venerdì 15 settembre 2023

Crash Pioneer 300-Alpi Aviation, la Procura di Udine dispone una perizia, perché solo sul motore?

La fase investigativa della Procura di Udine, riguardante il crash di Lusevera del 29 Aprile 2023, dove il Pioneer 300 dell’Alpi Aviation è precipitato con pilota ed un secondo occupante, è ad una svolta.

Dopo una fase iniziale, nella quale la stessa Procura, con lo scopo di analizzare i rottami dell’ultraleggero precipitato, aveva assegnato l’incarico alla società “Air support international” di Torino, in seguito disdetto, per una incompatibilità, rilevata dall’avvocato Maurizio Miculan, che rappresenta la vedova e i genitori del pilota. Air Support. Tale società, avrebbe, infatti, gestito, in passato, attività di manutenzione per lo stesso velivolo.

Dopo la revoca della Procura, sembrerebbe – riportano i media – che la stessa ANSV, abbia suggerito il nominativo della società tedesca.

La consulenza e perizia è stata affidata alla tedesca Franz Aircraft Enginers Vetrieb. Con quali compiti? L’investigazione riguarderà solo il motore e/o entrambi gli “imputati” di una qualche avaria e malfunzionamento, ovvero verifica della manovrabilità dello stesso, del relitto/carcassa e dei frammenti residuali del motore? E’ noto, dovranno essere sottoposti ad un accertamento, ritenuto irripetibile e, si presume, che la criticità dell’ispezione si associ e inquadri gli iniziali riscontri relativi all’ultraleggero.

Quante ore di volo aveva il propulsore che equipaggiava il Pioneer 300? Le investigazioni dell’ANSV e della Procura di Udine, probabilmente già dispongono delle ore operative dello stesso, dell’elenco delle ispezioni periodiche del motore, delle eventuali riparazioni. Valutando anche scenari alternativi. Lo stesso propulsore aveva equipaggiato qualche altro velivolo Alpi Aviation ed era stato montato sul Pioneer, rigenerato, era stato certificato per proseguire le operazioni di volo? Ma, perché non valutare, non investigare, con una specifica perizia, anche su quello che resta del paracadute balistico. Sulla sua certificazione, con una analisi parallela. Sulle operazioni e sulle procedure dell’apparato nelle varie fasi del volo, la sua funzionalità e verifica di eventuali malfunzionamenti statistici-casistici dell’impianto in genere e, nello specifico sul velivolo marche I-8548 e/o con eventuali precedenti immatricolazioni.

La ditta tedesca, tuttavia, sembrerebbe certificata per investigare sulla sola parte “propulsore”, il web relativo, infatti, rileva: 

“We are an authorised distributor of BRP-Rotax GmbH & Co KG for the countries Germany, Austria, Netherlands, Liechtenstein, Switzerland, Bulgaria, Romania, Hungary, Denmark, Sweden, Norway and Finland with product experience since 1986.

We are also an authorised maintenance operator in accordance with EASA: DE.145.0318 and a BRP-Rotax authorised organisation for overhaul of certified ROTAX 4-stroke aircraft engines and of UL ROTAX 2- and 4-stroke aircraft engines.We have an extensive stock of ROTAX spare parts and aircraft engines, and we offer a program for the exchange of ROTAX aircraft engines and gearboxes.”

Sono rilievi e considerazioni di cui la Procura, ed i media non hanno, al momento, riferito, ma che, senza dubbio, troveranno spazio nella relazione conclusiva tecnica di ANSV e, in quella riguardante le responsabilità, della Procura.  

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