giovedì 1 luglio 2021

Aeroporti e quei calcoli P.R.A. del “carico antropico” e “indice affollamento”

Come è noto il Piano di Rischio Aeroportuale-PRA, con le deroghe relative alle edificazioni pre-esistenti all'adozione del 2005 e del 2011, obbliga le amministrazioni comunali a redigere ed approvare l'analisi e la valutazione del carico antropico e dell'indice affollamento delle zone interessate.

Ma come sono calcolati tali parametri?

Un Consiglio Comunale che dibatte ed approva il Piano di Rischio Aeroportuale-PRA è consapevole di tali determinazioni?

Chi, comunque, verifica e approva tali delibere, quale è il soggetto esterno al Comune che delibera il Piano di Rischio, in aggiunta, magari, al Rischio Terzi, per le pista assoggettate alle zone di isorischio, correlato alla disciplina di cui all’art. 715 del Codice Navigazione?

Un centro commerciale, ad esempio, deve essere sottoposto a valutazioni e verifiche di “carico antropico” o di “indice di affollamento”?

La definizione del carico antropico esistente e ammesso nelle zone di tutela prescritte, anche se vanno verificate le carenze ipotizzabili relative all’intersezione parziale del confine delle aree di rischio con edificazioni preesistenti o future delle tre zone di tutela.
Ma anche la carenza di specifiche norme relative alle attività con carattere di urgenza, protezione civile, emergenza umanitaria, ecc., perciò quantificare il carico antropico esistente e/o potenziale nelle zone di tutela, ad esempio con i centri ad elevato affollamento esistenti (ospedali, scuole, palestre, ecc.).

Quali devono essere i criteri indicativi per determinare l'esistenza e talora anche un aumento del carico antropico? Nelle zone interessate devono essere resi trasparenti i criteri consentiti, in deroga, perciò gli insediamenti a elevato affollamento, costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, di obiettivi sensibili, attività che possano creare pericolo d’incendio, esplosione e danno ambientale.

Valutando e verificando il carico antropico residenziale e non residenziale e indice di affollamento per centri commerciali e attività affini.

Quali le revisioni/aggiornamenti del Piano di Rischio, in relazione alla compatibilità o meno dell’edificato possono essere espletate?

Il Regolamento ENAC, punto 6.6, lascia intatte le edificazioni e le attività pre-esistenti e il piano, pur in presenza di attività o di edifici anche palesemente incompatibili, devono/possono essere autorizzate?

“-Per la quantificazione delle superfici lorde di piano destinate a terziario e opere pubbliche si sono adottati indici di altezza media di piano di 3,5 m, mentre per il produttivo di 4 m.

L’indice di affollamento o standard occupazionale medio è di una persona ogni 80 m² di superfici lorde produttive, una persona ogni 40 m² per il terziario (una ogni 30 m² in zona C) e una persona ogni 25 m² per le opere pubbliche. Si tratta di valori medi ponderali stimati.
-Nei centri commerciali l’affollamento complessivo è determinato sommando quello previsto nelle singole attività, applicando le densità di affollamento in funzione del settore di vendita (alimentare/misto o non alimentare), e considerando per le parti comuni frequentate dal pubblico una densità di 0,2 persone/m2. -Qualora nell’ambito della attività commerciale siano previste aree per mostre, esposizioni, manifestazioni varie di intrattenimento a carattere temporaneo con
capienza superiore a 100 persone, valore determinato considerando una densità di affollamento di 1,2 persone/m2, il dimensionamento delle vie di esodo deve tener conto di tale affollamento in aggiunta a quello stabilito per le superfici di vendita.”

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