(Prima parte)
I verbali delle Commissioni Aeroportuali sul rumore aereo,
gli indici acustici LVA acquisiti in tanti anni lo confermerebbero, ebbene, l’impatto
acustico, a fronte dell’incremento progressivo e infinito dei voli, è in
costante e progressivo calo.
Sindaci e Comitati e cittadini, pertanto. dovrebbero essere
confortati e rassicurati. Perché quindi protestano e invocano l’intervento dei
Sindaci, dell’ARPA contro le nuove e vecchie rotte?
Perché annunciano interrogazioni comunali e regionali,
esposti e denunce?
Perché si contrappongono a qualsivoglia masterplan?
Le ricadute di una infrastruttura aeroportuale, è ben noto,
sul territorio circostante e nella comunità dei cittadini insediati è
molteplice e vasta.
Politiche di progettazione del sedime, la localizzazione e
le misure di prevenzione e mitigazione sono indispensabili a definire una
coesistenza compatibile.
Tra gli impatti ambientali vari, i livelli di safety, di
security, di risk, di tutele con le Mappe di vincolo e adeguati PEE-Piano di
Emergenza Esterno, implicano studi “aeronautici” specifici. Difficili da
inquadrare e capire, anche se talora, decisivi per assicurare e mantenere il
Certificato di Aeroporto EASA.
Tra queste molteplici ricadute, tuttavia, il cittadino
sembrerebbe “privilegiare” e segnalare come preminente solo l’impatto acustico.
L’evidenza appare scontata, l’emissione sonora è “diretta” e immediata.
Troppo spesso, tuttavia, in tanti aeroporti, se non tutti,
all’esperienza diretta, del rumore aereo singolo, e complessivo, sia esso
giornaliero e mensile, percepita dai cittadini, di un aereo in decollo, in
atterraggio e sorvolo, tali da stravolgere il vissuto quotidiano, non trova
corrispondenza con i dati, gli indici acustici ufficiali riscontrati.
Purtroppo, se i cittadini confondono la zonizzazione
acustica in LVA, i valori Lden, L night delle centraline della rete di
monitoraggio, fraintendono le tipologie delle centraline insediate,
dell’importanza della loro geolocalizzazione e importanza del posizionamento in
altezza, con la classificazione comunale del rumore, con i Piani d’azione
periodici, occorre rilevare come tali riscontri siano fondamentali.
Quando i verbali delle Commissioni acustiche aeroportuali,
quando disponibili on-line, grazie a qualche Sindaco che rende trasparente tali
dati, il riscontro appare del tutto inverosimile.
Il rumore aereo è diminuito, è calato o è sparito.
Il numero dei voli inquadrati nella “zonizzazione”, pone
comunque, iniziali, interrogativi:
- Corrisponde
al volato percepito da cittadini “sensibili” al rumore aereo?
- Il database
dei parametri di input sono trasparenti e sono stati condivisi?
- E’ stata
inserita l’orografia collinare/montuosa circostante?
- Quale
progressione di riduzione di cittadini nella Zone A, B e C sono state
registrate?
- Quali
scenari di ulteriore riduzione in kmq e popolazione sono previsti nel
masterplan?
- Quanti anni
sono trascorsi dall’ultima zonizzazione?
- L’utilizzo
delle piste è conforme a tale zonizzazione?
- Le
procedure antirumore sono rispettate?
- Quali
tipologie SIDs-Standard Instrumental Departures sono in vigore?
- Quale
dispersione laterale media è stata stimata e quale registrata?
- Ci sono
state violazioni laterali nelle traiettorie operative/radiali di “initial
climb”?
- Sono stati
registrati sforamenti acustici?
- I gradienti
di saliti sono stati rispettati?
- Quante
aerolinee sono state sanzionate?
-
Ma sono analisi e valutazione che il cittadino “qualunque”
ignora. E’ inevitabile. Ma è una affermazione che potrebbe essere estesa ai
Comitati, come ai Sindaci e loro delegati?
Quale significato occorre attribuire alle zone, esterne alla
zonizzazione A, B e C, ma sottoposte agli indici acustici della
“classificazione acustica comunale”? Ovvero i riferimenti al PAC Piano di
Azione Comunale.
Sembrerebbe un quadro semplice, anche se il Comune, nelle
sue competenze, dovrebbe adottare i strumenti di “pianificazione e
programmazione che consentono di definire dei livelli massimi di rumore ammessi
nelle diverse aree urbane (nella Zonizzazione Acustica Comunale), di calcolare
a quanto rumore è esposto ciascun cittadino (nella Mappatura Acustica
Strategica) e di individuare le strategie e le azioni più efficaci al fine di
risanare le principali criticità, determinandone anche un'ordine di priorità
(nel Piano di Azione)”.
Ma, anche qualora fosse redatta, la Mappa acustica
strategica periodica, “passaggio preparatorio alla redazione del Piano d’azione
per la gestione dell'inquinamento acustico, dove sono individuati interventi e
azioni per evitare e ridurre il rumore ambientale e conservare la qualità acustica
nell'ambiente quando è buona”, quali sovrapposizioni devono essere valutate
nell’analisi con il traffico aereo generato da un aeroporto nelle fasi del
ciclo LTO Landing TakeOff- ciclo decollo/atterraggio?
Una realtà caotica? Come gestirla e con quali strumenti
culturali e operativi? (fine 1 parte).
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