Ecco le note di EASA:
"Un volo sicuro "safety" inizia a terra: per questo dal 2014 l’EASA lavora per rendere più sicuri gli aeroporti, occupandosi di tutto ciò che vedi dalle vetrate quando aspetti di imbarcarti, nonché di molti altri aspetti che non si vedono ma sono comunque predisposti per garantire la sicurezza.
Aeromobile in aeroporto e le diverse attività correlate,
come il caricamento dei bagagli, ecc.
Cominciamo con una spiegazione terminologica: nel gergo
aeronautico dell’EASA gli aeroporti si chiamano «aerodromi». In questo articolo
di EASA Light continueremo a usare il termine «aeroporto/i», ma vediamo un
attimo la differenza tra i due termini.
Che cos’è un aerodromo?
Un aerodromo è un’area definita di un aeroporto utilizzata
per l’arrivo, la partenza e il movimento in superficie degli aeromobili. Gli
aerodromi comprendono campi di aviazione, eliporti, aeroporti e basi aeree
militari.
Perché l’EASA parla di «aerodromi» anziché di «aeroporti»?
Un aeroporto, oltre alle infrastrutture utilizzate
dall’aeromobile, ha anche uno o più terminali con negozi, parcheggi e altre
strutture che non sono utilizzati per le operazioni degli aeromobili. Sebbene
un aerodromo sia solitamente una parte di un aeroporto, non tutte le aree di un
aeroporto sono contemplate nei regolamenti dell’UE sulla sicurezza degli
aerodromi. Questi regolamenti si applicano soltanto all’infrastruttura
utilizzata dagli aeromobili: per questo viene utilizzato il termine tecnico «aerodromo».
Qual è il ruolo dell’EASA relativamente agli aeroporti?
Gli aeroporti, che sono complessi per la loro stessa natura,
costituiscono una componente fondamentale di una rete di trasporto che permette
di viaggiare in modo veloce e sicuro. Sono il punto di convergenza degli
operatori aeroportuali, delle compagnie aeree, dei prestatori di servizi di
assistenza a terra e di navigazione aerea. Gli aeroporti sono entrati a fare
parte del mandato dell’EASA nel 2008, quando la Commissione, d’intesa con gli
Stati membri (paesi dell’UE più paesi EFTA: Norvegia, Svizzera, Islanda e
Liechtenstein), ha deciso che determinati aeroporti dovranno applicare le norme
comuni di sicurezza dell’UE. All’EASA è stato conferito il mandato di definire
queste norme, che sono state poi adottate dall’Unione europea. Le prime norme
aeroportuali dell’UE sono state pubblicate nel 2014 e da allora aggiornate più
volte per garantire un elevato livello di sicurezza negli aeroporti.
L’EASA predispone le norme per le competenti autorità di
vigilanza degli aeroporti nonché quelle relative all’organizzazione e alle
operazioni degli stessi. Tali norme sono codificate nelle cosiddette norme di
attuazione nonché nei metodi accettabili di rispondenza e nel materiale
esplicativo del regolamento (UE) n. 139/2014. Inoltre, sulla base delle norme
dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO), gli esperti
dell’EASA redigono le specifiche di certificazione per la progettazione dell’infrastruttura
aeroportuale. Un nuovo atto legislativo, atteso per la fine del 2024,
disciplinerà anche i servizi di assistenza a terra.
Per maggiori informazioni consulta le norme dell’EASA in
materia di aeroporti.
Area di atterraggio/decollo di un aeroporto col buio: e luci
della pavimentazione sono accese.
Quali aeroporti devono applicare le norme comuni di
sicurezza dell’UE?
Gli aeroporti che soddisfano i seguenti criteri:
a) sono aperti al pubblico;
b) offrono servizi di trasporto aereo commerciale;
c) dispongono di una pista strumentale pavimentata di
lunghezza pari o superiore a 800 metri o servono esclusivamente il traffico di
elicotteri che utilizzano procedure strumentali di avvicinamento o partenza.
Tuttavia, taluni aeroporti possono essere esentati
dall’applicazione di queste norme da parte dello Stato membro interessato a
condizione che il traffico vi rimanga contenuto. Sono gli aeroporti che
gestiscono meno di 10 000 passeggeri del trasporto aereo commerciale e non più
di 850 movimenti relativi a operazioni cargo all’anno.
