mercoledì 19 aprile 2023

Aeroporti toscani, Pisa e Peretola: un grave “gap” infrastrutturale, ineliminabile!

Il cosiddetto Masterplan del "sistema aeroportuale toscano", che gravita sui due scali prevalenti di Pisa e Peretola, sconta una serie di criticità associate alla localizzazione delle due infrastrutture aeroportuali ed una grave, insufficiente, capacità ricettiva/operativa di traffico civile/commerciale.

Una realtà che si riflette sulle prospettive e scenari di stima sia dei livelli di traffico passeggeri, quanto nel rispettivo ruolo del Piano Nazionale Aeroporti-PNA. Di entrambi gli scali.

Nell’inevitabile dibattito del Consiglio Comunale di Pisa, avverso al ruolo strategico a Peretola nel PNA, a fronte del Galilei che occupa il dodicesimo posto dei passeggeri trasportati nel Belpaese (oltre 5 milioni/anno), quando Peretola non viene classificato. Al momento minore e marginale? Un confronto cittadino, nel quale le evidenze penalizzanti dei vincoli e delle criticità “aeronautiche” delle due infrastrutture sono sistematicamente ignorate.

Una materia, probabilmente “troppo tecnica” e specialistica, anche contradittoria per le amministrazioni locali, impraticabile senza un’adeguato supporto, almeno “illustrativo” di consulenti tecnici ed una piena trasparenza del gestore aeroportuale e di ENAC.

Nel recente convegno tenutosi a Pisa, “Le infrastrutture per la costa” con il ministro Salvini, dove gli industriali si sono confrontati sul futuro del sistema aeroportuale toscano, la materia/questione “tecnica-aeronautica”, non è stata delineata, tantomeno approfondita.

I vari interventi del convegno, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Pisa Michele Conti e del presidente della Provincia Massimiliano Angori, gli interventi del presidente UIP Andrea Madonna, del direttore del Centro Studi Ance Flavio Monosilio, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesini hanno celebrato una realtà operativa inadeguata. Anche l’intervento del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini non è entrato nel merito “infrastrutturale”, le compatibilità aeronautiche, le ricadute ambientali, le eventuali valutazioni safety e risk assessment correlate alla “certificazione” dei due aeroporti toscani, non hanno trovato spazio.

Il censimento dei fabbricati edificati in epoca di Piano Limitazioni Ostacoli definiti dalla Legge n.58 del 1963, di quelli inquadrati dal Piano di Rischio Aeronautico, le verifiche del carico antropico da un lato e l’indice di affollamento nelle relative specificità hanno qualificato le Mappe di Vincolo per entrambe le direzioni di pista a Peretola e Pisa-Galilei?

Le capacità piste stimate dei due scali, 15 a Peretola, 10/14 a Pisa movimenti/ora ("Italy's Action Plan on CO2 emissions reduction - Edition 2021"), comunque, non garantiscono prospettive per il turismo e l’economia della Regione Toscana. E assegnerebbero un ruolo principale allo scalo “fiorentino”.

Anche se occorrerebbe interrogarsi se tali movimenti/ora siano compatibili con eventuali criticità di Special Condition e DAAD“Deviation Acceptance and Action Document” sono state valutate.

Gli stessi volumi di traffico, inoltre, quali ripercussioni generano nelle curve di isorischio (rischio terzi Art. 715 CdN) attuali e future e con quali direzioni di decollo/atterraggio?

Le policy dei due aeroporti toscani esaminati dal Governo centrale e dalle amministrazioni locali (Regioni e Comuni) non possono che scaturire da una trasparenza complessiva delle due infrastrutture aeroportuali.

Entrambi gli scali evidenziano un sistema di sedime, layout, configurazione pista, rullaggi, piazzali, aeromobili, terminal, depositi carburante, incastrato tra orografia, edificazioni, habitat, autostrade, ferrovie, ricadute ambientali, tali da costituire un’ineliminabile “handicap operativo”.

Con 15 movimenti/ora di Peretola e 10/14 di Pisa, per un totale di 24/29 mov/h, in attesa delle scontate verifiche safety & risk assessment delle conformità ICAO-EASA-ENAC, la Regione Toscana, purtroppo non potrà disporre di un sistema aeroportuale correlato ai livelli di turismo ed economia con scenari di incremento dei voli, come prefigurato a 10/15 anni.

Livelli operativi, probabilmente, ancora inferiori, qualora le evidenze safety & risk assessment, determinassero ulteriori restrizioni dei, già limitati movimenti/voli orari. Un ridimensionamento che potrebbe inquadrare la necessità di ripensare il “masterplan globale” del sistema aeroportuale toscano.

E’ una analisi che rimanda alla potenzialità di una singola pista di 2400/2600 metri di lunghezza, che, infatti, solitamente, con una adeguata ampiezza di sedime aeroportuale, è in grado di movimentare 30 mov/h.

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