La sentenza del Tribunale di Napoli in materia di inquinamento acustico emessa dalla X Sezione Civile - dal giudice monocratico Anna Maria Pezzullo – in risposta al ricorso presentato dai residenti di piazza Bellini a Napoli sulla movida selvaggia è applicabile anche nel caso del rumore aereo delle flotte in decollo e atterraggio sulle abitazioni del centro storico della Città Metropolitana?
La sentenza impone il risarcimento danni e le misure cautelative imposte al Comune per il “frastuono” eccedente i livelli della classificazione comunale acustica generata dalla “movida notturno”.
Il Comune di Napoli è stato così condannato a risarcire con oltre 230mila euro i ricorrenti, residenti in piazza Vincenzo Bellini e nelle vie adiacenti. Avranno diritto a 33mila euro ciascuno, a causa, dell’innegabile “diritto al riposo e alla vivibilità nelle proprie abitazioni”.
L’Amministrazione comunale ha l’obbligo a proteggere i cittadini, in particolare nei week-end, quando nella zona di piazza Bellini la musica e il frastuono manifestato da centinaia di cittadini, con tamburi, cori e canti, e altri strumenti musicali, legittimamente si divertono, anche se dando origini a un fracasso che, riflette, soprattutto la notte, una situazione insostenibile per i residenti. Ma come tutelare entrambi? Garantire la naturale vivacità e l’esuberanza dei partecipanti alla “movida” da un lato e l’osservanza della quiete pubblica dall’altro?
Ecco quindi un gruppo di cittadini che si è rivolto al giudice affinché la situazione possa essere risolta. Assicurare la frenesia giovanile e meno della movida cittadina e i residenti alla ricerca di un sonno notturno. Il legale dei ricorrenti, avv. Gennaro Esposito, che è anche consigliere comunale di maggioranza per Azione sostiene: “La pronuncia si allinea con l’orientamento già consolidato in numerosi Tribunali del Nord Italia e recentemente confermato dalla Corte di Cassazione, rappresentando una significativa vittoria per il Comitato Vivibilità Cittadina nella sua battaglia per la tutela della salute dei cittadini”. La sentenza ha rilevato “finalmente il grave danno alla salute subito dai residenti”.
Ma lo stesso avvocato si augura “che il Comune di Napoli si attivi tempestivamente per tutelare non solo i diritti dei dieci” ricorrenti, ma “di tutti i residenti che vivono questo gravissimo disagio”. Il quadro di riferimento rimanda quindi anche ai cittadini/residenti sottoposti all’impatto acustico generato dalle flotte aeree che sorvolano in decollo e/o in atterraggio il Vomero o altre zone della Città Metropolitana.
Le decine di migliaia dei cittadini residenti nelle aree esterne alla zonizzazione acustica aeroportuale LVA, perciò a livelli inferiori a 60 LVA, ma identificati nelle aree della Classificazione acustica comunale – con indici Leq-Lday-Lnight - non sopportano “sforamenti” eccessivi? Superiori a quelli tollerabili? Quali misure predisporre per tutelare innanzitutto il sorvolo notturno? Quali rotte adottare per sorvolare zone meno abitate? Quali restrizioni adottare?
Le emissioni sonore causate dal traffico aereo in sorvolo a bassa quota nello spazio aereo di cittadino avevano da tempo inasprito le reazioni dei cittadini napoletani. Quattro residenti del Centro Storico e Vomero, con il supporto di Assoutenti di Napoli, avevano presentato un ricorso d’urgenza al tribunale civile di Napoli, invocando il diritto alla salute. Ma il tribunale ha dichiarato la propria incompetenza in merito, invitando i ricorrenti a rivolgersi al TAR per ulteriori azioni legali.
Lo scorso settembre 2023 il tribunale di Napoli - giudice Salvatore Di Lonardo, della sesta sezione del tribunale civile di Napoli, aveva emesso un’ordinanza chiarendo che il trasporto aereo è da considerarsi un “servizio pubblico”.
Nell’attesa della decisione del TAR, qualora lo stesso si dichiarasse incompetente, la materia potrebbe essere rinviata alle sezioni unite della Cassazione. Con una possibile, aggiornata, nuova regolamentazione di giurisdizione, per determinare quale dei due, il tribunale civile o quello amministrativo abbia il potere di trattare tale controversia.
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