impatto dell’aeroporto sulla qualità
dell’aria lo studio SERA ha fornito metodologie e strumenti operativi che
evidenziano la necessità di prendere in considerazione:
-l’analisi dei valori
di picco delle specie inquinanti, piuttosto che le medie temporali normate (i.e., con risoluzione
temporale delle misure dell’ordine del minuto);
-in aggiunta agli inquinanti normati, l’analisi del numero
di particelle ultrafini generate da combustione incompleta durante i decolli
degli aerei;
- l’analisi della componente del materiale particolato risollevata
dai decolli degli aerei
A questo proposito ed in continuità con lo studio SERA,
l’ARPAT (ARPA Toscana) ha recentemente pubblicato uno studio sulla valutazione
dell’impatto dell’aeroporto di Pisa sulla qualità dell’aria nella città.
Complessivamente i livelli d’inquinamento mostrano che l’aeroporto non impatta
in maniera rilevante sulla qualità dell’aria dell’ambiente urbano, se si fa
riferimento ai valori medi orari, giornalieri e annuali previsti dalle norme
vigenti. L’opportunità di effettuare un monitoraggio in continuo del
particolato atmosferico in estrema prossimità della pista, anche con sensori
innovativi, ha consentito di evidenziare la significativa variabilità nel
brevissimo termine dei livelli di inquinamento in corrispondenza alle
operazioni di volo."
"Nell’ultima decade il grande successo dei voli
low cost ha aumentato il traffico aereo in molti aeroporti italiani, esponendo
la popolazione residente ad un aumento dei livelli di rumore e di inquinamento
atmosferico. Nell’ambito dell progetto SERA Italia (Studio sugli Effetti del
Rumore Aroportuale) è stata condotta una Valutazione d’Impatto Sanitario del
rumore aeroportuale tra i residenti in prossimità degli aeroporti di Ciampino
(Roma), Linate e Malpensa (Milano), San Giusto (Pisa), Caselle (Torino) e
Tessera (Venezia). Metodi: I registri anagrafici dei comuni interessati hanno
fornito gli indirizzi di tutti i residenti al 31/12/2010. L’impatto acustico al
2010 di ciascun aeroporto è stato stimato utilizzando il modello Integrated
Noise Model. Tutti gli indirizzi di residenza sono stati geocodificati e ad
ogni soggetto è stata attribuita l’esposizione a diversi indicatori d’impatto
acustico: Lden (<55, 55-60, 60-65, 65-70 dB), Lnight, Leq diurno e notturno.
Sono state utilizzate le funzioni concentrazione-risposta disponibili dalla
letteratura per stimare il numero di casi attribuibili al rumore aereportuale.
Sono state considerate le seguenti condizioni: ipertensione, infarto acuto del
miocardio, annoyance e disturbi del sonno. Risultati: Sono stati considerati
73,272 residenti esposti a rumore aeroportuale superiore a 55 dB, di cui 55,915
(76.3%) a 55-60 dB, 16,562 (22.6%) a 60-65 dB e 795 (1.2%) a 65-70 dB. E’ stato
stimato che l'esposizione a livelli di rumore aeroportuale maggiori di 55 dB ha
causato in un anno nella popolazione studiata 1,595 (95%IC: 0-3,436) casi
addizionali di ipertensione, 3.4 (95%IC: 0-10.6) casi di infarto acuto del
miocardio, annoyance in 9,790 persone (95%IC: 1,894-10,509) e disturbi del
sonno in 5,086 soggetti (95%IC: 1,894-10,509). Conclusioni: Lo studio SERA
evidenzia un impatto rilevante del rumore aeroportuale sulla salute dei
residenti nei pressi dei sei aeroporti italiani. E’ opportuna la valutazione
epidemiologica continua e urgenti misure di mitigazione del rumore per tutelare
la salute dei residenti.
Riassunto
È stata redatta una sintesi della letteratura scientifica
relativa all’impatto delle attività aeroportuali sulla qualità dell’aria
ambiente, che vuole evidenziare le novità introdotte dagli studi degli ultimi anni,
le conoscenze che emergono grazie all’uso di nuove metriche e allo sviluppo di
metodi semi empirici di analisi, le questioni ancora aperte.
Le campagne di monitoraggio, opportunamente integrate con le
informazioni ottenute da modelli deterministici ed empirici, permettono di
stimare i livelli di inquinamento, la variabilità spaziotemporale e il contributo
relativo delle diverse sorgenti.
Dagli studi emerge che il contributo degli aeroporti non è
trascurabile, sebbene in molti casi non dominante rispetto alle altre sorgenti
contemporaneamente presenti, e osservabile in un raggio ridotto a 2-3 km dal sedime,
con ampia variabilità spaziale.
