Nei giorni scorsi i media del Belpaese hanno, variamente, riferito e commentato alcune anticipazioni sulla prossima definizione del Piano Nazionale Aeroporti.
Tra di questi rilanciare lo scalo romano metropolitano
dell’Urbe, ridimensionare e/o chiudere Ciampino, porre un limite a Linate ed
aprire Frosinone. Ma anche potenziare Malpensa e fare di Catania Fontanarossa
uno scalo hub Mediterraneo.
L'Enac starebbe per presentare al Ministro dei Trasporti
Enrico Giovannini il riassetto degli aeroporti, ma non si capisce su quali
basi: uno spirito ambientalista e/o di coesistenza con gli standards EASA-ICAO
di safety e rischio?
Per quale ragione chiudere Ciampino e aprire Viterbo
all’aviazione generale ed aerotaxi?
Non si capisce Ciampino sarà bandito ai voli totale o solo
ai voli di aviazione commerciale, chiuderlo e/o limitarlo per questioni
ambientali (vedi sentenza TAR Lazio e Consiglio di Stato) o per valutazioni di
risk assessment?
La vocazione scalo hub per Roma Fiumicino e Milano Malpensa
(con il Cargo City) appare inevitabile, sorprende invece l’assegnazione hub a
Venezia-Tessera.
E’ uno scenario, si legge sui media, che sarà sottoposto e
analizzato da uno studio di risk assessment, un parametro indispensabile a
verificare la capacità massima di ogni pista.
Ogni gestore aeroportuale dovrebbe, pertanto, definire tale
limite, magari orario, giornaliero ed annuale di un singolo scalo. Un traguardo
atteso dai Comitati ambientali, che, si augurano che venga disposta anche una
valutazione di “safety assessment”, identificando, qualora esistessero,
eventuali deroghe.
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