Nel sottostante comunicato stampa del 24 febbraio, Legambiente segnala l’ulteriore dato, una situazione non solo preoccupante, ma proibitiva per la popolazione, l'ambiente, l'habitat, la "natura" del territorio.
Le criticità derivate dalla geo-localizzazione della Regione Lombardia, la parete delle Alpi, ma anche la presenza di ben quattro aeroporti civili-commerciali nello stesso bacino di traffico (Linate, Malpensa, Orio Bergamo e Brescia Montichiari) costituiscono, inoltre, e rappresentano, una realtà operativa penalizzante.
Le criticità derivate dalla geo-localizzazione della Regione Lombardia, la parete delle Alpi, ma anche la presenza di ben quattro aeroporti civili-commerciali nello stesso bacino di traffico (Linate, Malpensa, Orio Bergamo e Brescia Montichiari) costituiscono una realtà operativa penalizzante. Qual è la loro reale incidenza, ad esempio, sull’elevato livello registrato di “polveri sottili”. Chi lo ha analizzato?
L’ARPA Lombardia ha predisposto tali “investigazioni” specifiche e periodiche? Studi che inquadrano non solo l'ammontare delle "polvere sottili" derivate, ma anche le ricadute pesanti delle emissioni CO2 dei velivoli nel ciclo LTO-LandingTakeoff.
Nei quattro aeroporti Lombardi nel 2024, infatti, Milano Linate ha registrato 118.060 movimenti/anno, in aggiunta a Milano Malpensa con 214.511, Bergamo – Orio al Serio con 109.971 e 11.810 di Brescia Montichiari. Per un totale di 454.352 movimenti/anno.
Un raffronto con lo scalo di Francoforte, rilevato nel “An Analysis of the Annual Carbon Dioxide Emissions (CQ2) of a Major European Hub Airport: A Case Study of Frankfurt Airport” di Glenn Baxter è primario. Tale studio, in rapporto ad un numero equivalente dei movimenti/anno la quantità di “carbon dioxide (CO2) emissions increased from 1,653,658 tonnes in 2008 to 1,744,201 tonnes in 2019, rende la Regione Lombardia un catino gassoso rilevante.
Dalle 1,744,201 tonnellate/anno CO2 dell'aeroporto di Francoforte, a quelle generate dai quattro scali lombardi, alle circa 4 tonnellate di CO2 per ogni singolo LTO di velivolo corto-medio raggio (Boeing 737 e/o Airbus 320/321) alle 8/9 tons di aeromobili di lungo raggio quadrimotore nel ciclo LTO, a quanto ammonta l'incidenza delle Polveri sottili di ogni singolo movimento e/o complessivo? Quali stime sono rappresentate nei masterplan2030-2035?
“Polveri sottili alle stelle in tutta la pianura padana da sabato
PM10 praticamente doppiato in molte località di tutta la Lombardia
Il particolato ultrafine, quello più tossico, ha toccati valori fino a 100 microgrammi per metro cubo Legambiente: “Lombardia indifesa a causa della inadeguatezza delle misure da attivare in caso di emergenza, ma anche del dato eccessivo e sostanzialmente ingovernato sia del numero di veicoli a motore circolanti sia di allevamenti intensivi”.
Milano, 24 febbraio 2025
La Lombardia continua a respirare un'aria semplicemente tossica: solo la pioggia o il vento previsti potranno portare sollievo alla nostra salute respiratoria e cardiovascolare.
Infatti, nessuna misura è stata ancora una volta attivata in Lombardia, a differenza di quanto fatto invece in Piemonte ed Emilia-Romagna, né per la limitazione del traffico motorizzato, né per la sospensione temporanea degli spandimenti di liquami zootecnici che, in questo periodo dell'anno, in cui gli agricoltori svuotano le loro cisterne di liquami accumulati durante l'inverno per 'ingrassare' i campi, costituiscono la prima fonte di emissione di ammoniaca e di molecole organiche volatili responsabili della formazione di particolato sospeso.
Questo nonostante da sabato i livelli di polveri sottili in tutta la pianura padana, e perfino nei fondovalle e nelle zone lacustri, hanno sfondato ogni limite, a partire da quello per l'esposizione acuta ai PM10, praticamente doppiato in molte località, mentre per quanto riguarda il particolato ultrafine (PM 2,5), quello piu tossico, si sono toccati valori fino a 100 microgrammi per metro cubo, quando l'OMS indica il valore di sicurezza per la salute umana a 5 microgrammi per metro cubo di aria, ben venti volte meno.
"Nonostante i trend positivi nei dati di qualità dell'aria, legati ad apprezzabili miglioramenti nelle emissioni industriali, domestiche e dei motori, la Lombardia si scopre sistematicamente indifesa nei confronti di episodi acuti di inquinamento, a causa della inadeguatezza delle misure da attivare in caso di emergenza, ma anche del dato eccessivo e sostanzialmente ingovernato sia del numero di veicoli circolanti che di allevamenti intensivi," commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. "Il potenziale inquinante delle attività che si svolgono nella nostra regione resta troppo alto, insieme alle misure di mitigazione occorre anche ripensare il sistema agroalimentare della Lombardia, puntando ad un equilibrio territoriale che riduca il carico di attività inquinanti, a partire dagli allevamenti intensivi, in rapporto al territorio e alla sua fragilità ambientale.”
La Lombardia é di gran lunga la regione che produce più liquami zootecnici in tutta Italia, dal momento che negli allevamenti lombardi è stipato la metà del carico bovino, e i due terzi del carico suino, dell'intera Pianura Padana.
Ufficio Stampa Legambiente Lombardia
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