In
atto richieste di cassa integrazione, finanziamento alle imprese e
sostegno ai voli! In 12 mesi, con il blackout dei due mesi recenti,
ovvero il confronto al 31 marzo 2019 ha assunto una prospettiva
desolante quanto impressionante. La crisi sarebbe senza precedenti.
Eamonn Brennan – direttore generale di Eurocontrol, l’ente
europeo per la sicurezza del traffico aereo – con un video ha
rappresentato la realtà operativa di centinaia e migliaia di aerei i
volo e sorvolo sull'area Europea di 12 messi addietro con lo scenario
oscuro, non illuminato dalle traiettorie dei voli, del 31 marzo 2020.
I
numeri sono altrettanto evidenti. La scorsa domenica 29 marzo
avrebbero volato 3.352 aeromobili, una cifra inferiore del'88% sul
2019. Al momento 26.856
voli in meno, con una tendenza ad riduzione ulteriore. Volumi
di traffico che riflettono, inevitabilmente, gli atterraggi ed i
decolli dagli aeroporti europei.
Con
un azzeramento quasi totale su taluni scali, accompagnata dalla
chiusura delle operazioni di volo su altri aeroporti.
L'aviazione
civile/commerciale è dinnanzi ad una crisi senza precedenti. La IATA
- associazione internazionale delle aerolinee – stima una riduzione
delle entrate pari 252 miliardi di dollari, con un calo del 44% sul
2019.
Ma
la causa non è solo il COVID-19, l'elenco dei fattori proposto da
Eurocontrol è il seguente:
- COVID-19.
- Overall economic downturn.
- Failure of airlines.
- ANSPs' disruptions.
- Airports' disruptions.
- Traffic variation in 2019.
Quali
saranno gli effetti e quali iniziative saranno intraprese dalla UE,
dai governi nazionali e dalle aziende aeroportuali?
Prospettare
esclusivamente richieste di cassa integrazione, finanziamento alle
imprese e il sostegno ai voli (ennesimi contratti di co-marketing?),
come sembrerebbe emergere, per ripristinare la trascorsa realtà
operativa (troppi aeroporti e troppe aerolinee e troppi voli, non
rappresenta sicuramente, una soluzione !
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