L’impatto con il suolo è avvenuto ad una distanza di circa 16km ad ovest della pista dell’aeroporto di Kavala (Grecia). In realtà l’Antonov 12BK, volo 3032, immatricolato UR-CIC, della aerolinea Meridian (Ucraina) era decollato dalla pista di Nis Airport (INI/LYNI), Serbia alle 18.36 UTC del 16 Luglio, con scalo Amman e destinazione finale Amman/Dacca, (Riyadh e Ahmedabad?) per il trasporto di 11.5 tonnellate di armi, munizioni, materiale militare/bellico.
Mentre era in crociera alla quota FL 210, causa una
avaria/piantata motore, alle 21.26 ora locale (19.26 UTC), sorvolando il mare
Egeo, il quadrimotore (aveva fatto il primo volo nel 1971) con una inversione
di rotta di 180° ha chiesto un atterraggio di emergenza sulla pista di Kavala.
L’elevato carico ed una perdita costante di quota di 3/4000
piedi/minuto ha impedito di raggiungere la pista prevista per l’atterraggio di
emergenza. Nell’impatto che ha distrutto il velivolo causando una serie di
esplosioni – durate a lungo e documentate da numerosi video – si sono registrate
8 vittime: gli stessi componenti dell’equipaggio.
Testimonianze dirette avrebbero riportato l’esistenza di fuoco
in volo nella zona di uno dei propulsori, con estensione alla stessa ala.
Incendio che si sarebbe aggravato con l’impatto di cavi di alta tensione in
prossimità del terreno.
I media internazionali, tuttavia, si sono solo parzialmente
focalizzati sulla dinamica dell’incidente, riportando la notizia correlata alle
11.5 tonnellate di ordigni e armamento militare imbarcato e sulla reale provenienza
e destinazione. Perciò sulla rete di
voli “militari-misti” spesso operativi su tratte europee, di giorno e di notte,
in questa fase di rifornimento armi nel conflitto russo ucraino. Perciò anche sulla
loro trasparenza, relativo rischio operativo, aeroporti di destinazione e sul
loro numero.
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