mercoledì 26 novembre 2025

Air France 350-900 rientra a Buenos Aires per odore di fumo a-bordo: ancora “batterie al litio”?

L’evento incidentale è del 20 novembre 2025, quando il volo AF-411, operato da un  A350-900, immatricolato F-HTYT, decollato da Buenos Aires Ezeiza Airport (Argentina) con destinazione Paris Charles de Gaulle (France), dopo il decollo dalla pista 11, nella fase di salita, alla quota di FL 170, ha dichiarato PANPANPAN per un odore di fumo a bordo. 

Una segnalazione per identificare una situazioni urgente, ma non necessariamente di immediato pericolo.

Il velivolo è rientrato all’atterraggio sulla stessa pista 11, dopo circa 35 minuti. 

Il volo è stato cancellato. Alcuni testimoni avrebbero riferito come l’odore provenisse dalle luci della cabina passeggeri. Dal soffitto e/o dalle cappelliere?

martedì 25 novembre 2025

Propulsori Pratt & Whitney GTFPW1000G: sulle criticità della flotta ITA Airways, ma non solo

Almeno un terzo dei jet equipaggiati con motori P&W GTF sarebbero fermi a terra, fuori servizio per ispezioni straordinarie. Ma la notizia non è nuova e/o improvvisa.

Anche se i media del Belpaese - in questi giorni - rilanciano le recenti dichiarazioni di Joerg Eberhart, CEO di ITA Airways (intervistato da Airways Magazine) l'impatto della circolare/del motore P&W ha registrato:

“È stato scoperto che la polvere metallica contaminata presente nei motori P&W è stata utilizzata in componenti prodotti per i dischi della turbina ad alta pressione (HPT) e del compressore ad alta pressione (HPC) dal 2015 al 2021. Questo problema di fabbricazione implica che la presenza di contaminanti microscopici può causare cricche premature nei componenti interni della turbina”.

La Federal Aviation Administration (FAA) e l'Agenzia dell'Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) hanno imposto ispezioni ai turbofan GTF potenzialmente interessati. La procedura non segue un rigido format di richiamo, ma inizia con un'ispezione obbligatoria che ne impone la rimozione per la lavorazione off-wing. Finora, i tempi di ispezione sono stati incoerenti, con alcune durate di 60 giorni o quasi un anno.

Ben 637 jet con motori GTF erano in hangar il 1° aprile, ovvero il 32% della flotta totale. 

Anche se i restanti 1.334 velivoli con motori PW1000G avevano continuato ad operare, in servizio attivo.

La flotta degli aeromobili “GTF” fuori servizio il 1° aprile 2024 erano in prevalenza “A320neo e A321neo con motore PW1100G: 542 di questi sono parcheggiati, ovvero il 36% della flotta. Altri 78 A220 con motore PW1500G, ovvero il 23% della flotta, e 17 Embraer 190-E2 ed E195-E2 con motore PW1900G, ovvero il 14% del totale inutilizzati”, sono stati i riscontri dell’analisi di www.cirium.com Aviation analytics - Cirium.

ITA sarebbe stata interessata ai Pratt & Whitney PW 1100G montati su Airbus di corto e medio raggio (A220 e A320neo). Le palette delle turbine potrebbero registrare criticità/difetti di produzione con effetti polvere e crepe.  Sarebbero in corso ispezioni o manutenzione in corso su una ventina di aerei ogni mese. Al momento i jet bloccati sarebbero 22 su una flotta di 101 velivoli.

 

lunedì 24 novembre 2025

Dalla "rete di monitoraggio" al rilevamento cross-check: "Misure acustiche nella zona a Nord di Malpensa"

Nell'analisi sulla rete di monitoraggio di Malpensa, ri-proposta anche con la news dello scorso 20 novembre "Malpensa. ARPA Lombardia: centraline M, ma non tipo V, e chi controlla le A? Le ubicazioni sono coerenti?", è interessante rilanciare lo studio - sottostante -  dell'Ing. Alessandro Annunziato*. (disponibile https://malpensaDB.comune.taino.va.it)

"Misure acustiche nella zona a Nord di Malpensa" di A. Annunziato*

"Nel periodo maggio–novembre 2025 sono state condotte una serie di campagne di misurazioni acustiche nell’area a nord dell’aeroporto di Malpensa, con l’obiettivo di rilevare i valori di LVA, Leq day e Leq night. Le misurazioni sono state effettuate su richiesta dei singoli proprietari delle aree interessate o su autorizzazione delle relative Amministrazioni Comunali.

La scelta delle posizioni è stata effettuata analizzando le rotte di decollo e utilizzando le informazioni sulla densità dei sorvoli disponibili sul sito MalpensaDB . Le località sono state selezionate cercando di individuare i punti più significativi rispetto all’impatto acustico.

Le misure, pur essendo di tipo sperimentale, sono state condotte per un periodo minimo di 20 giorni e sono state realizzate rispettando, per quanto possibile, le indicazioni del D.M. 16/03/1997 per questo tipo di rilevazioni. Tali campagne non intendono sostituirsi alle misurazioni ufficiali effettuate da ARPA, ma mirano ad arricchire la conoscenza del territorio creando una mappa più densa e rappresentativa del rumore aeroportuale, soprattutto delle zone al di fuori del sedime aeroportuale..

                                                                   


 Come mostrato nella figura allegata, i valori di LVA diminuiscono progressivamente allontanandosi dall’aeroporto e dalle SID di decollo. I valori più elevati sono stati registrati nell’area di Casorate Sempione (62,6 dBA), caratterizzata da un rumore molto intenso per gran parte della giornata. L’alternanza delle piste comporta che per circa metà della giornata siano maggiormente interessati i comuni sul lato est (decolli dalla 35R) e per l’altra metà quelli sul lato ovest (decolli dalla 35L). Va comunque considerato che i valori di LVA rappresentano un valore medio su 20 giorni di misurazione: l’alternanza dei decolli tra le due piste provoca oscillazioni fino a 2–2,5 dB per cui alcuni giorni i valori sono molto più elevati di quelli mostrati nella figura. Questa variabilità riguarda tutte le misurazioni riportate nella mappa presentata. L’ andamento per Casorate Sempione durante i giorni di misura e’ mostrato nella figura qui sotto.

                                                                  


Spesso il valore medio di LVA non riflette pienamente il disagio percepito dai cittadini. Un esempio è la località Maddalena, frazione di Somma Lombardo: pur registrando un LVA pari a 55 dBA — quindi sotto il limite dei 60 dBA — durante le ore in cui i decolli avvengono dalla 35L si verificano passaggi molto frequenti, ogni 2,5–3 minuti, poiché la zona si trova tra le SID 278, 308 e 320 (o 330). Va comunque considerato che i 55 dBA rappresentano un valore medio su 20 giorni di misurazione: l’alternanza dei decolli tra le due piste provoca oscillazioni fino a 2–2,5 dB per cui alcuni giorni i valori sono molto più elevati di 55 dBA. Questa variabilità riguarda tutte le misurazioni riportate nella mappa presentata.

