lunedì 14 aprile 2025

Torino Caselle, il comune di San Maurizio Canavese ha un Piano di incidente aereo

Ma è una realtà isolata o identifica un compito e una procedura imposta dalle normative amministrative comunali? E' stato lo stesso Regolamento UE 139/2014 (EASA) a ridefinire e imporre l’intervento del Piano di Emergenza Esterno-PEE per il crash aereo oltre il recinto aeroportuale. Aggiornando anche il ruolo ed il compito delle amministrazioni comunali. Assumendo un ruolo di trincea, primario e fondamentale.

Com’ è noto nel caso di incidente aereo entro il sedime aeroportuale la gestione dell’emergenza è responsabilità del gestore con il Piano di Emergenza Aeroportuale (PEA), approvato da ENAC, mentre oltre il perimetro nello scalo il crash aereo dovrebbe attivare il Piano di Emergenza Esterno-PEE coordinato dal Prefetto. 

Il comune di San Maurizio Canavese, che incorpora parte dei 292 ettari del sedime dell'aeroporto Torino-Caselle, ma è anche esterno e sorvolato dai decolli/atterraggi dall’aeroporto di Torino-Caselle, nell’ambito dei compiti della Protezione Civile Comunale, con un documento di 16 pagine, ha, tuttavia, predisposto il “PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE allertamento e procedure operative INCIDENTE AEREO.

Ma quanti sono i comuni di prossimità aeroportuale e/o costantemente sorvolati in decollo e atterraggio, che, comunque dovrebbero essere identificati nel cosiddetto Piano di Emergenza Esterno-PEE coordinato dal Prefetto provinciale, ad aver predisposto tale iniziativa a tutela della popolazione?

La pianificazione delle emergenze in ambito territoriale, con competenza organizzative e operative, rappresenta un compito primario. A capo della Protezione Civile Comunale vi è il Sindaco che è, per la natura e la rilevanza sociale e territoriale per le sue funzioni (artt. 9 e 38 Legge 142/90), il più immediato e rilevante organo di protezione civile, al quale compete, in via ordinaria (istituzionalmente), provvedere in tale campo. Che impone, inoltre, anche una periodica, sistematica e imponente esercitazione di verifica. 

Al fine di riscontrare la tempestività e efficacia del Piano di emergenza aeroportuale in caso di incidente aereo.  La modalità di risposta da parte di tutti gli enti coinvolti e la capacità di coordinamento nei soccorsi, negli interventi di ricerca e soccorso finalizzato al salvataggio di vite umane; nell’assistenza alle vittime di incidenti aerei e ai loro familiari.

Nella parte introduttiva del testo "PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE allertamento e procedure operative INCIDENTE AEREO" di San Maurizio Canavese, si legge:

“Un incidente connesso all’impatto di un aereo con la terra ferma, salvo la diversa estensione territoriale dell’area interessata dai relitti o resti, è spesso paragonabile a situazioni di emergenza per eventi di “tipo B” (art.7 del D. Lgs. n. 1 /2018), ossia riconducibili alla scala di intervento sovraccomunale. In ogni caso, per la gestione di questa tipologia di rischio costituisce riferimento il DPCM 27 gennaio 2012, modifiche alla direttiva 2 maggio 2006 “Indicazioni per il coordinamento operativo di emergenze” che assimila l’incidente aereo a quanto avviene in caso di esplosioni o crolli di strutture, con il coinvolgimento di un gran numero di persone. 

Per queste fattispecie di incidenti assume particolare rilievo la definizione di una strategia d’intervento unica, adeguata ad affrontare le criticità mediante indicazioni operative specifiche in relazione alla diversa natura degli eventi stessi.

In effetti, l’incidente aereo a terra richiede competenze specifiche sia per l’attuazione e il coordinamento degli interventi di gestione dell’emergenza, sia per il soccorso e l’assistenza alla popolazione: la gestione dell’emergenza coinvolge Sale operative di molteplici forze istituzionali preposte al soccorso tecnico urgente e al soccorso sanitario, ciascuna delle quali interviene secondo le modalità specifiche previste dalle proprie procedure operative.

Generalmente, la strategia di intervento si basa sui seguenti aspetti:

• Invio sul luogo dell’incidente delle varie squadre di intervento da parte dei soggetti aventi ruolo operativo nella gestione emergenziale.

• Individuazione di un direttore tecnico dei soccorsi (generalmente è il Comandante dei Vigili del Fuoco).

Le procedure operative devono essere periodicamente verificate, integrate e migliorate per ottimizzare la risposta operativa in caso di evento

• Scambio informativo tra le Sale operative dei vari soggetti intervenuti, per la verifica della notizia e l’aggiornamento in merito all’incidente.

• Contatto con la Protezione Civile del Comune interessato dall’incidente.

• Assegnazione al Sindaco di funzioni di assistenza e di informazione alla popolazione.

• Informazione verso l’Ufficio Territoriale del Governo – Prefettura.

• Contatto con il gestore aeroportuale (SAGAT Spa).

• Attivazione del flusso di comunicazioni interno.

• Attuazione, da parte di ciascuna squadra di pronto intervento, di quanto previsto dal dettaglio delle proprie procedure operative”

Ogni soggetto mantiene la propria catena di comando e controllo operando nel rispetto delle altrui competenze.

In questa sede, si esplicita il ruolo assunto dal Comune (Sindaco e Referenti delle Funzioni di Supporto) nella gestione di un incidente ferroviario, focalizzando quindi l’attenzione esclusivamente sull’operatività dell’Ente stesso e sulle proprie procedure operative.

La Protezione Civile comunale, in coordinamento con la Prefettura/Città Metropolitana, coadiuva e supporta (sia tecnicamente che operativamente per quanto di competenza) il lavoro delle squadre di pronto intervento (tecnico e sanitario) operative sul luogo dell’incidente, anche attraverso l’organizzazione di attività finalizzate al ripristino della situazione ordinaria (post-emergenza)”.



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