La fase investigativa della Procura di Udine, riguardante il crash di Lusevera del 29 Aprile 2023, dove il Pioneer 300 dell’Alpi Aviation è precipitato con pilota ed un secondo occupante, è ad una svolta.
Dopo una fase iniziale, nella quale la stessa Procura, con
lo scopo di analizzare i rottami dell’ultraleggero precipitato, aveva assegnato
l’incarico alla società “Air support international” di Torino, in seguito
disdetto, per una incompatibilità, rilevata dall’avvocato Maurizio Miculan, che
rappresenta la vedova e i genitori del pilota. Air Support. Tale società, avrebbe, infatti,
gestito, in passato, attività di manutenzione per lo stesso velivolo.
Dopo la revoca della Procura, sembrerebbe – riportano i
media – che la stessa ANSV, abbia suggerito il nominativo della società
tedesca.
La consulenza e perizia è stata affidata alla tedesca Franz
Aircraft Enginers Vetrieb. Con quali compiti? L’investigazione riguarderà solo
il motore e/o entrambi gli “imputati” di una qualche avaria e malfunzionamento,
ovvero verifica della manovrabilità dello stesso, del relitto/carcassa e dei
frammenti residuali del motore? E’ noto, dovranno essere sottoposti ad un
accertamento, ritenuto irripetibile e, si presume, che la criticità
dell’ispezione si associ e inquadri gli iniziali riscontri relativi
all’ultraleggero.
Quante ore di volo aveva il propulsore che equipaggiava il
Pioneer 300? Le investigazioni dell’ANSV e della Procura di Udine,
probabilmente già dispongono delle ore operative dello stesso, dell’elenco
delle ispezioni periodiche del motore, delle eventuali riparazioni. Valutando anche
scenari alternativi. Lo stesso propulsore aveva equipaggiato qualche altro velivolo
Alpi Aviation ed era stato montato sul Pioneer, rigenerato, era stato
certificato per proseguire le operazioni di volo? Ma, perché non valutare, non investigare, con
una specifica perizia, anche su quello che resta
del paracadute balistico. Sulla sua certificazione, con una analisi parallela. Sulle
operazioni e sulle procedure dell’apparato nelle varie fasi del volo, la sua
funzionalità e verifica di eventuali malfunzionamenti statistici-casistici
dell’impianto in genere e, nello specifico sul velivolo marche I-8548 e/o con eventuali
precedenti immatricolazioni.
La ditta tedesca, tuttavia, sembrerebbe certificata per investigare sulla sola parte “propulsore”, il web relativo, infatti, rileva:
“We are an authorised distributor of BRP-Rotax GmbH & Co KG for the countries Germany, Austria, Netherlands, Liechtenstein, Switzerland, Bulgaria, Romania, Hungary, Denmark, Sweden, Norway and Finland with product experience since 1986.
We are also an authorised maintenance operator in accordance
with EASA: DE.145.0318 and a BRP-Rotax authorised organisation for overhaul of
certified ROTAX 4-stroke aircraft engines and of UL ROTAX 2- and 4-stroke
aircraft engines.We have an extensive stock of ROTAX spare parts and aircraft
engines, and we offer a program for the exchange of ROTAX aircraft engines and
gearboxes.”
Sono rilievi e considerazioni di cui la Procura, ed i
media non hanno, al momento, riferito, ma che, senza dubbio, troveranno spazio
nella relazione conclusiva tecnica di ANSV e, in quella riguardante le
responsabilità, della Procura.
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