La possibilità di effettuare misure contemporanee in punti differenti consente di evidenziare come anche aree più lontane possano subire, in determinati momenti della giornata, impatti acustici significativi. Un esempio è quello del 7 giugno 2025, verso le 14:30 UTC (16:30 locali): il volo Cargolux ICV9266, un Boeing 747 diretto a Tokyo, ha sorvolato prima Maddalena, dove è stato rilevato un picco di circa 72 dBA, e successivamente Taino, con un’intensità quasi identica. Il grafico riportato mostra le due rilevazioni. Pertanto Il rumore generato da alcuni voli può risultare molto intenso anche a distanze considerevoli dall’aeroporto. La minore frequenza dei sorvoli nelle zone più lontane attenua il valore medio di LVA, ma il fastidio legato ai singoli voli particolarmente rumorosi può essere equivalente a quello percepito nelle aree più vicine.

Se ci fossero centraline di tipo V (violazioni), previste dalla normativa ma non presenti nella zona di Malpensa, potrebbero identificare questi sorvoli particolarmente rumorosi ed eventualmente sanzionarli; questo indurrebbe le compagnie aeree all’utilizzo di aeromobili meno rumorosi.

                                                                   


La lista delle campagne finora effettuate è riportata nella tabella sottostante; per ciascuna campagna è stata redatta una relazione dedicata, disponibile previa registrazione gratuita sul sito malpensaDB nella sezione “Rapporti Campagne Rumore” https://malpensadb.comune.taino.va.it/documents.

                                                                      



Ulteriori campagne che sarebbe interessante svolgere in futuro:

 Oriano (frazione di Sesto Calende), zona caratterizzata da un'elevata densità di sorvoli;

 L’area di Ierago con Orago, dove si verifica la riunificazione di due SID in uscita con la SID di rientro degli atterraggi."

A. Annunziato– 22.11.2025

 

* Ing. Alessandro Annunziato: ha lavorato per 35 anni presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, sezione di Ispra

venerdì 21 novembre 2025

Zona industriale Trestina (Città di Castello): ultraleggero in emergenza si ribalta in atterraggio

E’ successo nella tarda mattinata del 19 novembre nella zona industriale di Trestina, nei pressi dello stabilimento Grafiche Sabbioni, in una frazione del comune di Città di Castello (PG). Alcune testimonianze rivelano che l’ultraleggero era impegnato in un atterraggio di emergenza fuori campo, in un terreno agricolo. I solchi del terreno avrebbero provocato un fuori controllo con il rovesciamento dell’aereo.

Il velivolo ultraleggero era del tipo Nando Groppo Dui. Nel ribaltamento il velivolo avrebbe riportato lesioni sostanziali, alcune ferite alla testa e dolori al petto per il pilota che sarebbe uscito da solo dal cockpit.

 

giovedì 20 novembre 2025

Malpensa, ARPA-Lombardia: centraline M, ma non tipo V, e chi controlla le A? Le ubicazioni sono coerenti?

Con un interrogativo preliminare: perché i sindaci del CUV non hanno mai richiesto e/o imposto l’installazione di alcune centraline di tipo V-Violazione? Tuttavia non è una novità, probabilmente, mancano anche su altri aeroporti

Questa news propone, a proposito, alcune note, considerazioni di massima sulle ricadute acustiche e sulla tipologia della rete di monitoraggio di Malpensa.

Se ARPA Lombardia verifica l’efficienza di nove centraline, chi svolge il controllo tecnico delle restanti tre. A chi tocca elaborare l’AEDT-Aviation Environmental Design Tool, il modello matematico USA-FAA utilizzato per definire zonizzazione acustica aeroportuale e che sta mappando le varie fasi della “sperimentazione”?

Il sito web di ARPA Lombardia descrive in dettaglio la rete di monitoraggio dell’aeroporto di Milano Malpensa. Le due piste (17R/35L e 17L/35R) utilizzate nell’arco diurno e notturno dispongono di un sistema di rilevamento del rumore aeroportuale costituito da 12 stazioni di misura. Delle quali 9, posizionate in corrispondenza delle traiettorie di decollo e di atterraggio, sono di tipo M, ovvero centraline di monitoraggio ai sensi delle Linee Guida DGR 808/2005.

Dopo le verifiche sullo scenario di distribuzione del traffico, la Commissione Aeroportuale del 17 aprile 2023 ha approvato la zonizzazione acustica aeroportuale, che definisce le fasce di pertinenza dell'infrastruttura ai sensi del D.M. 31 ottobre 1997 art.6, le operazioni di volo della cosiddetta “sperimentazione” utilizza la stessa rete di monitoraggio con la stessa ubicazione delle centraline.

E’ una procedura appropriata? E’ stata ritenuta compatibile con la nuova distribuzione del traffico aereo e/o dovrebbe essere riconfigurata nelle singole postazioni?

Con una precisa e circostanziata ubicazione, correlata alle nuove SIDs?

Il sito web di ARPA Lombardia ricorda come il “sistema di rilevamento del rumore aeroportuale di Malpensa è attualmente costituito da 12 stazioni di misura, di cui 9, posizionate in corrispondenza delle traiettorie di decollo e di atterraggio, sono di tipo M, ovvero centraline di monitoraggio ai sensi delle Linee Guida DGR 808/2005.”

Le stazioni di monitoraggio  e la tipologia descritta sono le seguenti:

“Arsago Seprio – Arsago Cimitero   M

Arsago Seprio – Arsago Moro          A

Casorate Sempione – Cimitero        A

Casorate Sempione – Monte Rosa M

Ferno – Moncucco                            M

Lonate Pozzolo – Cimitero                M

Lonate Pozzolo – Santa Savina        M

Somma Lombardo – Ca’Bagaggio  M

Somma Lombardo – Da Vinci         A

Somma Lombardo – Maddalena   M

Somma Lombardo – Magazzino    M

Somma Lombardo – Rodari            M

Le stazioni posizionate nei comuni di Arsago Seprio, Casorate Sempione e Somma Lombardo rilevano il rumore generato dai decolli, mentre quelle nei comuni di Ferno e Lonate Pozzolo monitorano principalmente gli atterraggi, oltre ai decolli effettuati nel periodo notturno”.

La rete di monitoraggio del rumore dispone di nove centraline M di monitoraggio e tre di tipo A-Ambientali, ma nessuna di tipo V, ovvero di Violazione di eventuali trasgressioni o violazione.

L’interrogativo posto inizialmente, dopo 25 anni di Malpensa2000 è, quindi, sempre attuale e va riproposto. Perché la rete di monitoraggio del secondo aeroporto del Belpaese non dispone delle centraline che potrebbero verificare la corretta esecuzione delle procedure antirumore? Verificando il livello acustico massima tollerabile e una eventuale dispersione laterale della rotta di volo perseguita?

