Dall'Aerodrome che identifica gli spazi aeronautici fisici, pista, strip area, RESA, parcheggi aeromobili, all' Airporty City (Terminal, satelliti, alberghi, parking auto, ecc.), all'obiettivo avveniristico, ma perseguito e in una fase ormai attuativa dell' Aerotropolis.
La storia descrive l'Airport, l'Airport City, il Cargo City: mega airport, hub di un esteso bacino di traffico di una metropolitan area regionale, fino al prossimo scenario di Aerotropolis?
Da quei campo di volo in erba di oltre 100 anni addietro, alla
copertura delle piste con lastroni metallici, alle piste a con le iniziali zone cementate,
poi asfaltate, ai primi aeroporti con piste ridotte via via allungate. Alle reti
di scali regionali, periferici, alle aviosuperfici per aviazione generale, ai
sorgenti vertiporti per il traffico droni e aerotaxi di bassa quota fino agli
scali orbitali.
Dagli scali hub del Belpaese di Fiumicino e Malpensa2000 per
voli intercontinentali, allo scenario del prossimo Piano Nazionale Aeroporti-PNA
con scali strategici, ai tanti scali di 2500-2800 metri di lunghezza che
assolvono a destinazioni intercontinentali a quelli periferici alle reti
regionali, all’evoluzione prossima ventura.
Aeroporti in grado di operare con attività propulsive dei cargo city e delle low cost associati a poli logistici mercantili, turistici, metro, autostradali e ferroviari. Ma il fulcro operativo e avveniristico dei sistemi integrati Aerotropolis, nel Belpaese sono inizialmente identificabili negli scali di Malpensa e Fiumicino
L'evoluzione della città dalla città del XX secolo, alle
odierne città postmoderne è un processo in corso. Le evidenze tecnologiche nei
sistemi trasporti, terrestri e by air nei servizi, apre scenari verso città
postmoderne e altre metamorfosi.
Le città aeroportuali investono ulteriori sviluppi nella
tecnologia e nei sistemi di trasporto e hanno progettato aree funzionali
correlate nelle vicinanze, come zone commerciali, centri commerciali, unità
ricettive, aree ricreative e di intrattenimento, parchi industriali e
tecnologici, aree residenziali ad uso misto e così via. Inoltre, hanno molte
caratteristiche, come corridoi aeroportuali, unità logistiche uniche e aree
istituzionali. Qualunque siano i loro potenziali e svantaggi, molte grandi aree
metropolitane oggi sono caratterizzate da almeno una città aeroportuale e molte
altre città stanno tentando di competere a livello globale con le nuove città
aeroportuali in via di sviluppo in tutto il mondo.
I masterplan aeroportuali operano progettualità economiche, industriali,
sociali, con l'inevitabile "espansione" esterne ai sedimi di scalo, presupposto per realtà urbane, agglomerati funzionali e strategici.
Generatori di prospettive professionali per consulenti,
architetti (per i terminal "firmati"), progettisti, finanziatori,
pianificatori, appaltatori che forniscono materiali edili, verso una rete
globale che rigenera i sistemi aeroportuali. Progettazione e gestione
internazionalizzate verso una sorta di rinascimento sistemico degli hub, verso le
cosiddette Aerotroplis.
Dai pochi ettari di sedime iniziale, a 20/30, alle centinaia degli anni '60, ai 1600 ettari Fiumicino, agli ulteriori 44 ettari pendenti e aggiuntivi a Malpensa per il Cargo City, dai 920 degli anni 2000, ai 1220 ettari attuali. Dimensionare gli scali su 3/4000 ettari per gestire il Piano di Sviluppi di un Airport City, con l'ambizione di assicurarsi spazi operativi di Aerotropolis, tali da inglobare aree esterne residenziali, abitate e/o di zone naturalistiche e pregio ambientale?
Con quali impatti sul territorio esistente, sulle comunità
dei cittadini residenti? Con quali “esternalità negative? Di impatto ambientale,
di habitat, di safety, di risk , con quali ricadute index matrix? Con quali
pianificazione di trasformazione del territorio, di occupazione di aree, di delocalizzazione, demolizioni
e spostamento, migrazione, "deportazione" dei cittadini?
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