LE'Aula Consigliare del Comune di Fiumicino il 22 Novembre ha ospitato l’assemblea generale di ANCAI-Associazione dei Comuni Aeroportuali Italiani.
' stato approvato il bilancio consuntivo 2020 sia quello preventivo 2021 dell’associazione, ed è stato riconfermato Mauro Cerutti alla presidenza ed eletto gli altri organi dirigenti dell’associazione”.
La tematica centrale della discussione ha riguardato la causa intentata contro Ministero dell’interno e Ministero dell’Economia per il recupero dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuali per il periodo 2005-2015 e sono state presentate e sostenute le azioni che l’associazione intende intraprendere nel prossimo futuro.L'ANCAI, Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani è un comitato la cui costituzione è stata promossa dai Sindaci dei Comuni aeroportuali nel luglio 1996 e come strumento di tutela degli interessi dei Cittadini, delle attività economiche territoriali e delle risorse ambientali nella loro interazioni con l'aeroporto.
L'annosa questione dell'Addizionale Comunale-IRESA con la richiesta delle compagnie low cost di sospendere la tariffa sui diritti di imbarco causa COVID-19 e lockdownè ancora in primo piano.
Dirimere la somma degli arretrati ancora irrisolta, avrebbe superato quota 100milioni di euro che lo Stato deve ancora devolvere ai Comuni aeroportuali sarà oggetto del ricorso al Tar dopo anni di continui rinvii al tribunale ordinario di Roma.
La maxi-causa fra ANCAI – sono interessati 21 Comuni – e il Ministero delle Finanze p - 69milioni di arretrati soltanto per il periodo 2005-2015 – in aggiunta ad altri 30milioni per il periodo fino al 2021.
La controversa ANCAI-Stato, dopo l'attivazione della tassa d’imbarco con legge 350 del 24 dicembre 2003 ammontava a 6,5 euro.
Uno
stralcio della nota ANCAI“L’ADDIZIONALE COMUNALE SUI DIRITTI DI
IMBARCO DI PASSEGGERI SUGLI AEROMOBILI” riporta:
“In questi
anni il Ministero ha provveduto ad erogare ai Comuni solo una parte
del dovuto. La perdita di gettito per i Comuni aeroportuali è stata
molto consistente, oltre 160.000.000€ dal 2005 al 2018. Per il
recupero delle somme non versate, per un valore di circa 143.843.384
€ dal 2005 al 2015, sono state avviate varie iniziative da parte
dei comuni interessati.
Nel 2015 è stato depositato un atto di
diffida da 18 Comuni aeroportuali al Ministero dell’Interno ed al
Ministero dell’Economia che non ha avuto risposta. 19 Comuni hanno
poi deciso di procedere giudizialmente per il recupero
dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuali
non versata per il periodo 2005-2015.
Il primo grado di
giudizio si è chiuso con sentenza n. 3390/2018 pubbl. il 15/02/2018,
il Giudice Unico (Tribunale Ordinario Di Roma - Sezione II Civile)
ha dichiarato “il difetto di giurisdizione per essere la cognizione
sulla controversia devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice
amministrativo”.
I Comuni interessati hanno ricorso in appello
al fine di ristabilire la giurisdizione del Giudice Ordinario.
La
Corte di Appello di Roma, Prima sezione civile, ha fissato la data
della prima udienza del giudizio al 5/11/2019.
Si richiede a
questa Commissione di individuare soluzioni efficaci volte a
garantire:
1. il ristoro delle somme ingiustificatamente non
attribuite, negli ultimi anni, a titolo di addizionale
aeroportuale;
2. quantomeno la rimozione degli ostacoli di natura
normativa o interpretativa, in particolare i commi 615, 616 e 617
della Legge finanziaria 2008, che hanno condotto i Ministeri
competenti a modificare i criteri di determinazione dell’ammontare
complessivo spettante ai Comuni ed il ripristino completo del
versamento di quanto dovuto ai Comuni;
3. di imporre al Ministero
delle Finanze il controllo del completo versamento dell’addizionale
da parte di tutte le compagnie aeree”.
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