Ma con un interrogativo aggiuntivo, chi controlla, innanzi tutto, l’efficienza e operabilità delle 12 centraline?  Quale è il ruolo di ARPA Lombardia nella Commissione Tecnica Aeroportuale:

-        -    nell’elaborazione della zonizzazione AEDT;

-         -   nella valutazione dell’impatto acustico del singolo aeromobile nello studio della  “sperimentazione”;

-         -  nel computo complessivo delle curve LVA della stessa “sperimentazione”.

In attesa di qualche risposta, al momento sembrerebbe, che ARPA esegue la verifica periodica del funzionamento, della corretta di misura del rumore aeroportuale, delle centraline gestite da SEA di tipo M, secondo quanto previsto dalla normativa (LLG_DGR808/2005). Ma non altrettanto avverrebbe per le stazioni di tipo A.


mercoledì 19 novembre 2025

Convegno "Le infrastrutture aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo": è una policy “Aerotropolis”?

Con il convegno "Le infrastrutture aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo" del 17 novembre all'Università Bicocca, l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, ha illustrato le necessità finanziarie e strategiche per lo sviluppo dello scalo di Fiumicino.

Per il piano infrastrutturale dello scalo romano, ha sostenuto l'AD di ADR, "servono circa 9 miliardi di Euro: una parte può essere coperta dallo stesso aeroporto, ma è indispensabile che il soggetto proprietario e le istituzioni competenti consentano a Fiumicino di operare con le necessarie autonomie e nel proprio interesse operativo."

Il quadro delle politiche aeroportuali delineate e illustrate nel convegno, relative agli scenari futuri del Sistema Italia, in attesa della presentazione del Piano Nazionale Aeroporti-PNA, sembrerebbe convergere verso scali “Aerotropolis” per scali scali maggiori, per alternative con vigorosi “masterplan potenziati”, integrati con airport city, cargo city, vertiporti e aree logistiche parallele.

ENAC, con l’intervento del Direttore Generale Enac Alexander D’Orsogna, nell’ambito del Corso di Finanza Pubblica organizzato dal CESISP dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha, comunque delineato criteri e modalità future.

Comunicato stampa 17 novembre

“Le infrastrutture aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo”: questo il titolo della conferenza alla quale è intervenuto oggi, 17 novembre,

Il DG D’Orsogna, nel ringraziare gli organizzatori per l’opportunità di confronto, in una dimensione accademica di alto profilo, ha evidenziato i significativi volumi del traffico aereo nazionale che, con un incremento annuo del 5 per cento, si appresta a raggiungere circa 230 milioni di passeggeri per l’anno in corso. Cifre rilevanti che, se da un lato identificano un settore in piena espansione, dall’altro richiedono di essere sostenute da una pianificazione strategica e a lungo termine.

Enac, in linea con la sua mission istituzionale, ha aggiunto il Direttore Generale D’Orsogna, accompagna la crescita del trasporto aereo in un’ottica di sviluppo sostenibile, anche valorizzando la grande capacità infrastrutturale del nostro Paese che affianca ai grandi hub e ai sistemi aeroportuali maggiori un network capillare di piccoli aeroporti disseminati sul territorio.

Realtà che configurano diversi modelli di business e che, attraverso una governance lungimirante, potranno sviluppare crescenti opportunità per il territorio, rafforzando la competitività di un “modello Italia”.

Il convegno, che ha visto tra i relatori Andrea Giuricin e Ugo Arrigo del CESISP, ha ospitato un panel con i contributi dell’AD Areoporti di Roma Marco Troncone, del DG SACBO Amelia Corti, dello Chief Strategic Projects, Vision & Innovation ITA Airways Francesco Presicce, del S.V.P. International Pricing & Revenue Management Delta Airways Roberto Ioriatti e dell’AD e fondatore AeroItalia Gaetano Intrieri".


martedì 18 novembre 2025

ANSV: Relazione Preliminare (*) sul “serious incident” di Catania Fontanarossa. Airbus A320 a 12,5 metri dal Mar Jonio

ANSV con Relazione preliminare di inchiesta del 14 novembre, all’inconveniente grave occorso all’aeromobile Airbus A320-214 marche di registrazione CN-NML, aeroporto di Catania Fontanarossa, il 20/09/2025, ha svolto una prima analisi delle evidenze emerse sul volo Air Arabia Maroc MAC991. Volo decollato da Catania (LICC, Italia) con destinazione  Amman (OJAI, Giordania).

ANSV rileva: “L'aeromobile ha iniziato la discesa e sono scattati gli allarmi GPWS. La traiettoria dell'aeromobile è stata rilevata quando era in prossimità della superficie del mare. La RA minima registrata è stata di 41 piedi (12,5 m)”.

Le note di sintesi delle 19 pagine della stessa Relazione Preliminare riportano:

Narrativa (traduzione by Goggle translate):

"Il 20 settembre 2025, l'A320-214 con marche di registrazione CN-NML, volo Air Arabia Maroc

MAC991, da Catania (LICC, Italia) ad Amman (OJAI, Giordania) per un volo di posizionamento, è decollato dalla pista 08 alle 21:56 UTC. Poco dopo, l'aeromobile ha iniziato la discesa e sono scattati gli allarmi GPWS. La traiettoria dell'aeromobile è stata rilevata quando era in prossimità della superficie del mare. La RA minima registrata è stata di 41 piedi (12,5 m).

Il volo ha proseguito verso destinazione, dove è stato effettuato un atterraggio senza incidenti.

L'evento è stato segnalato all'ANSV dall'operatore dopo l'analisi FDM, a seguito di un ASR da parte del comandante del volo.

L'Autorità Investigativa per la Sicurezza dell'Aviazione Civile (ANSV) ha classificato l'evento come incidente grave e ha avviato un'inchiesta di sicurezza. L'evento è stato notificato agli Stati del costruttore dell'aeromobile (Francia, BEA), del costruttore del motore (Stati Uniti e Francia, rispettivamente NTSB e BEA) e allo Stato dell'operatore (Marocco, BEA Marocco). Tutti i suddetti Stati hanno nominato un rappresentante accreditato. L'EASA ha inoltre nominato un consulente tecnico per l'investigatore responsabile italiano, in conformità al Regolamento (UE) 996/2010.

Azioni di sicurezza da parte dell'operatore

Tra le diverse iniziative di sicurezza intraprese dall'operatore a seguito dell'evento, le seguenti sono considerate di elevata rilevanza:

- è stata accelerata l'implementazione completa del programma operativo software FMS2 release 2 per l'intera flotta A320;

- è stato integrato lo scenario CRM/LOFT nelle sessioni di simulatore, con particolare attenzione al riconoscimento e all'intervento precoce per gli eventi di "decollo senza velocità inserita".

Ulteriori approfondimenti

L'indagine di sicurezza dell'ANSV continua ad esplorare tutti i possibili fattori che hanno contribuito all'evento. In particolare, si prevede che saranno principalmente discussi i seguenti aspetti:

- possibile disorientamento spaziale verificatosi durante l'evento;

- possibili fattori organizzativi;

- possibili problemi di interfaccia uomo-macchina;

- possibile implementazione di barriere tecnologiche".

