Con il Comunicato Stampa n. 6/2023 “Enac: Contratto di programma con società di gestione di Napoli” è stato rilanciato il ruolo di Capodichino nell’assetto della Regione Campania e nella Rete annunciata del prossimo Piano Nazionale Aeroporti-PNA.
Le criticità associate ad un aeroporto con un sedime di
scalo limitato e circoscritto, affossato in una delle aree a maggior densità
abitativa del Belpaese, dovranno, tuttavia essere adeguatamente ri-analizzate.
Quando il report “ITALY’S ACTION PLAN 2021” di ENAC, a fronte di una capacità di 30 movimenti/ora alla pista di Capodichino - airport capacity –
con un numero di parcheggi 25/26, evidenzia una realtà operativa che ne limita
le prospettive “industriali”.
Lo stesso ruolo “gregario”, nelle rete regionale, dello scalo di Pontecagnano, il cui masterplan, inevitabilmente, dovrà essere sottoposto ad
analisi preliminari di safety e risk assessment, pone urgenti ri-considerazioni
sul sistema aeroportuale della Campania, ponendo ulteriori interrogativi. Nelle prospettive di un "contratto di programma" quanto nell'assetto del Piano Nazionale Aeroporti.
Il comunicato stampa ENAC: “Contratto di programma con
società di gestione di Napoli” de 1 Febbraio, tuttavia, non sembrerebbe rendere
trasparente eventuali criticità “programmatiche”.
“È stato firmato oggi, 1° febbraio 2023, il Contratto di
programma per il periodo 2023-2026 tra l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile
(Enac) e Gesac, la società di gestione dell’aeroporto di Napoli Capodichino.
Il contratto è stato firmato dal Direttore Generale Enac
Alessio Quaranta e dall’Amministratore Delegato di Gesac Roberto Barbieri, alla
presenza del Presidente Enac Pierluigi Di Palma e del Presidente Gesac Carlo
Borgomeo.
Gli interventi programmati, per un importo previsto
complessivo di € 56,5 milioni finanziati integralmente dalla società di
gestione, sono in linea con quanto ad ora previsto nel Piano Nazionale degli
Aeroporti fondato sulla riconciliazione ambientale, la digitalizzazione,
l’innovazione tecnologica e l’intermodalità.
Il piano degli investimenti 2023-2026 prevede una serie di
interventi volti all'ottimizzazione della capacità aeroportuale attraverso
progetti di innovazione tecnologica quali la realizzazione di un
'infrastruttura tecnologica di base (CUTE - Common User Terminal Equipment) che
consentirà la gestione del flusso passeggeri contactless e digital, sino allo
sviluppo di uno smarth path biometrico.
Sono inoltre previsti rilevanti investimenti green come la
realizzazione di un impianto fotovoltaico per l'autoproduzione di energia,
utilizzo di mezzi elettrici per assistenza ai passeggeri a mobilità ridotta
(PRM), riduzione del rumore aeroportuale, e altri progetti di tutela ambientale
tra cui quelli a favore della biodiversità, con “mille alberi per Napoli”,
quello che prevede nuove macchine eco-compattatrici, e il "progetto
Hydra" con l’utilizzo di carburanti alternativi - SAF.
Il Presidente Pierluigi Di Palma ha espresso soddisfazione
per il risultato conseguito: “Le strategie di sviluppo del trasporto aereo
possono giocare un ruolo importante nel processo di rilancio dell’economia e
devono essere considerate prioritarie e integrate nel contesto dei più ampi
piani di sviluppo economici e infrastrutturali del Paese. Il nuovo contratto di
programma è diretto a regolare la pianificazione sostenibile degli investimenti
infrastrutturali che garantiscano all’utenza l’implementazione dei livelli di
sicurezza, l’efficientamento energetico e l’adeguamento agli standard europei
delle opere aeroportuali realizzate negli scali italiani. Si tratta di progetti
coerenti con le linee guida del Pnrr e rendicontabili per la parte resiliente:
confidiamo che il Governo possa recuperare gli investimenti di questo settore
per le opere che, certamente, saranno realizzate entro il 2026”.
Il Direttore Generale Alessio Quaranta ha commentato: “Mi
auguro che dopo la complessa fase che ha colpito l’intero comparto, si giunga
quanto prima, anche con gli altri soggetti gestori, alla sottoscrizione dei
relativi contratti di programma per poter avviare il puntuale monitoraggio
dell’attuazione degli impegni assunti dalle stesse società di gestione in sede
di progettazione e pianificazione infrastrutturale, nell’ottica di un nuovo e
generale processo di ammodernamento e sviluppo degli scali aeroportuali
nazionali”.
La Regione Campania si candida come scenario ideale per
cogliere le ricadute positive generate dalla realizzazione di una rete
integrata di aeroporti limitrofi in grado di promuovere al meglio la crescita
del traffico sul territorio e di soddisfare le esigenze di connettività tra i
due scali di Napoli-Capodichino e Salerno-Pontecagnano garantendo una razionale
delocalizzazione del traffico”.
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