Nel 2018 lo scalo emiliano era stato sottoposto ad una prima indagine epidemiologica “Profilo di salute della popolazione residente in prossimità dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna”. Uno studio che aveva potuto verificare le ricadute “ambientali” di una infrastruttura aeroportuale sulla comunità dei cittadini residenti. Probabilmente una iniziativa pionieristica, unica, al momento nell’intorno degli aeroporti del Belpaese.
In questi giorni, tuttavia, dinnanzi ad una aggiornata
indagine sullo stesso aeroporto Marconi di Bologna e sui danni alla salute dei cittadini. Anche questa curata da Ausl
di Bologna, sulla quale l'Ordine dei medici di Bologna ha manifestato una netta contrarietà: "è da rifare".
Un intervento sollecitato dal comitato COCOMPAER, nella convinzione che il "Marconi" sia un “aeroporto
incompatibile” con il territorio, che sia necessario presentare un circostanziato esposto, anche dopo le evidenze dello studio dell’Ausl, da poco divulgato nel 2024, ma relativa
a dati 2021-2022.
La realtà “epidemiologica-sanitaria” della popolazione residente in prossimità dello scalo risulterebbe inalterata. In sostanza la situazione sarebbe invariata rispetto all’indagine del 2018, quasi stazionaria, a fronte dell'incremento dei movimenti aerei
Su sollecitazione del comitato l’Ordine dei medici, interpellato in definitiva dai residenti, è stato categorico - riportano i media locali - a “Bologna, l’aeroporto incompatibile”. In una lettera dell’Ordine dei Medici in sostanza ritiene necessario “rifare lo studio”.
In attesa di analizzare il recente “studio” - ancora non disponibile - è
utile ricordare le conclusioni della precedente indagine del 2018.
Nello 15 pagine del pdf “Profilo di salute della popolazione
residente in prossimità dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna - Relazione del 26
novembre 2018 – aveva concluso lo studio
con le seguenti note:
“Dalle analisi condotte si osserva che la popolazione
residente in prossimità dell’aeroporto si differenza per alcuni esiti dalla
popolazione del quartiere San Donato-San Vitale.
Rispetto alla popolazione di confronto, tutte le analisi
evidenziano un aumento significativo del rischio di essere visitato o aver
avuto prestazioni otorinolaringoiatriche nella popolazione in studio.
Si osserva anche un maggior rischio di essere utilizzatore
dei farmaci considerati (farmaci per i disturbi correlati all’acidità gastrica,
antiipertensivi, sedativi/ansiolitici/antidepressivi, per malattie ostruttive
delle vie respiratorie) Le altre differenze statisticamente significative sono
meno consistenti nelle diverse analisi.
Il profilo di salute è uno strumento che consente di
descrivere la popolazione del territorio in relazione ad alcuni indicatori di
salute e nell’uso dei servizi sanitari e di evidenziare eventuali differenze
rispetto alla popolazione di confronto. Non è uno strumento idoneo per
evidenziare delle relazioni causali tra esiti di salute ed esposizione; non
tiene infatti in considerazione, a parte l’età e il genere, i molteplici
fattori di rischio che possono essere alla base di eventuali differenze tra le
popolazioni. Fattori di confondimento o modificatori di effetto quali fumo,
dieta, altri fattori legati a stili di vita, livello stato socioeconomico,
educazione, occupazione potrebbero spiegare almeno una parte dei risultati. I
risultati devono quindi essere valutati con cautela e discussi alla luce della
letteratura epidemiologica già esistente sugli effetti sulla salute associati
al traffico aeroportuale e di risultati di altri studi locali.
Infatti diseguaglianze in salute tra aree del territorio
aziendale sono state osservate anche nei recenti profili di salute dell’Azienda
USL di Bologna e nello studio “Equità nel Diritto alla Salute della Città di
Bologna”. Tale studio ha evidenziato un eccesso di mortalità e di ricoveri per
alcune cause in specifiche aree statistiche del Comune di Bologna, alcune delle
quali comprese nell’area di studio.
Complessivamente dall’esame di alcuni indicatori si può dire
che la popolazione che vive in prossimità dell’aeroporto presenta delle
vulnerabilità rispetto al resto dell’azienda. Il numero di visitati in
otorinolaringoiatria, di utilizzatori di farmaci antiipertensivi, per problemi
allo stomaco, per malattie ostruttive delle vie respiratorie,
sedativi/ipnotici/antidepressivi non indica necessaria la presenza di
morbosità, ma sicuramente la presenza almeno di un disagio.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica attiverà un monitoraggio
periodico per la valutazione dello stato di salute anche alla luce dei
provvedimenti di mitigazione che suggeriamo vengano adottati. Si valuterà
altresì l’opportunità di condurre approfondimenti sull’utilizzo di farmaci e
l’accesso a visite specialistiche.” (1)
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