(*)"Il Preliminary Report viene emesso in aderenza a quanto previsto dall’Annesso 13 alla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale ed è in linea con quanto contemplato dall’art. 15, paragrafo 4, del regolamento UE n. 996/2010. Esso contiene unicamente informazioni sulle evidenze acquisite sino alla data della pubblicazione dello stesso; tali informazioni sono peraltro suscettibili di eventuali modifiche alla luce di ulteriori conoscenze acquisite in corso di inchiesta."


lunedì 17 novembre 2025

Elicotteri, velivoli e tralicci ENEL, il 14 novembre precipita un EC135, con una vittima, il pilota

Era decollato dall’Heliwest heliport di Costigliole d'Asti e ha finito il suo volo nelle campagne di Casalromano in provincia di Mantova. Il crash è avvenuto intorno alle 10.30 del mattino, dopo aver colpito un palo di cemento, un traliccio della linea elettrica. La vittima è lo stesso pilota di 56 anni. Sono intervenuti l’elisoccorso, vigili del fuoco e carabinieri.

L’ANSV ha emanato il seguente comunicato:

“Incidente ad un elicottero nel mantovano

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha disposto l’apertura di un’inchiesta di sicurezza e inviato un investigatore sul sito dell’incidente che, oggi 14 novembre, ha interessato l’elicottero EC135 marche di registrazione I-LASH.

L’evento si è verificato in una zona di campagna, a Casalromano, in provincia di Mantova.

Deceduto il pilota, unico occupante".

venerdì 14 novembre 2025

Turchia, C 130 precipita nella zona di confine tra Azerbaigian e Georgia

Nella giornata di martedì 11 novembre, intorno alle 10.50 UTC, un Lockheed C-130E Hercules dell’aviazione militare Turca (Turkish Air Force) con 20 occupanti è precipitato. Il velivolo immatricolato 68-01609 era decollato una base militare in Azerbaigian e diretto verso un aeroporto turco. Nonostante la disponibilità di un video che ha registrato la fase finale della caduta, prima del crash in una zona impervia, la dinamica sulle possibili cause è ignota.

La caduta in una sorte di spirale piatta del troncone della fusoliera e le ali, con uno spezzone distante del velivolo in parallelo rende ancora più problematica l’analisi investigativa. I soccorsi, tra i rottami, hanno, tuttavia, potuto recuperare le cosiddette “scatole nere” (voice e data recorder), dalla cui analisi potrebbero emergere dati utili all’indagine.

giovedì 13 novembre 2025

Malpensa e “Sentenza Quintavalle”, con altri 4,5 milioni di mvt: stress, prolungato e irreversibile? (*)

L’attualità della “Sentenza Quintavalle” necessita una breve sintesi, ricostruita su pochi quanto evidenti dati. La vicenda nasce del 1999, quando Umberto Quintavalle il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari, rilevata la morìa di 100mila piante, suppone derivi dai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. 

La Cassazione, dopo 15 anni e tre gradi giudizio, ha condannato il Ministero dei Trasporti. 

Per gli esperti il carburante incombusto avrebbe provocato un livello di inquinamento "pari a trenta volte quello che si riscontra al casello di entrata Milano Sud dell'A1" su un'area all'interno della Riserva del parco del Ticino. In un’area di 400 ettari. Sarebbe stato riscontrato un danno alla vegetazione e alla fauna - nella 'Brughiera del Dosso - sottostante ai decolli, delle rotte di decollo dalle due piste la 35R e 35L di Malpensa.

La perizia del CTU Prof. Genevini si era fondata su campionamenti eseguiti negli anni 2002-2003; un’analisi in sostanza, circoscritta allo stato operativo dell’aeroporto di Malpensa dell’epoca. Ma l’arco temporale ha, in sostanza, rilevato il periodo dei movimenti aerei dal 1948 (anno di inizio attività civile-commerciale dello scalo) al 2001.

Un periodo di 53 anni nei quali il numero dei movimenti/aerei complessivo era risultato di circa 1,4 milioni. Con l’avvento dell’hub Malpensa 2000, tuttavia, il numero dei movimenti/anno si è attestato sopra 200mila/anno. La somma dei voli movimenti (ossia atterraggi e decolli) dell’arco temporale 2002-2024, rivela numeri moltiplicati, impressionanti.

Negli ultimi 23 anni l’impatto atmosferico da analizzare e verificare è correlato ad oltre 4,5 milioni di movimenti aerei, tre volte superiore al periodo che ha sancito quel “danno permanente”, quella sorta di disastro ambientale, che ha portato alla “Sentenza Quintavalle”.

Quali evidenze rilevare? Il confronto tra dati del periodo 1948-2002 e quello 2002-2024 appare del tutto controverso. E quali prospettive future qualora le stime di scenari di traffico di 300mila/movimenti/anno siano reali? Nell’arco di cinque anni, infatti, si potrebbe registrare lo stesso volume di traffico che ha portato alla cosiddetta “Sentenza Quintavalle”?

Ma con quali conseguenze sulla salute e sull’ambiente dell’esposizione all’inquinamento atmosferico? 

L’ultima valutazione dell’impatto sulla salute della qualità dell’aria, in genere, divulgata dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) lo rivela, nel quadro dell’entrata in vigore delle nuove norme dell’UE (https://www.eea.europa.eu/it/highlights/le-conseguenze-sulla-salute-e).

La direttiva riveduta, relativa alla qualità dell’aria, direttiva (UE) 2024/2881, è entrata in vigore il 10 dicembre 2024, dopo essere stata adottata il 23 ottobre 2024.

L’inquinamento atmosferico ha un impatto negativo anche sulla nostra natura. Una nota informativa separata dell’AEA dal titolo «Impacts of air pollution on ecosystems in Europe» (Effetti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi in Europa) esamina l’esposizione della vegetazione ai principali inquinanti atmosferici e il modo in cui ciò si traduce in resa delle colture e perdite economiche.

La nota informativa dell’AEA «Harm to human health from air pollution in Europe: burden of disease status 2024» (Danni alla salute umana dovuti all’inquinamento atmosferico in Europa: incidenza dello stato delle malattie 2024) inquadra invece il dettaglio delle ricadute.

Analizzare e verificare l'impatto delle flotte aeree civili-commerciali è praticabile con il Modello Avanzato di Emissione (AEM) di EUROCONTROL. Un sistema autonomo utilizzato per stimare le emissioni aeronautiche (CO₂, H₂O, SO₂, NO₂, HC, CO₂, PM₂, VOC, TOG) e il consumo di carburante, potrà prefigurare gi scenari d’impatto, storici, presenti e futuri in grado di stimare l’impatto sull’habitat, i cittadini e l’ambiente in genere.

