Come è noto il Piano di Rischio Aeroportuale-PRA, con le deroghe relative alle edificazioni pre-esistenti all'adozione del 2005 e del 2011, obbliga le amministrazioni comunali a redigere ed approvare l'analisi e la valutazione del carico antropico e dell'indice affollamento delle zone interessate.
Ma come sono calcolati tali parametri?
Un Consiglio Comunale che dibatte ed approva il Piano di Rischio Aeroportuale-PRA è consapevole di tali determinazioni?
Chi, comunque, verifica e approva tali delibere, quale è il soggetto esterno al Comune che delibera il Piano di Rischio, in aggiunta, magari, al Rischio Terzi, per le pista assoggettate alle zone di isorischio, correlato alla disciplina di cui all’art. 715 del Codice Navigazione?
Un centro commerciale, ad esempio, deve essere sottoposto a valutazioni e verifiche di “carico antropico” o di “indice di affollamento”?
La
definizione del carico antropico esistente e ammesso nelle zone di
tutela prescritte, anche se vanno verificate le carenze ipotizzabili
relative all’intersezione parziale del confine delle aree di
rischio con edificazioni preesistenti o future delle tre zone di
tutela.
Ma anche la carenza di specifiche norme relative alle
attività con carattere di urgenza, protezione civile, emergenza
umanitaria, ecc., perciò quantificare il carico antropico esistente
e/o potenziale nelle zone di tutela, ad esempio con i centri ad
elevato affollamento esistenti (ospedali, scuole, palestre, ecc.).
Quali devono essere i criteri indicativi per determinare l'esistenza e talora anche un aumento del carico antropico? Nelle zone interessate devono essere resi trasparenti i criteri consentiti, in deroga, perciò gli insediamenti a elevato affollamento, costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, di obiettivi sensibili, attività che possano creare pericolo d’incendio, esplosione e danno ambientale.
Valutando e verificando il carico antropico residenziale e non residenziale e indice di affollamento per centri commerciali e attività affini.
Quali le revisioni/aggiornamenti del Piano di Rischio, in relazione alla compatibilità o meno dell’edificato possono essere espletate?
Il Regolamento ENAC, punto 6.6, lascia intatte le edificazioni e le attività pre-esistenti e il piano, pur in presenza di attività o di edifici anche palesemente incompatibili, devono/possono essere autorizzate?
“-Per la quantificazione delle superfici lorde di piano destinate a terziario e opere pubbliche si sono adottati indici di altezza media di piano di 3,5 m, mentre per il produttivo di 4 m.
L’indice
di affollamento o standard occupazionale medio è di una persona ogni
80 m² di superfici lorde produttive, una persona ogni 40 m² per il
terziario (una ogni 30 m² in zona C) e una persona ogni 25 m² per
le opere pubbliche. Si tratta di valori medi ponderali stimati.
-Nei
centri commerciali l’affollamento complessivo è determinato
sommando quello previsto nelle singole attività, applicando le
densità di affollamento in funzione del settore di vendita
(alimentare/misto o non alimentare), e considerando per le parti
comuni frequentate dal pubblico una densità di 0,2 persone/m2.
-Qualora nell’ambito della attività commerciale siano previste
aree per mostre, esposizioni, manifestazioni varie di intrattenimento
a carattere temporaneo con
capienza superiore a 100 persone,
valore determinato considerando una densità di affollamento di 1,2
persone/m2, il dimensionamento delle vie di esodo deve tener conto di
tale affollamento in aggiunta a quello stabilito per le superfici di
vendita.”
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