Un
comunicato dei Cittadini di Varallo Pombia svela “incongruenze”.
AEROPORTO
MALPENSA E UNA RETE DI MONITORAGGIO DI RILEVAMENTO ACUSTICO
OPERATIVA
DA OLTRE 20 ANNI
Abbiamo
letto fino a ieri tutta una serie di articoli, comunicati di
comitati, annunci, aventi ad oggetto la richiesta di monitoraggio
della qualità dell’aria dell’intorno aeroportuale di Malpensa.
Tutte iniziative meritevoli sebbene vi siano alcuni aspetti che non
sono stati presi in considerazione, tra cui la richiesta di
monitoraggio del rumore aeroportuale.
Forse
qualcuno si è dimenticato che non solo l’inquinamento atmosferico
ma anche quello acustico devono essere verificati oggi, in assenza di
traffico aeroportuale, sia esso aeronautico e/o stradale.
Come
tutti sapranno le centraline installate intorno al sedime
aeroportuale risultano essere 16 in Lombardia e 4 sul territorio
piemontese; questo almeno è quello che per parte lombarda si legge
sul sito di SEA, mentre le centraline piemontesi non vengono nemmeno
menzionate e non se ne trova traccia da nessuna parte.
La
rete delle centraline lombarde è gestita da SEA per quanto riguarda
la fornitura dei dati di rilevamento e tracciati radar, mentre ARPA
Lombardia e Piemonte devono verificare il buon funzionamento dei
sistemi di monitoraggio delle reti di misura del rumore aeroportuale
e calcolare gli indici acustici prescritti.
Da
oltre 20 anni i dati acustici sono sistematicamente trasmessi ai
rappresentanti della
Commissione
Aeroportuale che, dopo averne preso visione e analizzato, vota tali
riscontri. Il database periodico e annuale sembrerebbe confermare
risultati e scenari compatibili ai limiti di legge e tutela dei
cittadini per quanto attiene l’inquinamento acustico.
Ma
occorre porsi alcuni interrogativi.
Il
primo è il seguente:
La
rete di monitoraggio e le centraline rispondono ai requisiti
standards per tipologia e localizzazione?
Per
averne certezza basterebbe leggere, tra i tanti documenti
disponibili, quelli di ARPA Lombardia a partire dal 2011 dove la
stessa ARPA raccomandava quanto segue:
1.
Il centro di elaborazione dati deve essere in costante collegamento
con le stazioni periferiche
di misura.
2.
La trasmissione deve avvenire una volta ogni 24 ore per tutti i 365
giorni dell’anno.
3.
Il gestore del sistema deve effettuare almeno una volta al giorno le
operazioni di controllo e verifica dell’effettiva trasmissione dei
dati
4.
Vi deve essere continuità delle rilevazioni, soprattutto per le
stazioni di rilevamento M (monitoraggio del rumore aeroportuale) e V
(monitoraggio violazioni)
5.
Il gestore del sistema deve quindi essere in grado di programmare una
manutenzione periodica della rete, in modo da minimizzare i possibili
guasti e contemporaneamente deve poter intervenire tempestivamente in
caso di malfunzionamento che pregiudichi il monitoraggio del rumore
aeroportuale.
6.
Le stazioni/centraline devono essere sono di 5 tipologie (A –
monitoraggio ambientale, M – monitoraggio del rumore aeroportuale,
V – violazioni, A e V, M e V)
Risulta
adesso, decisivo e cruciale, per valutare la rete di monitoraggio SEA
di Malpensa evidenziare quelle che sono le reali tipologie di
centraline oggi disponibili ed utilizzate per valutare le emissioni
sonore sul territorio.
La
rappresentazione delle 16 centraline SEA distingue 10 stazioni di
tipo M-monitoraggio rumore aereo e 6 di tipo A (ambientale) mentre
non risultano essere state insediate e quindi presenti quelle di tipo
V – violazioni.
Come
è possibile?
Passando
ora alla posizione delle stazioni di rilevamento, il documento “Linee
Guida per la progettazione e la gestione delle reti di monitoraggio”
di ARPA Lombardia nella sezione “Numero e posizione” riporta
come:
1.
vi debbano essere almeno due stazioni sensibili al singolo movimento
per ogni traiettoria di decollo e/o atterraggio;
2.
nello specifico per ogni traiettoria di volo devono essere insediate
due centraline/stazioni di tipo M, ovvero che assicurano il
monitoraggio del rumore aeronautico e che su ogni SID e/o traiettoria
si debba disporre l'installazione di una centralina/stazione di tipo
V, in grado di rilevare quindi le “violazioni” e sforamenti dei
limiti acustici prefissati.
Raffrontando
quindi lo stato attuale della rete di rilevamento con quanto
prescrive la stessa Arpa non è che non veda come a tali prescrizioni
nessuno (ARPA e SEA) abbia dato adempimento:
come
infatti detto in precedenza la rappresentazione delle 16 centraline
SEA distingue 10 stazioni di tipo M-monitoraggio rumore aereo e 6 di
tipo A (ambientale) mentre non è stata insediata alcuna centralina
di tipo V - violazioni.
Gli
interrogativi conclusivi da porsi, almeno in questa prima analisi,
sono scontati:
1.
perché non sono mai state rilevate queste discrepanze, ovvero
l'assenza della doppia stazione/centralina
di tipo M, ad esempio su ogni traiettoria di decollo e tantomeno di
tipo V?
2.
È questo un riscontro che potrebbe rendere del tutto inadeguata la
rete di monitoraggio insediata e del tutto incongruo il database
acustico monitorato negli ultimi 20 anni?
Appare,
in tale contesto, indispensabile rilevare come i rappresentanti delle
istituzioni presenti in Commissione Aeroportuale e gli stessi
comitati dei cittadini non sembrerebbero avere verificato e rilevato
tali, fondamentali, incongruenze.
Da
ultimo abbiamo notato positivamente che i nostri rilievi in merito
alla mancata adozione del sistema AEDT da noi mossi sin dall’agosto 2019 sono stati raccolti pedissequamente da comitati lombardi
e da singoli cittadini, incluso il riferimento al Decreto del
Presidente-Amministratore Unico di ARPA Lombardia n.10 del 16.04.2019
dove quest’ultima si era impegnata a adottare il sistema di calcolo
sopra citato entro il 30.9.2019.
Comitato
dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa
Nessun commento:
Posta un commento