giovedì 12 settembre 2024

Aeroporto Capodichino e impatto acustico: dal Tribunale al TAR Regionale

La denuncia dell’impatto acustico generato dal traffico aereo in sorvolo delle zone del Centro Storico, Colli Aminei, Capodimonte e Vomero, delle emissioni rilevanti sugli indici della classificazione acustica, sulla qualità e salute dei cittadini è sempre in primo piano.  

La qualità della vita e la salute sono anche un diritto costituzionale.

Ma, dopo lunghi mesi di attesa, ecco la svolta, il Tribunale si è dichiarato “incompetente”. 

Il giudice Salvatore Di Lonardo ha ritenuto inammissibile il ricorso, lasciando spazio a ulteriori azioni legali per ottenere giustizia. I ricorrenti dovranno, quindi, rivolgersi al TAR per far valere le loro istanze.

I quattro residenti napoletani, rappresentati da Assoutenti Napoli, hanno citato a giudizio coinvolgendo il gestore dello scalo Capodichino, Gesac, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’ENAC e l’ENAV.  A supporto di quest’ultimi e contrari al ricorso dei cittadini, si sono schierati la Regione Campania, il Comune di Napoli. A cui si è affiancata anche l’Unione industriali.

Le ricadute acustiche in oggetto sono esterne alle Zone A, B e C elaborate con il modello AEDT, ai kmq e cittadini abitanti in prossimità delle testate piste di decollo.

I cittadini ricorrenti risiedono, tuttavia, in aree esterne anche alle evidenze del Piano d’Azione acustico comunale e aeroportuale.

Rimandano a considerazioni più ampie, esigono interventi e misure di mitigazione e tutele nel contesto di un trasporto aereo che “costituisce indiscutibilmente un ‘servizio pubblico’”. 

Ecco quindi, qualora la giurisdizione spetti al giudice amministrativo, i ricorrenti rilevano i vincoli e i limiti della suddetta specifica regolamentazione del traffico aereo, della necessità di ri-verificare i livelli di coesistenza compatibile. Le infrastrutture aeroportuali dovrebbero, infatti, ri-considerare e integrare diversamente l'impatto e le ricadute sul territorio (anche safety&risk) e sulla comunità dei cittadini. 

Perciò le autorità preposte dovrebbero aggiornare le tutele dei cittadini anche nelle fasi di sorvolo, valutando il fastidio di ogni sorvolo, dell'annoyance, nelle fasi di avvicinamento e successiva all’initial climb del decollo.

Quale futuro e prospettive per i cittadini ricorrenti? Qualora anche lo stesso TAR si dichiarasse “incompetente”, il passo successivo potrebbe risultare il ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione.

In questa attesa le istituzioni locali sono chiamate ad intervenire al fine di mitigare tali emissioni sonore, a tutela degli cittadini e dell'intera comunità. Una sfida con due obiettivi, alla ricerca di soluzioni che rispettino sia il diritto alla salute dei cittadini sia le esigenze economiche del settore dei trasporti.

Nessun commento:

Posta un commento