Cittadini e Comitati spesso si contrappongono ai masterplan-PSA-Piani di Sviluppo Aeroportuale che incrementano i voli, il numero dei movimenti in orari in pista, allungano le stesse piste, insediano attività cargo, installano ettari di pannelli di fotovoltaico, potenziano terminal in prossimità di una pista, confermano serbatoi/depositi di carburante/avio, ma non sembrerebbero inquadrare efficacemente tali realtà!
L’impatto acustico e, talvolta, le emissioni atmosferiche, derivato
da tali “espansioni operative” diventano la sola “trincea” prevalente di
scontro. Ma sono ambiti, pur primariamente percepiti e vissuti nel quotidiano, del tutto marginali. Peraltro tecnicamente "incompresi" dalla maggioranza dei cittadini. Zone A, B e C, rete di centraline di monitoraggio, zonizzazione e classificazione acustica comunale e piano d'azione non hanno una adeguata comprensione.
Cittadini, Comitati ed amministratori locali impegnati a
rilevare “osservazioni” critiche ai rinnovati masterplan, trascurano quello che
dovrebbe essere il contesto di estrema “criticità”.
L’ambito sul quale contrapporre la coesistenza tra una
infrastruttura aeroportuale e territorio e comunità dei cittadini e habitat: ovvero
la rispondenza ai requisiti normativi infrastrutturali, ai regolamenti, alle certificazioni
ICAO-EASA-ICAO, sembrerebbe marginale. Rimane sullo sfondo. E’ una questione
oltremodo tecnica. Scomoda.
I riferimenti infrastrutturali, procedurali ed operativi principali
perciò, oltre a specifici safety assessement, rimandano alle coerenze e conformità (inadempienze?)
del Piano di Emergenza Esterno-PEE, al Rischio Terzi, del Piano di Rischio, del
Piano Limitazione Ostacoli, delle mappe
di Vincolo e del Risk assessment specifico e globale.
Chi potrebbe, infatti, presumere che numerosi aeroporti al
mondo abbiano ottenuto il “certificato di aeroporto”, nonostante una qualche
variante e/o inadempienza ai requisiti normativi minimi ICAO-EASA?
Aeroporti “storici”, piste che si allargano e allungano, che
incrementano voli ottengono il cosiddetto “Certificato di Aeroporto” EASA, sono
autorizzati ad operazioni di volo, anche quando non sono rigorosamente a norma?
I nuovo masterplan sottoposti alle odierne valutazioni della
Commissione di VIA/VAS, in ogni dove, al fine di acquisire il Pare Positivo
verificano nel dettaglio tali “varianti”?
Cittadini e Comitati hanno trasparenza di quali possano
essere le “difficoltà-criticità” che i masterplan, delle loro discrepanze, non
conformità, talora “deviazioni” ICAO-EASA-ENAC, delle deroghe adottate per
ottenere i Parere Positivo delle Commissioni VIA/VAS?
Come è ben noto ENAC, con il Numero: 2016/002-APT Ed. n. 3
del 9 febbraio 2018 “LG–2016/002-APT – LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE
DEVIATION DALLE CERTIFICATION SPECIFICATION EMANATE DALL’EASA PER IL DOMINIO
AEROPORTI” illustra le possibili “variabili” contemplate:
“- AltMoC
(Alternative Means of Compliance);
-
CB (Certification Basis);
-
CS (Certification Specification);
-
DAAD (Deviation Acceptance and Action Document);
-
ELoS (Equivalent Level of Safety);
-
SC (Special Condition);
ambiti che presuppongono una dettagliata analisi,
identificata come “safety assessment”.
Il documento ENAC citato segnala i “criteri per
l’elaborazione dei safety assessment, riporta:
“Ai fini della certificazione ai sensi del Regolamento (UE)
n. 139/2014, i Gestori devono dimostrare, tra l’altro, la conformità delle
infrastrutture e degli impianti alle CS. Nel caso di conversione, la
dimostrazione è richiesta per le CS differenti dalle previsioni del Regolamento
ENAC (RCEA) e, laddove si riscontrino deviazioni da una o più di tali requisiti
(anche derivanti da preesistenti esenzioni), è necessario valutare la modalità
più corretta per gestirle nell’ambito degli strumenti normativi in vigore
(ELoS, Special Condition, DAAD). Al riguardo, è opportuno che il Gestore
completi la verifica di conformità alle CS applicabili, prima della richiesta
di certificazione o di conversione, al fine di formulare ad ENAC già all’atto
dell’istanza eventuali proposte in merito alla modalità di gestione delle eventuali
deviazioni; quanto sopra, fermo restando
la possibilità da parte di ENAC di riscontrare direttamente eventuali
deviazioni dalle CS nell’ambito del processo di certificazione/conversione”.
Il “safety assessment” in definitiva verifica delle “varianti”
analizzate l’eventuale frequenza, il livello di severità, risk severity (da
negligibile a catastrofico, da frequente a estremamente inprobabile), ed il
livello di tollerabilità (da non-tollerabile ad accettabile).
Ecco questa/e sono le criticità che definiscono l’eventuale analisi
di qualsivoglia masterplan proposto ad un Parere di VIA/VAS! Cittadini e
Comitati, prima di valutare e formulare qualsivoglia “osservazione” al
masterplan, dovrebbero rendere trasparenti tali “questioni”, averne
consapevolezza. Sono ambiti fondamentali per assicurare la salvaguardia delle
operazioni di volo e la tutela dei cittadini, del territorio e dell’habitat.
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