Lo specifico contesto in cui l’aeroporto si colloca, insieme
ai volumi di traffico aereo sono elementi decisivi sull’impatto potenziale
dell’infrastruttura e i risultati delle valutazioni difficilmente sono esportabili.
Le sorgenti aeroportuali si caratterizzano per modalità non
comuni di emissione del materiale particolato e degli ossidi di azoto (in
particolare le emissioni in fase di decollo); le misure ad alta risoluzione
temporale evidenziano delle caratteristiche uniche in relazione all’evoluzione
spazio temporale degli inquinanti che gli strumenti di monitoraggio routinario
non possono evidenziare adeguatamente. Questi aspetti non possono essere
trascurati qualora l’obiettivo sia la valutazione dell’esposizione della
popolazione residente in prossimità degli aeroporti.
Che cosa si sapeva già
- Gli aeroporti nel loro complesso rappresentano un
importante fattore di pressione ambientale
- La valutazione del contributo degli aeroporti
all’inquinamento atmosferico osservato su scala locale è tuttora affetta da
ampia incertezza.
Che cosa si aggiunge di nuovo
- Le novità introdotte dagli studi degli ultimi anni,
evidenziano la necessità di integrare gli strumenti di monitoraggio routinario
con misure ad alta risoluzione temporale e strumenti modellistici semi-empirici
di analisi dei risultati.
- L’analisi della letteratura permette di trarre alcune
conclusioni di carattere generale che andrebbero tenute nella dovuta
considerazione nel momento in cui si affronti la valutazione dell’impatto di
un’infrastruttura aeroportuale sulla qualità dell’aria.
Conclusioni
L’analisi della letteratura permette di trarre alcune
conclusioni di carattere generale che andrebbero tenute in debita
considerazione nel momento in cui si affronti la valutazione dell’impatto di un’infrastruttura
aeroportuale sulla qualità dell’aria.
Innanzitutto, dagli studi emerge generalmente che il
contributo degli aeroporti, osservabile in raggio ridotto a 2-3 km dal sedime
aeroportuale e con ampia variabilità spaziale, non è trascurabile, sebbene in
molti casi non sia dominante rispetto alle altre sorgenti contemporaneamente
presenti.
Lo specifico contesto in cui l’aeroporto si colloca, insieme
ai volumi di traffico sono elementi decisivi sull’impatto potenziale
dell’infrastruttura e i risultati delle valutazioni difficilmente sono esportabili.
Fondamentale per evidenziare e stimare quantitativamente il
contributo dell’aeroporto appare l’integrazione di misure puntali di inquinanti
e parametri meteo, con il supporto di modelli deterministici ed empirici.
Le sorgenti aeroportuali si caratterizzano per modalità non
comuni di emissione del materiale particolato e ossidi di azoto (in particolare
le emissioni in fase di decollo). Infatti, le misure ad alta risoluzione
temporale evidenziano delle caratteristiche uniche in relazione all’evoluzione
spazio temporale della concentrazione di NOx, di UFP e della distribuzione
dimensionale delle particelle che gli strumenti di monitoraggio routinario non
possono evidenziare adeguatamente. Per passare da una valutazione qualitativa
(l’osservazione della presenza di associazione tra picchi di concentrazione e
movimenti degli aeromobili) a una stima quantitativa del contributo di questi
ai livelli osservati, occorre sviluppare modelli statistico-matematici
utilizzando covariate meteorologiche e rappresentative dell’uso del territorio
e delle attività aeroportuali. Il buon esito delle stime è subordinato ad una
attenta pianificazione e alla reperibilità delle informazioni essenziali per lo
sviluppo dei modelli, che non sempre sono disponibili e spesso risultano molto incerte.
Pertanto, questi aspetti non possono essere trascurati qualora l’obiettivo sia
la valutazione dell’esposizione della popolazione residente in prossimità degli
aeroporti."
Allo studio Progetto SERA hanno partecipato:
L’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO AMBIENTALE PRODOTTO DAGLI AEROPORTI SULLA SALUTE DEI RESIDENTI
CARLA ANCONA1, GAETANO LICITRA2, GIORGIO CATTANI3, ROBERTO SOZZI4, FRANCESCO FORASTIERE1
1 Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Lazio
2 Istituto per i Processi Chimico-Fisici U.O.S. Pisa
3 ISPRA – Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale
4 ARPA Lazio.
Aeroporti e qualità dell’aria: una revisione della letteratura scientifica
Giorgio Cattani1, Alessandro di Menno Di Bucchianico1, Alessandra Gaeta1, Daniela Romano1,
Luca Fontana2, Ivo Iavicoli2 per il CCM SERAItalia - sottogruppo qualità dell’aria.
1 Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
2Istituto di Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Roma)
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