(*) La tematica trattata in questa news è stata, in parte, oggetto del comunicato del 10 novembre dei due comitati - COMITATO DEI CITTADINI DI VARALLO POMBIA PER L’AEROPORTO DI MALPENSA - COMITATO TERRITORIALE MALPENSA con “Malpensa: lineee guida per la safety, il risk, il PEE e la perenne sindrome della “SENTENZA QUINTAVALLE”).

mercoledì 12 novembre 2025

Flotta MD 11, dopo il crash del 4 novembre, FAA mette a terra 54 MD-11F

La FAA -Federal Aviation Administration ha emanato uno specifico Emergency Airworthiness Directive che impone il fermo dei voli precauzionale dei 54 rimanenti MD-11F, in attesa delle specifiche verifiche di manutenzione su ogni velivolo.

La Boeing proprietaria della flotta residua  dei velivoli Douglas McDonnell è impegnata a determinata la/le possibili cause e dinamica dell’incidente che, con il crash e distruzione del velivolo ha causato 14 vittime.

Il volo United Parcel Service - UPS McDonnell Douglas MD-11(F), immatricolato N259UP, volo 5X2976, era decollato dalla pista 17R Louisville-Muhammad Ali International Airport con il distacco/separazione del motore numero 1 e la contemporanea avaria del propulsore numero 2, nella fase delle involo, nell'immediato successivo alla rotazione del velivolo dalla pista.

Le aerolinee cargo che operano con questi velivoli sono Fedex, UPS e Western Global Airlines.

martedì 11 novembre 2025

Domenica 9, scomparso elicottero, ritrovato distrutto nella zona di San Sepolcro (Arezzo)

L’elicottero privato An Agusta A109S Grand dopo essere decollato dalla pista di Venezia Lido con destinazione l’aviosuperficie di San Sepolcro aveva perso i contatti segnalando un messaggio di imprecisata avaria. La sua scomparsa e le ricerche, sono scattate nella serata di domenica 9 novembre.

Le ricerche sono state inizialmente indirizzate verso una zona dell’Appenino tra la Toscana e le Marche, in prossimità del lago di Montedoglio. A bordo i due proprietari.

Solo nella mattinata di lunedì, intorno alle 09.15 un elicottero ricognitore dell'Esercito ha individuato i rottami del velivolo sul versante aretino, in località Alpe della Luna, a circa mille metri d’altezza.

L’ANSV ha emanato il seguente comunicato:

“Ritrovato distrutto l’elicottero disperso. Inchiesta ANSV sull’incidente

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha avviato un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso all’AW109S marche di registrazione I-CLMH.

L’elicottero, con a bordo due persone, risultava disperso tra le province di Arezzo e Pesaro dal pomeriggio di ieri 9 novembre. È stato ritrovato stamattina nei pressi dell’Alpe della Luna. L’ANSV è in contatto con gli enti preposti alla ricerca e soccorso ed ha disposto l’invio, nella zona dell’incidente, di un proprio team investigativo per la raccolta di evidenze utili all’indagine."

lunedì 10 novembre 2025

Ferrara, 8 novembre, ancora un ultraleggero, che precipita, si schianta e si incendia

L'incidente è avvenuto nella mattinata di sabato 8 novembre, dopo il decollo dalla pista del Ferrara-Prati Vecchi D'Aguscello Airport (LIDV) un ultraleggero ICP Amigo, ha concluso il suo volo in un campo seminato, presso la stessa pista, in una strada laterale.

Il crash finale è occorso in via Palmirano, nella frazione di Aguscello. Nell'impatto con il terreno il mezzo ha preso fuoco. Il velivolo, probabilmente, era equipaggiato con un motore Rotax 912 Turbo 120, probabilmente, anche con un paracadute balistico, installato e funzionante.

Quale la dinamica? Un testimone oculare avrebbe affermato di aver visto una manovra insolita, una virata stretta e il velivolo schiantarsi, in verticale, in pochi attimi. Il pilota di 68 anni, unica vittima, è rimasto intrappolato, anche dell’incendio che ha distrutto il velivolo.

venerdì 7 novembre 2025

ENAC e attività dei voli droni nelle varie zone intorno agli aeroporti (2)

Nella innovativa policy per la consegna merci in Italia, è utile segnalare e riproporre le “Disposizione ENAC consente volo droni in area rossa”. La CIRCOLARE di riferimento, SERIE Air Traffic Management Data 24/03/2021 ATM-09° riguarda “UAS-IT: CRITERI D'IMPLEMENTAZIONE E PROCEDURE PER ZONE GEOGRAFICHE”.

La nota disponibile sul sito web Desk Aeronautico rileva:

“Il 27 aprile 2022 il Direttore Generale di ENAC, con Disposizione GENDISP-DG-0000023-P, ha modificato la Circolare ATM-09 consentendo il volo dei mezzi a pilotaggio remoto anche nelle aree geografiche “rosse” nell’intorno di un ostacolo esistente.

La Circolare ATM-09 è la normativa di riferimento per l’implementazione delle così dette “aree geografiche” previste dal Regolamento di Esecuzione (UE) 947/2019 relativo a norme e procedure per l’esercizio degli aeromobili senza equipaggio (droni). La Circolare prevede l’istituzione di 3 aree a protezione delle piste di volo degli aeroporti e delle avio/elisuperfici autorizzate. Le aree sono disponibili sulla mappa d-flight e la loro estensione orizzontale dipende dalla tipologia di aeroporto. Ogni area consente le operazioni con droni al di sotto di una prestabilita altezza:

Area rossa: operazioni non consentite.

Area arancione: operazioni consentite fino ad un massimo di 25 m di altezza;

Area gialla: operazioni consentite fino ad un massimo di 45 m di altezza.

Qualora nelle aree arancioni e gialle fossero presenti degli ostacoli, la Circolare ATM-09 prevedeva già l’aumento della massima quota fino a 5 metri sopra l’ostacolo entro 50 metri dall’ostacolo stesso. Non erano previste eccezioni nell’area rossa: nell’area rossa era obbligatorio il nulla osta della competente Direzione Aeroportuale (ENAC) con emissione di NOTAM per la riserva di spazio aereo.

Con la modifica introdotta dalla Disposizione del Direttore Generale è ora possibile svolgere operazioni di volo anche in area rossa nell’intorno di un ostacolo esclusivamente se l’area rossa non è istituita a protezione di aeroporti militari e se si svolgono operazioni:

al di fuori di un’area buffer orizzontale di 500 metri dal sedime aeroportuale;

entro 10 metri dall’ostacolo;

fino ad un massimo di 3 metri sopra l’ostacolo.

Tali operazioni rimangono in categoria specifica (possono quindi essere condotte in accordo a uno scenario standard oppure a fronte di una autorizzazione operativa rilasciata da ENAC). Permane l’obbligo a carico dell’operatore di ottenere il preventivo permesso del proprietario/responsabile dell’ostacolo in oggetto.

DISPOSIZIONE

Oggetto: Modifica paragrafo 6.4 della Circolare ATM-09°

con decorrenza dalla data di pubblicazione della presente Disposizione, che il paragrafo 6.4 della Circolare ENAC ATM 09A è modificato come segue:

6.4 All'interno delle zone geografiche definite nei successivi paragrafi 6.8, 6.9, 6.10 e

6.11 (ad eccezione delle aree rosse, per le quali si rimanda al capoverso successivo) sono possibili operazioni UAS nell'intorno di un ostacolo artificiale entro 50 mt orizzontalmente e fino a 5 mt verticalmente1, anche oltre le altezze consentite nelle rispettive aree, rimanendo in categoria aperta.

