Come è noto tali mappe identificano le zone da sottoposte a vincolo nelle aree limitrofe di ogni pista di volo, stabilendo in tal modo le limitazioni relative agli ostacoli ed ai potenziali pericoli al fine di garantire la “safety”, sicurezza della navigazione aerea, in ottemperanza alle normative ICAO-EASA.
Rimandano nel dettaglio a quanto previsto dall’art. 707,
comma 1°, del “Codice della Navigazione” e dal “Regolamento per la Costruzione
e l’Esercizio degli Aeroporti”, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile- ENAC.
La gestione ed il governo del territorio circostante determinano,
ad esempio, l’ubicazione, l’elevazione o l’altezza massima raggiungibile da una
costruzione nelle aree limitrofe all’aeroporto.
Ma cosa accade quando l’orografia circostante e/o l’edificazione
di manufatti (costruzioni storiche e/o recenti, magari in violazione ai vincoli)
sfora i limiti di tali mappe?
Qualora siano inoltri ubicati, anche senza sforamenti in
altezza, eventuali insediamenti ad
elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte
concentrazione, edilizia intensiva, costruzioni di scuole, ospedali e, in
generale, obiettivi sensibili, attività che possono creare pericolo di
incendio, esplosione e danno ambientale quali provvedimenti devono essere
intrapresi?
L’analisi aeronautica nei termini di singole safety assessment
e integrate, devono essere ritenute misure preliminari adeguate? Magari in
aggiunta a risk assessment nelle ricadute sul territorio e sulle popolazioni
residenti?
Quale autorità territoriale e/o ente aeronautico e/o amministrativo
dovrebbe disporre tali iniziative cautelari in assenza di un qualche Masterplan
periodico e/o temporaneo?
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