martedì 4 aprile 2023

Aeroporto Capodichino, tra nuovi decolli e storiche criticità: una interrogazione in Regione

La consigliera regionale Maria Muscarà ha presentato la sottostante interrogazione scritta, la materia e le questioni irrisolte sono tante. Dall’impatto acustico, alle misure di mitigazione e prevenzione, alle politiche di riduzione delle emissioni gassose primari e secondarie (polveri ultrasottili), all’azzeramento delle ricadute climalteranti come il CO2, alla sicurezza dei voli, alla protezione dal rischio incidente aereo dei cittadini, alle procedure predisposte ed attivate per le operazioni di soccorso da tali evenienze.

Al Presidente della Giunta regionale della Campania

- Sede -

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: rilievi fonometrici dell'Arpac per aeroporto Capodichino di Napoli.

La sottoscritta Cons. regionale, Maria Muscarà, ai sensi dell’articolo 124 del Regolamento interno del Consiglio regionale, rivolge formale interrogazione per la quale richiede risposta scritta nei termini di legge, sulla materia in oggetto.

Premesso che:

a) la popolazione nelle zone A, B, C circostanti l’aeroporto di Capodichino sono esposte ad una zonizzazione acustica Lva degli aeromobili in decollo, rullaggio e atterraggio, una situazione critica estesa anche alle zone collinari della città, interessata a sorvoli nella “initial climb” dalla pista 24 e in atterraggio sulla pista 06;

b) i sorvoli, con relativo impatto acustico e atmosferico, sono sistematicamente documentati dai cittadini e segnalati alle autorità aeroportuali, dati non rilevati dalle stime eseguite dal modello AEDT, senza l’ausilio dell’orografia, parametro indispensabile per le alture cittadine e di un database di input condiviso;

c) la sovrapposizione tra la zonizzazione acustica in Lva, gli indici Lden-Lnight della rete di monitoraggio delle centraline, la classificazione acustica comunale (con il relativo Piano d’azione) evidenzia criticità estreme nella definizione dell’impatto acustico dei cittadini sorvolati;

d) oltre l’aggravio dell’impatto ambientale (rumore aereo ed emissioni gassose primarie e secondarie, oltre alla C02), incombe il rischio di incidenti aerei e il senso di insicurezza, in un’area ad elevata densità abitativa, dei cittadini e l’urgenza di rendere trasparente, in assenza delle mappe di vincolo e censimento delle violazioni delle cosiddette “servitù aeronautiche”, e adeguare il cosiddetto Piano di Emergenza Esterna-PEE;

e) le curve di isorischio, che identifica il Rischio Terzi (art.715 CdN), a fronte del masterplan in vigore e scenari stimati, non appaiono congrue al numero dei voli per singola pista, e non sono state adeguatamente formulate ai voli attuali e futuri;

considerato che:

a) il decreto, i dispone il divieto di voli notturni (dalle 23.00 alle 06.00) ad eccezione dei voli di Stato, sanitari e di emergenza, disponendo il rilascio di un’apposita autorizzazione per tutti gli altri voli;

b) ogni aeroporto civile deve essere dotato di un sistema di monitoraggio del rumore aereo, localizzato lungo le rotte di atterraggio e decollo, al fine di verificare l’impatto dei singoli sorvoli;

c) l’operato di ARPA Campania, organo tecnico preposto alla modellizzazione AEDT e gestione della rete di monitoraggio delle centraline non trova, tuttavia, adeguata corrispondenza nella documentazione disponibile on-line e trasmessa ai Comuni aeroportuali presenti nella Commissione aeroportuale a direzione ENAC;

atteso che l’Art. 4. Del DPR 496/1997 assegna alle ARPA il compito di effettuare ispezioni periodiche sulla rete delle centraline, sulla loro funzionalità con “Report annuali”, certificando i sistemi di monitoraggio dei sorvoli, con l’invio dei relativi dati al Ministero dell’ambiente;

rilevato che:

a) nonostante l’aumento dei voli, la Commissione non si riuniva da molti anni e, solo grazie a vari solleciti, anche del Comitato No FLy Zone, ha ripreso i lavori nel 2018;

b) dopo oltre 20 anni di centraline, mancano di fatto le centraline di tipo V (violazione) unica che rileva tali sforamenti, il superamento dei limiti prefissati in sede di definizione delle rotte di decollo e di atterraggio, perciò senza aver potuto identificare eventuali trasgressori;

c) in commissione sono state proposte due rotte di decollo dalla pista 24, che come avviene in altri aeroporti, ha il solo scopo di garantire il raggiungimento di 30 movimenti/ora con un aggravio decisivo sulle ricadute, non solo ambientali ma anche di sicurezza del volo e rischio incidenti, con esiti inevitabili sui cittadini residenti e sottostanti alle traiettorie di volo;

d) dal verbale di seduta della commissione ex art.5 DM31/10/1997 svoltasi in data 08/04/2019 verbale 1/2019, da parte dell’ARPAC si evidenzia non solo il ruolo dell’ARPAC, ma soprattutto le inadempienze del Gestore nel fornire i dati agli esponenti della commissione;

e) è stata stipulata una convenzione tra ARPAC e la GESAC;

ritenuto che:

a) il ruolo dell’ARPAC all’interno della commissione è in evidente conflitto ed incompatibile rispetto ad una convenzione a titolo oneroso. Infatti, l’ARPAC, per l’adempimento delle proprie funzioni, attività e compiti, può definire accordi o convenzioni con Aziende ed Enti pubblici e privati, se tali attività non risultino incompatibili con l’esercizio di vigilanza ad essa affidata;

b) sia assolutamente inopportuno che l’Arpac instauri con il Gestore aeroportuale qualsiasi rapporto esuli dal ruolo conferitole all’interno della commissione aeroportuale, considerando anche le chiare contestazioni espresse dall’Arpac in merito agli “sforamenti rilevati, infatti, il Gestore da anni sminuisce l’evidente realtà, affermando che il rumore è nei limiti e che i cittadini che subiscono il rumore si attestano ad 11.000 unità. Tutto ciò è stato contestato al Gestore e risulta dai verbali della commissione.

Tutto ciò premesso, considerato, rilevato, atteso e ritenuto interroga la Giunta regionale al fine di sapere

1. quali sono, e di conseguenza rendere trasparenti, eventuali verifiche e inadempienze:

- di Arpa Campania, nel suo ruolo di soggetto attivo, quale controllore e controllato nel ruolo in Commissione Aeroportuale;

- dei Comuni aeroportuali nel ruolo di tutela dagli impatti e ricadute ambientali (acustico, gassoso e stime delle emissioni annuali di CO2) dei cittadini sorvolati;

- analisi delle curve di isorischio attuali e future e corrispondenza con il rischio incidenti in prossimità delle piste;

- dei soggetti coordinati dal Prefetto nell’elaborazione, attivazione e predisposizione del Piano di Emergenza Esterno-PEE al sedime aeroportuale nel senario di crash aereo.

2. come si ritiene di poter giustificare il ruolo dell’Arpac quale controllore e controllato dato che “dal verbale di seduta della commissione ex art.5 DM31/10/1997 svoltasi in data 08/04/2019 verbale 1/2019, da parte dell’ARPAC si evidenzia non solo il ruolo dell’ARPAC, ma soprattutto le inadempienze del Gestore nel fornire i dati agli esponenti della commissione.

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