Nelle aree rosse sono possibili operazioni UAS nell’intorno di un ostacolo artificiale entro 10 mt orizzontalmente e fino a 3 mt verticalmente1, con l’esclusione della zona sovrastante il sedime aeroportuale o le infrastrutture aeroportuali, ampliata di un buffer, in senso orizzontale, di 500 mt. Tali operazioni rimangono in categoria specifica (possono quindi essere condotte in accordo a uno scenario standard oppure a fronte di una autorizzazione operativa rilasciata da ENAC). Quanto riportato nel presente capoverso non si applica nelle aree rosse definite nelle vicinanze degli aeroporti militari.

In ogni caso, è responsabilità dell’operatore dell’UAS ottenere il preventivo permesso del proprietario/responsabile dell'ostacolo in oggetto (rif.: Reg. 2019/947: GM1 UAS.OPEN.0103).

- Coerentemente a tale modifica, i paragrafi sottoindicati sono modificati come segue:

5.2 a) vietate le operazioni UAS della categoria "aperta", fatto salvo quanto previsto al successivo paragrafo 6.4;

8.1, III capoverso: Fatto salvo quanto previsto al precedente paragrafo 6.4, nel caso previsto al punto 8.1.a), l'operatore UAS potrà utilizzare, quando applicabili, gli scenari standard riportati nelle pertinenti pubblicazioni. In tal caso, il suddetto nulla osta dovrà essere limitato all'effettiva altezza entro cui si svolgono le operazioni e sarà a corredo della dichiarazione a supporto dello specifico scenario standard utilizzato" (2).

giovedì 6 novembre 2025

Volare con le batterie al litio: è una sorta di “campo minato” e/o di “mine vaganti” on-board? Promemoria

Paura del volo? Nella casistica incidentale dell’aviazione civile commerciale e cargo, il dato storico è confortante, in continua e progressiva riduzione, nonostante il raddoppio dei voli, anche nelle stime con scenari di un ulteriore raddoppio dei movimenti aerei, lo è altrettanto.

Ma la realtà quotidiana con la quale convivono equipaggi e passeggeri che si imbarcano per destinazioni vicine e lontane deve fare i conti con la convivenza con l’onnipresenza delle “batterie al litio”. Recenti e storici eventi correlati – non sempre rilevati dai media – peraltro non classificati come incidenti e/o inconvenienti gravi e, magari neppure, inconvenienti, non permettono di inquadrare la tipologia safety e  la loro portata.

Ma il rischio associato alle batterie al litio on-board" possono essere considerate e/o costituire una sorta di “campo minato" e/o singolarmente come mine vaganti a bordo, in cabina passeggeri e nelle stivati nella pancia della fusoliera?

Per la FAA-Federal Aviation Abminstration USA la “lithium battery incidents”, il numero degli eventi relativi a fumo, fuoco e estremo riscaldamento, trasportati nel bagaglio e nelle stive, sono risultati 534 tra il 3 maggio 2006 e 5 agosto 2025. 

E’ un materiale classificato e sottoposto al “FAA’s Office of Hazardous Materials Safety”.

Qualora debba essere stivato nella zona cargo/merci le normative sul trasporto aereo delle batterie al litio sono severe. Le modalità di spedizione aerea delle batterie al litio hanno requisiti specifici. L'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile (ICAO) ha in corso l’aggiornamento dell'edizione 2025-2026 delle "Istruzioni Tecniche per il Trasporto Sicuro di Merci Pericolose per Via Aerea". Con specifiche misure per l'imballaggio, e l'etichettatura.

“Se danneggiate o surriscaldate, possono innescare un fenomeno di fuga termica che porta a incendi o esplosioni. I rischi sono legati a reazioni chimiche incontrollabili che generano un calore elevatissimo, rilasciando gas tossici e difficili da spegnere con mezzi tradizionali. La pericolosità è maggiore se la batteria è difettosa, maltrattata, sottoposta a temperature estreme o caricata in modo errato, ma con il giusto utilizzo e le corrette tecnologie (come il BMS e le batterie LiFePO4), i rischi possono essere minimizzati.”

Ma perché parlare di "campo minato"? Gli ipotetici rischi devono essere associati:

-            Danneggiamento fisico: Forare una batteria può danneggiarne l'integrità interna e innescare una reazione chimica a catena che genera molto più calore;

-            Surriscaldamento: L'esposizione a temperature elevate può causare un aumento incontrollabile della temperatura interna, portando a una reazione esplosiva;

-            Fuga termica: Un processo di auto-accelerazione in cui il calore generato aumenta ulteriormente la temperatura, che a sua volta aumenta il calore, fino a causare un'esplosione o un incendio;

-            Produzione irregolare: Le celle delle batterie al litio non sono mai perfettamente uniformi e questo, unito al malfunzionamento dei sistemi di controllo, può aumentare il rischio.

Come ridurre i rischi:

-            Evitare danni: Non forare, schiacciare o manomettere le batterie. Maneggiare con cura le batterie e i dispositivi che le contengono;

-            Controllare temperatura: Evitare l'esposizione a temperature estremamente alte o basse;

-            Usare caricatori corretti: Utilizzare sempre il caricabatterie appropriato e non caricare le batterie al di sopra della loro capacità;

-            Osservare segnali anomali: In caso di rigonfiamenti, surriscaldamento anomalo o altri segnali, interrompere immediatamente l'uso e consultare un esperto;

-            Scegliere le batterie giuste: Alcune batterie, come quelle al litio ferro fosfato, sono intrinsecamente più sicure grazie a una maggiore stabilità termica, anche se sono comunque sensibili ai danni fisici.

Dispositivi elettronici e batterie

-            I dispositivi elettronici personali e le relative batterie rientrano tra gli oggetti pericolosi, poiché in caso di danneggiamento possono produrre calore, andare in cortocircuito e prendere fuoco;

-            Qui trova informazioni dettagliate per i suoi dispositivi elettronici personali e le relative batterie. I simboli indicano se possono essere portati a bordo e a quali condizioni.

