giovedì 17 aprile 2025

ARPA & Regione Lombardia: 2005, “Linee guida per conseguire il massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in regione”

Era il giugno 2005, quando un documento di 82 pagine, con la premessa sottostante, la Regione Lombardia delineava un percorso procedurale ed operativo per “mappare e fotografare” la realtà acustica delle flotte aeree in decollo e atterraggio sugli scali regionali: 

“Il presente documento costituisce una guida per l’efficiente funzionamento dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale, in coerenza con quanto stabilito dall'art. 14 comma 5 della L.R. 13/2001, che recita:

“La Giunta regionale formula direttive e linee guida relativamente ai sistemi di monitoraggio, ai sistemi di acquisizione di dati, agli interventi per la minimizzazione dell'impatto acustico nelle aree di rispetto aeroportuali anche ai fini del loro coordinamento ed integrazione a livello regionale””. 

Il documento è reperibile on-line come “Allegato_dgr_808_2005” e illustra modalità e procedure che potrebbero rispecchiarsi nelle reti di monitoraggio allestite nei quattro maggiori scali civili-commerciali della Regione Lombardia.

Gli aeroporti di Malpensa, Orio al Serio, Linate e Montichiari hanno adottato e perseguito tali procedure (ubicazione delle centraline, componenti del sistema di monitoraggio, acquisizione dati acustici, criteri di determinazione del livello di valutazione del rumore aeroportuale, violazioni, ecc.) e registrato le flotte aeree nelle loro operazioni on ground e nel ciclo LTO-LandingTakeoff, secondo le indicazioni di questo documento? 

Arpa Lombardia, SEA e altri gestori aeroportuali, hanno sicuramente piena e approfondita conoscenza di questa documentazione, ma si può dire altrettanto delle amministrazioni comunali del CUV, del Co2 e dei loro uffici tecnici?

Le stesse associazioni ambientaliste “nazionali” e rappresentanze locali, i comitati territoriali a tutela dei cittadini (dagli storici COVEST, Unicomal e Rete di Comitati, a Cittadini Varallo Pombia, Territoriale Malpensa di Lonate, e minori, quando descrivono l’impatto acustico sopportato dai cittadini nell’ambito delle Zone A, B e C in LVA e nella Classificazione acustica comunale, hanno consapevolezza di questo documento?

L’interrogativo posto si impone a seguito delle varie iniziative che l’adozione dei sei mesi di “sperimentazione” delle rotte a Malpensa, ha, purtroppo, innescato. Quando taluni comitati e/o sindaci reclamano l’ubicazione di una o più centraline di monitoraggio in determinate localizzazioni, come risolutivo per l’analisi dell’impatto acustico nei sorvoli, purtroppo, manifestano una realtà contraddittoria. I fantomatici ricorsi al TAR, l'esposto, i pellegrinaggi e/o processioni nel Parco del Ticino e nella Brughiera, probabilmente, avrebbero registrato un altro approccio ed esito.

Non solo ignorano l’importanza della modelizzazione con l’ FAA-Aviation Environmental Design Tool (AEDT), opportuno nella stima dell’impatto di una specifica  “sperimentazione”, anche di una singola rotta rispetto ad un’altra, in contrasto con chi assegna, invece, un ruolo risolutivo alla singola ubicazione di una centralina, se non di una rete di monitoraggio.

Queste brevi note, si spera, possano indurre cittadini, comitati, associazioni e delegati di amministrazioni locali, ad un puntuale approfondimento delle “tematiche” delle 82 pagine del documento. Al fine di bilanciare le, indubbie, competenze specifiche acquisite da Arpa e SEA.



 by: ISPRA - Linee guida per la progettazione e la gestione delle reti di monitoraggio acustico aeroportuale




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