Il crash contro un muro, il recinto del sedime ,300 metri oltre il fine pista 01/19, del Boeing 737-8AS Jeju Air (una low cost coreana), immatricolato HL8088, in servizio dal 2009, equipaggiato con due propulsori CFMI CFM56-7B è avvenuto il 29 dicembre, alle ore 09.05 locali.
Nel violento crash che ha distrutto l’aeromobile, sono deceduti 179 dei 181 occupanti.
Il Boeing 737-800, volo 7C-2216 era decollato dall’aeroporto di Bangkok-Suvarnabhumi International Airport con destinazione lo scalo coreano di Muan International Airport.
Le notizie sulle dinamiche incidentale apparse sui media, dopo oltre 48ore, appaiono ancora limitate e contraddittorie. La disponibilità di alcuni video, con l’aeromobile in volo e fiammate al motore destro per una probabile ingestione di volatili – era stato emanato un alert di presenza volatili - e del velivolo nella fase di atterraggio, con carrello retratto senza slats/flaps, con toccata in pista a 1200 metri (pista di 2800metri) a velocità elevata, purtroppo confermano tanti e troppi interrogativi. Del tutto rivelatori invece, sono le evidenze riscontrate nelle dichiarazioni delle autorità sudcoreane.
I piloti hanno, forse, dovuto anche gestire una manovrabilità critica nella fase post impatto con i volatili e l'ingestione del motore di destra?
Perché, dopo l’immediato mayday-mayday hanno richiesto l’immediata riattaccata e atterraggio, avvenuto in “belly landing” senza tentare l’estensione per gravità, una operazione abbastanza rapida dei carrelli?
I primi stralci delle conversazioni T/B/T (Terra-Bordo-Terra) – anticipata dal Ministro dei Trasporti della South Corea - hanno evidenziato come alle ore 08.57 locali l’Air traffic control abbia segnalato la presenza dei volatili: “caution - bird activity”.
Alle 08.59 locali i piloti del volo 7C-2216 hanno dichiarato impatto volatili ed emergenza con il fatidico “bird strike” e “Mayday Mayday Mayday” con “Bird strike, bird strike, go-around.”
I piloti hanno, tuttavia, richiesto una riattaccata sulla stessa pista 01 sulla quale stavano operando, erano stati autorizzati e si stavano allineando.
Alle 09.00 locali il volo 7C2216 avrebbe iniziato la riattaccata chiedendo l’autorizzazione ad atterrare sulla pista opposta, sulla 19.
Alle 09.01 locali l’Air traffic ha autorizzato l’atterraggio sulla pista 19.
Alle 09.02 locali il volo 7C-2216, dopo aver toccato la pista a 1200 metri dall’inizio pista 01 è finito fuoripista di oltre 300 metri, concludendo la corsa contro il muro.
Nessun commento:
Posta un commento