Come bagaglio spedito o all’interno di esso

Come bagaglio a mano in cabina o all’interno di esso

Necessaria autorizzazione al trasporto

Trasporto vietato:

-            Non è consentito il trasporto di dispositivi elettronici personali o batterie difettosi, danneggiati o ritirati dalla casa produttrice per ragioni di sicurezza;

L’elenco dei dispositivi elettronici e delle batterie non è esaustivo e viene costantemente aggiornato:

-            La potenza delle batterie agli ioni di litio viene indicata in wattora (Wh). Per le batterie litio-metallo viene indicato il contenuto di litio (LC);

Tabella di conversione per la potenza delle batterie:

 

wattora (Wh) = ampereora (Ah) x tensione (V) oppure

wattora (Wh) = milliampereora (mAh) x tensione (V) / 1000

 

-            Dispositivi elettronici portatili con batterie al litio per uso personale, ad esempio laptop, smartphone, tablet, articoli da toilette elettrici, giocattoli e altro;

-            Dispositivi elettronici portatili con batterie che NON CONTENGONO LITIO per uso personale, ad esempio articoli da toilette elettrici o giochi;

-            Powerbank, batterie di ricambio e batterie sciolte;

-            Dispositivi per trasporto di persone e attività sportive a batteria, ad esempio biciclette elettriche, monopattini elettrici, monopattini subacquei, trolley elettrici, caddy elettrici e simili;

-            Sedie a rotelle e ausili per la mobilità a batteria;

-            Apparecchiature medicali portatili a batteria, come ad esempio defibrillatori, dispositivi CPAP, concentratori d’ossigeno portatili (POC);

-            Sigarette elettroniche, pipe elettroniche, sigari elettronici e altri inalatori con batterie incorporate;

-            Attrezzature per foto e video con batterie al litio;

-            Zaini antivalanga;

-            Lampade per immersione, saldatoi e altri oggetti che producono calore con batterie incorporate;

-            Batterie al piombo e a secco;

-            Bagaglio smart – batterie al litio rimovibili;

-            Bagaglio smart – batterie al litio fisse;

-            Localizzatori GPS (per bagagli e animali);

-            Etichette bagaglio elettroniche (EBTS).

In sintesi, alcune linee guida e procedure da adottare:

Battery Guidance Document-Transport of Lithium Metal, Lithium Ion and Sodium Ion Batteries

Revised for the 2025 Regulations Introduction

 This document is based on the provisions set out in the 2025-2026 Edition of the ICAO Technical Instructions for the Safe Transport of Dangerous Goods by Air (Technical Instructions) and the 66th Edition (2025) of the IATA Dangerous Goods Regulations (DGR).

L’European Union Aviation Safety Agency (EASA) ha pubblicato un nuovo Safety Information Bulletin (SIB) che evidenzia i rischi per la sicurezza dei viaggi aerei che possono essere rappresentati dalle lithium batteries.

“Il SIB è stato emesso in risposta al crescente numero di safety events che hanno coinvolto batterie al litio trasportate dai passeggeri a bordo di commercial passenger aircraft. Questo SIB raccoglie e aggiorna le informazioni pertinenti provenienti da altri SIB sulle batterie al litio, che sono stati ritirati.

mercoledì 5 novembre 2025

Louisville-USA, MD11 Freighter si schianta in decollo. Con almeno 7 vittime

Il volo UPS 2976, MD11 immatricolato N259UP, era impegnato nella fase di decollo dalla pista 17R alle ore 17.13 locali (22.13 UTC) dal Louisville International Airport con destinazione Honolulu.

Lo schianto, sul prolungamento dell’asse pista, con il terreno è avvenuto appena oltre il sedime aeroportuale, tra caseggiati, capannoni di una zona di logistica industriale. L’equipaggio era composto di tre membri, al momento, le altre quattro vittime sono state registrate tra i residenti, con altri undici feriti.

L’aeromobile MD 11 aveva fatto il primo volo nel 1991 ed era stato configurato in full-cargo nel 2006.

Anno nel quale aveva iniziato l’attività con UPS, era equipaggiato con tre propulsori General Electric CF6-80C2D1F. Le prime informazioni sulle possibili dinamiche e cause appaiono controverse. Dopo la partenza, avvenuta con un ritardo del volo per una specifica manutenzione al motore di sinistra. I media hanno segnalato un possibile distacco, di separazione del motore numero uno (di sinistra) nella fase di rotazione del muso, dalla pista. Con una contemporanea avaria del motore numero due.

martedì 4 novembre 2025

ENAC e Amazon Prime Air, trasporto mezzi by droni: la sperimentazione italiana (1)

Con la CIRCOLARE SERIE Air Traffic Management in Data 24/03/2021 ATM-09°:  UAS-IT: CRITERI D'IMPLEMENTAZIONE E PROCEDURE PER ZONE GEOGRAFICHE era stata varata la specifica normativa. Come si evidenzia nello stessa circolare tale iniziativa era risultata conseguente al “Il Regolamento (UE) 2019/947, concernente norme e procedure per l'esercizio di aeromobili senza equipaggio, all'articolo 15 prevede che gli Stati membri possono definire determinate zone geografiche nelle quali sono vietate o regolamentate alcune operazioni UAS.”

Con una recente nota ENAC ha confermato l'avvio di tale politica “Oggi, 10 ottobre, a San Salvo (CH), nuovo incontro sullo stato di avanzamento dell’innovativo progetto di consegna di merci tramite droni in Italia, avviato da Amazon Prime Air scegliendo il nostro Paese per la prima sperimentazione al di fuori degli USA. Una conferma del ruolo di Enac, apripista nella terza dimensione del volo, per fornire servizi di pubblica utilità, sostenibili e tecnologicamente avanzati”.

Comunicato N°56/2025 10 ottobre 2025

"Enac: nuove frontiere per la consegna merci in Italia A San Salvo, in Abruzzo, incontro Enac, Amazon Prime Air, Regione Abruzzo e Regione Molise per fare il punto sul progetto

Nuovo incontro per fare il punto sullo stato di avanzamento dell’innovativo progetto di consegna di merci tramite droni in Italia, avviato da Prime Air scegliendo il nostro Paese per la prima sperimentazione al di fuori degli Stati Uniti, a conferma del ruolo di Enac e dell’aviazione civile nazionale quale apripista nell’utilizzo della terza dimensione per fornire servizi sostenibili e tecnologicamente avanzati ai cittadini.

Alla riunione, che si è svolta a San Salvo, in provincia di Chieti, hanno partecipato il Presidente Enac Pierluigi Di Palma, il Direttore Generale Enac Alexander D’Orsogna, il Vice Presidente & General Manager Amazon Prime Air David Carbon, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Presidente della Regione Molise Francesco Roberti. Presenti anche l’Assessora Attività Produttive Regione Abruzzo Tiziana Magnacca il Cons. Regionale Abruzzo Francesco Prospero e l’Assessore Lavori pubblici Regione Molise Michele Marone.

“Andiamo sempre di più verso un concetto di mobilità aerea sostenibile e innovativa - ha affermato il Presidente Enac Pierluigi Di Palma – che rappresenta appieno la visione Enac di un futuro che, oramai, è davvero il nostro presente. Tutto al servizio della collettività e dei cittadini per un mondo interconnesso su più livelli. Non solo, quindi, la consegna con i droni, per arrivare con facilità e velocità in zone svantaggiate e difficilmente raggiungibili, ma anche lo sviluppo di una rete di interconnessioni più ampia.

Con il nostro progetto di Regional Air Mobility (RAM) intendiamo rimodulare le connessioni aeree con collegamenti aria – aria sia tra i vari aeroporti, sia tra zone limitrofe.