Oltre 500 aeroporti soddisfano i criteri di cui sopra,
mentre circa 130 di essi ne sono esentati a motivo del livello di traffico
contenuto: complessivamente rimangono 400 aeroporti che applicano le norme di
sicurezza dell’UE per il settore.
È facile scoprire se l’aeroporto da o verso cui stai
viaggiando è di competenza dell’EASA: ti basta effettuare una ricerca qui. Non
è sorprendente che nell’elenco siano riportati aeroporti situati sulle isole di
Riunione, Guadalupa, Martinica o sull’arcipelago delle Svalbard. Questi
aeroporti appartengono ai cosiddetti «territori d’oltremare», anch’essi
soggetti alle norme dell’UE.
Il viaggio in aeroporto da passeggero e come l’EASA ne garantisce la sicurezza
Aeromobile parcheggiato in un piazzale.
Sta per iniziare l’imbarco del tuo volo. Ti imbarchi
attraversando un ponte di imbarco collegato direttamente all’aeromobile o ci
arrivi in autobus o ancora semplicemente attraversando a piedi il piazzale. La
tua incolumità è assicurata dal rispetto delle norme di sicurezza aeroportuale
dell’UE, atte a garantire un imbarco sicuro dei passeggeri nell’aeromobile.
Aeromobile sulla pista.
Hai preso posto all’interno dell’aeromobile mentre si
prepara al rullaggio a terra. È predisposto un intero sistema per garantire che
sul piazzale, sulle vie di rullaggio o sulla pista non si verifichino
collisioni con altri aeromobili, veicoli o persone, e che il tuo aereo
raggiunga la posizione di partenza in tutta sicurezza. Dai un’occhiata fuori
dal finestrino: noterai la segnaletica orizzontale sulla pavimentazione e altre
segnalazioni. Di notte o in condizioni di scarsa visibilità vedrai anche le luci
sulla pavimentazione accese: anche questa illuminazione è soggetta alle norme
dell’EASA.
Sapevi che ogni colore della segnaletica e delle luci che
vedi ha un significato?
Ad esempio, i colori della segnaletica sulla pavimentazione
designano determinati punti dell’infrastruttura aeroportuale. Se la segnaletica
è gialla, l’aeromobile è sul piazzale o su una via di rullaggio. Il colore
bianco indica che l’aeromobile ha raggiunto la pista. Poiché sono utilizzati da
aerei e piloti di tutto il mondo, tutti gli aeroporti hanno la stessa
segnaletica e le stesse luci e devono soddisfare gli stessi requisiti di
progettazione. Tale uniformità garantisce che i piloti sappiano esattamente
dove si trovano e possano navigare in sicurezza indipendentemente da dove si
trova l’aerodromo.
Aereo in decollo.
L’aereo sta decollando o atterrando. Queste sono le fasi più
rischiose del volo. Le norme di sicurezza aeroportuale dell’UE garantiscono che
la pista sia progettata correttamente e che la sua superficie sia mantenuta in
condizioni adeguate, priva di ostacoli e detriti. Inoltre, i servizi
aeroportuali di soccorso antincendio, le cui capacità sono definite nei
regolamenti di sui sopra, sono pronti a intervenire immediatamente in caso di
emergenza.
Sapevi che in caso di incidente i servizi di soccorso
aeroportuale e i vigili del fuoco devono essere sul posto in meno di tre
minuti?
Questi professionisti fanno parte dei molti eroi senza nome
della sicurezza aerea. Sperando sempre che non ce ne sia bisogno, garantiamo in
ogni momento che siano sul posto in caso dii necessità.
Aeroporti e aree di rischio principali
Un aeromobile su una pavimentazione coperta di neve durante una nevicata notturna.
A causa della complessità degli aeroporti, le operazioni
possono essere rischiose ed è per questo che i problemi in materia di sicurezza
devono essere individuati, affrontati e monitorati. L’EASA collabora
costantemente con le parti interessate per individuare eventuali problemi di
sicurezza e concordare le modalità per affrontarli. Questo lavoro ha permesso
di individuare diversi problemi di sicurezza, che sono stati classificati per
priorità e assegnati a un settore chiave di rischio.
Assegnare ai settori chiave di rischio significa determinare il tipo più probabile di incidente in cui un evento avrebbe potuto sfociare. Per ulteriori approfondimenti su possibili questioni di sicurezza relative agli aeroporti e su come si rapportano ai 10 settori chiave di rischio puoi consultare il piano europeo per la sicurezza aerea".
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