Il Comitato No Fly, convocato in Commissione Trasporti della Regione Campania, ha riaperto il tema sul nuovo aeroporto internazionale per la Regione - Ambiente & Sviluppo, presentando la seguente Relazione
PROT. U0016-2023 DEL 23.02.2023
Anche uno studio elaborato da Italia Airport - Italian
Engineering for Airports per conto dello stesso MInistero dei Trasporti e
Aviazione Civile del 27 maggio 1981 ribadiva lo stesso concetto, avendo
riscontrato la mancata imposizione delle servitù aeronautiche di cui alla legge
58 del 1963.
Nel 2003 la Regione Campania, ha affidato ad esperti del
settore aeronautico e infrastrutturale uno Studio sullo sviluppo del sistema
aeroportuale della Campania, nel quale sono state evidenziate tutte le
criticità, e che ha delineato come soluzione la realizzazione di un sistema
aeroportuale di tipo policentrico, con Grazzanise quale polo aeroportuale principale.
Nel 2011 sono state evidenziate le stesse criticità e la
necessità di un nuovo aeroporto per la Campania dallo studio curato da
OneWorks, Nomisma e KPMG “Atlante degli Aeroporti Italiani”, divenuto il
riferimento per l’elaborazione del Piano Nazionale Aeroporti del 2012 da parte
di ENAC e del Ministero delle Infrastrutture.
Nel Piano del 2012, per il bacino campano, era previsto un
sistema aeroportuale integrato con Napoli quale city airport, Salerno aeroporto
per l’aviazione generale date le note limitazioni strutturali, e Grazzanise
vero aeroporto campano, aperto al traffico passeggeri e cargo, garantendo così
un livello infrastrutturale adatto allo sviluppo socio-economico della terza
regione italiana, nonché dell’intero Mezzogiorno.
Nel PNA datato 2012 si prevedeva al 2030 per i due scali
individuati Capodichino e Grazzanise un potenziale minimo di 10 mil di pax e
massimo di 13 mil pax, tali risultati sono stati raggiunti dal solo scalo di
Capodichino nel 2019 che ha chiuso l’anno con 82.500 movimenti aerei e 10.860.000 passeggeri.
Sebbene quindi la saturazione e le criticità dell’unico
scalo campano fossero già state evidenziate a partire dagli anni 70 e la
soluzione fosse stata individuata nella realizzazione del sistema aeroportuale
policentrico, con Grazzanise quale scalo principale, con il DPR 201 del 2015
ritroviamo tra gli scali di interesse strategico nazionale solo Napoli e
Salerno, quest’ultimo a supporto per alleggerire Capodichino, mentre Grazzanise
scompare dalla programmazione, così come i 700 milioni ad esso destinati.
Ad ottobre 2022 L’ENAC ha presentato la proposta del Piano
Nazionale Aeroporti dove all’interno sono individuati 40 aeroporti di interesse
nazionale tra cui Capodichino e Pontecagnano, tra questi sono individuati 14
scali di particolare rilevanza strategica , tra questi viene citato Napoli
Capodichino. Il comitato No Fly Zone congiuntamente ad Assoutenti Campania
Mobilità ha inoltrato le osservazioni, che si allegano alle presente, facendo
un excursus storico della vicenda e chiedendo il reinserimento di Grazzanise
nel Bacino Campano.
Come sapete la Lombardia ha 3 aeroporti, Malpensa, Linate ed
Orio al Serio, nel Lazio hanno Fiumicino e Ciampino, in Campania, nella terza
regione d’Italia abbiamo Capodichino. Cosa potrebbe accadere in un aeroporto
dove la via di rullaggio non è parallela alla pista?
Un aereo sulla via di rullaggio potrebbe scontrarsi con
l’estremità alare con un aereo in decollo o in atterraggio? Pensa di sì L’ICAO
, l’organizzazione mondiale dell’aviazione civile che detta le norme a livello
internazionale, eppure la via di rullaggio di Capodichino non è parallela alla
pista. La safety e il risk assessment sono elementi che interessano l’ICAO a
livello internazionale, l’EASA a livello europeo e L’ENAC a livello nazionale.
Dove sono i serbatoi avio in un aeroporto? E se un aereo ci finisse dentro cosa
accadrebbe? Le Città aeroportuali devono necessariamente avere un Piano di
Emergenza Esterno, in caso di incidente fuori dal sedime aeroportuale, perché a
Napoli si fanno le esercitazioni solo per un eventuale incidente a mare? (1- parte)
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