La RAM che svilupperemo anche nelle Regioni Abruzzo e Molise, rappresenta uno strumento efficace per superare le criticità nei collegamenti terrestri, promuovendo la delocalizzazione del turismo, una maggiore coesione territoriale e tempi di spostamento più brevi, grazie all’impiego di piccoli velivoli a basso impatto ambientale, con operatori attenti anche alle esigenze dei nostri amici a quattro zampe".

“Accogliere in Abruzzo la prima sperimentazione europea delle consegne con drone di Amazon rappresenta un importante riconoscimento per il nostro territorio e per la capacità di attrarre innovazione. San Salvo, con il suo tessuto produttivo e la posizione strategica, si conferma un punto di riferimento per lo sviluppo tecnologico e logistico del Centro-Sud Italia. Grazie alla collaborazione con Enac, Prime Air e le istituzioni regionali, stiamo costruendo un ecosistema che guarda al futuro della mobilità sostenibile e che può creare nuove opportunità economiche, occupazionali e di ricerca sul nostro territorio", ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio". (1)


 

lunedì 3 novembre 2025

Malpensa, tra Mappe di Vincolo, Piano di Rischio, PEE e le tutele ai cittadini: in attesa di "informative"

Con il comunicato del 20 ottobre 2025 i due comitati, il Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia di Malpensa e il Comitato Territoriale Malpensa di Lonate Pozzolo, in rappresentanza dei comuni piemontesi e lombardi, intervengono ancora sulle primarie e fondamentali questioni di Safety del volo e Risk sui territori correlati alla coerente predisposizione del Piano di Emergenza Esterno-PEE di Malpensa. Sono forse interessate le aree sottostanti alle traiettorie delle track, SIDs di decollo dalle quattro testate piste?

L'analisi evidenzia come la Provincia di Varese - vedi mappa reticolare del Piano di Emergenza Aeronautica-Territorio Limitrofo Aeroportuale, allegato 1 Bis ENAC-SEA, l'area circoscritta dal cerchio rosso, ad una distanza di circa 8 km - in coordinamento con ENAC e SEA, abbia predisposto tale emergenza operativa. I due comitati, a riguardo, hanno posto alcuni interrogativi, sollecitando adeguate risposte. 

Ma quali comuni e quali quartieri sarebbero, direttamente, coinvolti? I cittadini sono stati informati? Partecipano, ad esempio, alle periodiche esercitazioni?

Comunicato 20 ottobre:

"Malpensa, tra Mappe di Vincolo, Piano di Rischio, PEE e le tutele ai cittadini: in attesa di "informative"

Ma quali e quanti potrebbero risultare i cittadini stimati, da salvaguardare e da tutelare in uno scenario di un eventuale crash, incidente aereo esterno al sedime aeroportuale?

La sottostante griglia del Piano di Emergenza Esterno-PEE (disponibile download dal sito SEA) illustra, nel dettaglio, i comuni dell’intorno alle piste, perciò del varesotto e novarese.

E consente una analisi, utile a risolvere alcuni interrogativi.

Le “emergenze avio” esterne al sedime sono inquadrate nel sottostante Regolamento UE:

“EMERGENZE AERONAUTICHE AL DI FUORI DEL SEDIME - L’implementazione del Reg. 139/2014 – (da Il piano di emergenza aeroportuale: L’implementazione del Reg. 139/2014 Direzione centrale vigilanza tecnica Ing. Claudio Eminente)

In tali evenienze si fa ricorso alle disposizioni del Codice di Protezione Civile, emanato con il D.Lgs n. 1 del 1 gennaio 2018 che individua come soggetti competenti in caso di emergenze:

- i prefetti, che coordinano i servizi di emergenza in occasione di eventi avversi e adottano i necessari provvedimenti

- le autorità territoriali di protezione civile (sindaci, sindaci metropolitani e presidenti di Regione), i quali predispongono e attuano i piani territoriali

- il Dipartimento di protezione civile indirizza, che promuove e coordina le attività delle amministrazioni dello Stato relative alle emergenze

- il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il quale assicura gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, di ricerca e salvataggio, assumendone la direzione e la responsabilità nell’immediatezza degli eventi”.

L’interazione tra Aeroporto e Territorio inquadra le ricadute delle Mappe di Vincolo, del Piano di Rischio aeroportuale-PRA e delle cosiddette Curve di Isorischio .

Ma… se i comuni interessati dalla proiezione delle superfici di delimitazione ostacoli relative all’aeroporto di Malpensa sono quindi complessivamente 82, distribuiti sul territorio di quattro diverse province, le Zone A, B, C e D, quelle del Piano di Rischio sono associate ai comuni di sedime e immediatamente limitrofi, fino ad una distanza laterale di 1000 metri e longitudinale in asse pista, fino a1500/3000 metri.

La proiezione del Piano di Rischio-PRA coinvolge esclusivamente comuni del varesotto. Altre configurazioni, in prossimità delle quattro testate di pista, riguardano, invece le Curve di Isorischio.

In aggiunta occorre rilevare come i decolli nell’eventuale inosservanza dell’utilizzo alternato delle piste, con decollo da punti intermedi della stessa pista, con rotte/track off-line, free-route, come documentato dai tracciati radar flightradar24 e similari, rende ancora più problematica la predisposizione del PEE-Piano di Emergenza Esterno.

Nella mappa reticolare del Piano di Emergenza Aeronautica-Territorio Limitrofo Aeroportuale, allegato 1 Bis ENAC-SEA, un cerchio rosso, ad una distanza di circa 8 km, circoscrive la zona identificabile come il PEE-Piano di Emergenza Esterno.

Qual è l’elenco dei Comuni il cui territorio è interessato da eventuali emergenze per incidente aereo? L’elaborazione e predisposizione di tale PEE-Piano di Emergenza Esterno, come è noto, implica un sistematico censimento delle edificazioni, del loro carico antropico e indice di affollamento (Centri Commerciali ed altro). In aggiunta tale pianificazione esige la valutazione concentrica di eventuali Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante RIR.

E’ stato fatto? Con quali criteri e modalità? Quali sono i comuni del varesotto interessati?

Anche numerosi comuni del novarese sono interessati dal Piano di Vincolo, ma soprattutto dal sorvolo dai decolli da entrambe le piste: 35 Destra e Sinistra, con problematiche inevitabili per la predisposizione dello stesso PEE. Quali sono i comuni identificati dal Prefetto di Novara? Se la “griglia” ha identificato la localizzazione dei tre ospedali di Somma Lombardo, Gallarate e Busto Arsizio, con i percorsi di collegamento stradali e punti di ritrovo, quali sono nel novarese?

Un adeguato PEE-Piano di Emergenza Esterno necessita, inevitabilmente, di:

- una coerente osservanza dell’integrale nell’utilizzo alternato delle piste (senza alcuna deroga diurna e notturna);

- il limite massimo di 70 movimenti/ora;

- il decollo di tutti gli aeromobili dalle testate di pista;

- utilizzo della spinta/potenza massima di decollo;

- ed infine, la stretta adesione alle procedure di decollo SID definite dall’AIP-Italia."