venerdì 9 maggio 2025

Aeroporto Forlì: in attesa di un masterplan, un gestore e investimenti. Ma quali?

Sarà uno scalo strategico, periferico, accorpato in un sistema regionale? Sarà incorporato tra gli scali di Assaeroporti e/o di Aeroporti2030? A prevalenza di traffico passeggeri e/o cargo? Con quale dimensione di sedime? Lo scalo ha spazio per ampliare l’infrastruttura ed integrare spazi terminal passeggeri, con adeguati parcheggi aeromobili di medio e lungo raggio. Magari con magazzini e una vasta area cargo city?

Il sito web di ENAC descrive dati sul masterplan (aggiornato al 27 marzo 2025), riporta come lo stesso masterplan, al momento sia ancora assente e/o da avviare, mancano perciò il nulla osta ENAC, la procedura di compatibilità ambientale e la conformità urbanistica. Probabilmente nel quadro della prossima divulgazione di un rinnovato Piano Nazionale Aeroporti-PNA, sarà ri-proposto un masterplan, e anche verificata la compatibilità ICAO-EASA delle caratteristiche fisiche un "aerodrome".

Nelle dispute giornalistiche apparse sui media forlivesi nell’ultima settimana è opportuno segnalare l'oculato comunicato stampa delle associazioni ambientaliste.

“Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste (TAAF), a proposito dell'analisi condotta dalla Camera di Commercio che ha evidenziato un calo di passeggeri al Ridolfi del 1,3%  e al rimprovero da parte di Ascom circa la pubblicazione di questi dati, precisa che Assoaeroporti (Associazione Italiana Gestori Aeroportuali) nel febbraio 2025 ha certificato un calo del 1,4% di passeggeri e il 19% in meno di movimenti rispetto al 2023.
Se i passeggeri sono calati non è certo colpa della analisi della Camera di Commercio.
Il TAAF ha riportato i dati relativi al bilancio della società FA che gestisce l’aeroporto e se questo bilancio è  in perdita di oltre 12 milioni di euro non è certo colpa del TAAF.
Questi dati parlano chiaro: l’aeroporto non sta funzionando adesso che è gestito da privati così come non funzionava quando era gestito da enti pubblici. Non è una novità.
Il direttore di Ascom Zattini non ricorda che  il piano di sviluppo aeroportuale, inoltrato da FA ad Enac nell'ormai lontano dicembre  2023, non è stato ancora approvato da Enac. Inoltre sorprende che Zattini non prenda in considerazione la sicurezza dei passeggeri e dei cittadini, più volte ribadite dagli ambientalisti. Non esiste un Piano di Emergenza esterno che consenta alla Protezione Civile, nel caso di incidente aereo, di accedere in maniera efficace e tempestiva nei luoghi colpiti. Non sono state redatte le mappe di vincolo che sono obbligatorie e che interferiscono con la navigazione aerea.
Non è stata elaborata una dettagliata zonizzazione acustica aeroportuale. Non esistono centraline per il monitoraggio dell’inquinamento acustico e di quello atmosferico.
E’ fondamentale rispettare le regole stabilite dal Codice della Navigazione e delle leggi per assicurare la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini.
Il Ridolfi attualmente ha una gestione in mano a privati, ma  per rimetterlo in funzione la Regione ha elargito decine di milioni di euro e tuttora paga le spese per la manutenzione delle infrastrutture.
Zattini sa bene che si parte  dall'analisi della realtà, dall'individuazione dei bisogni, dai bacini d'utenza, dalle strategie da attivare e dalle verifiche periodiche dei dati per costruire il successo o il fallimento di un'impresa.
E siccome, al di là della mancata sicurezza per i passeggeri dei velivoli e delle zone cittadine sorvolate, il funzionamento o meno del Ridolfi impatta sulle risorse pubbliche con rischio che vengano sottratti (come successo in passato) servizi alla cittadinanza, il TAAF ritiene doverosa la pubblicazione dei dati ai cittadini.
Il TAAF chiede a Zattini, che dirige una Associazione di commercianti, quali sono i vantaggi documentati che i suoi associati traggono dall’aeroporto? Cosa rende strategico il Ridolfi?  Qual è il valore aggiunto che questo aeroporto apporta al sistema territoriale? Per quale motivo è dannosa la pubblicazione di dati che danno una visione realistica dell’andamento di questo aeroporto? La Regione deve continuare a finanziare con soldi pubblici una struttura che non decolla da decenni piuttosto che investirli su capitoli più importanti come ad es. la sanità?
In circa 200 km. vi sono ben 4 aeroporti, 3 (Forlì, Rimini, Parma) sono in perdita e 1, Bologna, è in attivo, ma non sembra voler rinunciare a una parte di voli per lasciarli agli altri aeroporti, anzi fra i suoi obiettivi  vi è l’aumento dei passeggeri nei prossimi anni.
Ricordiamo al direttore che, siccome gli aerei sorvolano una delle zone più popolate di Forlì, caratterizzata da una forte presenza di siti sensibili ( scuole, servizi per l’infanzia, case di riposo, centri commerciali, parrocchie, ecc.), prima di parlare di “sistema” aeroportuale, bisognerebbe attivare tutti gli strumenti normativi per la messa in sicurezza dell’aeroporto e non criticare chi fa il proprio dovere o chi informa la cittadinanza sui rischi che corre".

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