Con il comunicato del 4 Maggio l'UNIONE DEI COMITATI DELL’ALTA VALLE DEL TICINO che rappresenta le quattro realtà territoriali di “Vivere a Coarezza” - “Vivere a Golasecca” - “Cittadini di Varallo Pombia-Aeroporto di Malpensa” e “Territoriale Malpensa-Lonate Pozzolo” ripropone l'inevitabile aggravio acustico e ambientale derivato dalla "sperimentazione", dall'incremento dei voli e dalle politiche Cargo (con i voli notturni) con la seguente nota.
In attesa che il precedente comunicato, "Malpensa 18 aprile D-Day della sperimentazione con ricadute Ambientali, Safety e Risk”, nota fondamentale per ogni scenario e masterplan, trovi spazio nei media, i primi dati, dopo 15gg di Sperimentazione evidenziano ennesima singolarità e contraddizione dell’operato in atto.
Dalla "prima" Zonizzazione aeroportuale dopo 25
anni di Malpensa 2000, senza una Relazione illustrativa, esplicativa dei
database di input, dei kmq delle tre Zone A, B e C LVA, dei cittadini coinvolti
in rapporto alle stime, peraltro ignote all’opinione pubblica, la comparazione
con il Piano d’Azione della SEA è sorprendente.
Di fronte ai dati di traffico di Assaeroporti di Malpensa
del mese di marzo e progressivi, il numero dei movimenti globali è stato del +
7,1% rispetto a marzo 2023 e il dato riferito al cargo riporta un +13,6%. La
comparazione è stata effettuata con lo scenario e i movimenti di riferimento
dell'anno 2018 con 194.515 movimenti registrati, ma.... già nel 2023 invece i
movimenti sono stati 201.958 movimenti. Con le proiezioni medie del 7% nel 2024
i voli si attesteranno a circa 220mila voli. Con scenario Masterplan 2035 si attesteranno
a quasi 300mila voli/anno.
Quale riscontro potrà, quindi, registrare la
“sperimentazione”?
Il Cargo nel 2018 aveva trasportato 572.774,81 tonn. Nel
2023 671.908 tonn., con stime di oltre 80 mila in più nel 2024. I volumi cargo
di Malpensa con 671.907 tonn, hanno superato Fiumicino, secondo scalo italiano,
con solo 189.862 tonn.
Un quadro e un numero di voli, tra passeggeri e cargo 2024
per una “Sperimentazione” aggravata di oltre 30 mila voli e con rotte di
decollo che evidenziano il presupposto per un ulteriore, inevitabile, aggravio
del carico acustico sul territorio e sui cittadini sorvolati.
La stessa SEA nella documentazione del Piano d’Azione ha
descritto le criticità associate alle rotte di decollo, alla criticità delle
dispersioni laterali e le proiezioni al suolo dell’impatto acustico. Gli stessi
documenti SEA riferiscono di una popolazione dei Comuni interessati di “area
vasta”, vale a dire i Comuni di sedime e limitrofi, anche fin a 155.000 e
200.000 cittadini (pag.31 del Piano d'azione 18 Luglio 2013).
Le rotte di decollo non sono dei binari, ma, come lo rileva
la stessa SEA nel Piano d’Azione, di cui si riporta stralcio:
Piano d’Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05
“Infine le rotte di decollo sono state disegnate ipotizzando
un modello di dispersione conforme a quello indicato nella seconda edizione del
documento ECAC CEAC Doc. 292 che riproduce un cono più o meno ampio a seconda
che la virata sia di un angolo superiore o inferiore a 45°. Tale modello, più
idoneo per la configurazione delle rotte in uso a Malpensa rispetto a quelli
delle edizioni più recenti, prevede la suddivisione di ciascuna operazione in
cinque (e non sette) sottotracce. Una singola rotta di decollo viene cioè ripartita
percentualmente secondo una distribuzione a campana che vede la traccia centrale,
quella nominale, occupata al 39%, le due sottotracce a questa più prossime occupate
al 24% e le due più esterne al 6.5%.”
Senza una Relazione illustrativa alla Zonizzazione e alla
Sperimentazione si ignora dati primari; quanta popolazione, quanti edifici sono
coinvolti nella modellizzazione su rotte come “binario” rispetto a quelle con
una dispersione laterale di 1 miglio (quasi 2km)?
Delle rotte di decollo dalle due piste 35, solo una vola in
asse pista, le altre tre a sinistra e le altre due a destra, implicando virate
superiori a 45° e dando origine a vaste dispersioni.
Lo sostiene la stessa SEA, nell’ennesima Piano d’Azione. La
proiezione acustica al suolo, infatti, di una rotta "binario" è
incomparabile con 1 miglio di dispersione laterale.
Perché, quindi disegnare rotte di decollo che,
inevitabilmente, aggraveranno l’impatto acustico sui cittadini ed il carico
ambientale-atmosferico complessivo sull’habitat territoriale?
Perché, inoltre, SEA non ha assolto agli impegni del Piano
d’Azione 2013 e del Piano d’Azione 2018 (del 2023 non abbiamo notizia)? Perché
i Sindaci del CUV non lo hanno rivendicato a tutela dei cittadini e del
territorio?
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