venerdì 16 settembre 2022

PGT - Piano di Governo del Territorio e Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti ENAC

Quante sono le infrastrutture aeroportuali del Belpaese che operano con il Certificato di Aeroporto EASA pur in presenza di qualche discrepanza relativamente al Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti-RCEA ENAC?

E’ certo che tanti aeroporti sono pre-esistenti all’emanazione dei Regolamenti ICAO-EASA-ENAC, ma probabilmente, di una qualche utilità, magari la sola e semplice curiosità, potrebbe essere indispensabile sapere - non solo per i cittadini, ma anche per gli amministratori locali - quali scali operano in “deroga” e/o comunque, dopo  essere stati sottoposti ad adeguate analisi di safety e risk assessment?

Proponiamo uno stralcio del CAPITOLO 4 – VALUTAZIONE E LIMITAZIONI OSTACOLI-RCEA

“1. INTRODUZIONE

1.1 Ai fini della determinazione delle distanze dichiarate e dei minimi meteorologici aeroportuali lo spazio circostante l’aeroporto deve essere considerato parte integrante dello stesso, poiché il terreno circostante e i manufatti all’interno o all’esterno del sedime aeroportuale possono costituire importanti fattori limitanti. Il grado di rilevanza di tali fattori è pari a quello, più ovvio, dei requisiti fisici previsti per le piste e le relative strip e aree di sicurezza.

12.2 Controllo dei rischi per la navigazione aerea

Le zone da sottoporre a limitazione sono quelle interessate dalle superfici di avvicinamento, di decollo ed orizzontale interna ed esterna, con le dimensioni conformi a quanto riportato nelle tabelle 4.1 e 4.2 del presente Capitolo. Nelle zone individuate come sopra descritto, sono oggetto di limitazioni le seguenti attività o costruzioni:

- discariche e corpi d’acqua aperta o altre aree umide che possono attrarre volatili ed altra fauna selvatica;

- attività industriali che prevedono fasi lavorative in grado di attrarre volatili ed altra fauna selvatica (industria manifatturiera, impianti di lavorazione carne/pesce/vegetali, ecc.);

- attività agricole e di allevamento che possono costituire fonte attrattiva per i volatili ed altra fauna selvatica (coltivazioni agricole attrattive, impianti di itticoltura, allevamenti di bestiame, ecc.);

- attività antropiche che prevedono l’immissione di fauna libera nell’ambiente (Ambiti Territoriali di Caccia, riserve di caccia e pesca, aree di ripopolamento faunistico, campi di gara per colombofili, aree di addestramento cani da caccia, ecc.);

- manufatti con finiture esterne riflettenti ed impianti fotovoltaici;

- luci fuorvianti ed emanazioni laser;

- ciminiere con emissione di fumi;

- attività che prevedono l’emissione di onde elettromagnetiche, per le possibili interferenze con gli apparati di navigazione;

- manufatti che per la posizione e dimensione possono interferire con la propagazione delle onde elettromagnetiche degli apparati di navigazione;

- impianti eolici.

Sono inoltre sottoposti a limitazioni quei siti, anche al di fuori delle zone sopra indicate, in cui sono installati apparati di assistenza alla navigazione aerea, per gli aspetti relativi alla protezione del segnale radioelettrico degli apparati stessi.”

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