Un
pilota della Jet
Blue Airways, sarebbe, la prima vittima! Anche l'air travel industry,
aerolinee, aeroporti, perciò passeggeri, equipaggi di volo e
personale di terra dei terminal passeggeri, oltre allo staff che
opera land-side nelle compagnie aeree devono fronteggiare la
“potenziale calamità” del COVID 19.
Il
“virus” sembrerebbe manifestarsi con dinamiche ed effetti che
"SARS, MERS, ed Ebola, non hanno mai evidenziato
Ma
a bordo, in questi 4/5/6 mesi quanti sintomatici, asintomatici e,
magari soggetti che avrebbero dovuto essere confinati in “quarantena”
hanno volato? Sia in cabine passeggeri quanto in cockpit. Dove
nell'elevata densità e affollamento on-board, la prossimità tra
sedili e con un costante flusso di aria, pur con ricambio
diversificato, dove, probabilmente, tamponi, termometri laser e
affini, qualora fossero disponibili, non sono/sarebbero stati in
grado di far emergere eventuali contaminazioni.
Se
nelle navi di crociera, come hanno estesamente descritto i media di
ogni Paese, sono stati identificati numerosi casi di COVID-19, tra
membri di equipaggio e passeggeri, quali riscontri si sono avuti sui
voli di linea? Dai voli intercontinentali a quelli di medio-corto
raggio. Non bisogna escludere i voli militari e delle aerolinee che,
per mettere in salvo (!?!) passeggeri, hanno, in emergenza fatto
rientrare cittadini/passeggeri “dispersi” fuori dai propri Paesi.
Se negli ospedali di mezzo mondo, infermieri, ausiliari, assistenti
vari e medici, dopo essere stati contagiati, sono anch'essi vittime
del COVID-19, quale realtà è stata registrata tra passeggeri delle
flotte aeree, equipaggi e staff air-side e land-side aeroportuale?
La
prima vittima, 49 anni, della low cost USA, riportano media
nordamericani, era risultato positivo al Covid-19. Quali voli aveva
operato? Con quali equipaggi e passeggeri? Su quali aeromobili aveva
volato prima che, qualcuno, avesse rilevato il suo contagio?
Quanti
altri casi simili sono in “corso”? Quali iniziative sono state
deliberate per verificare lo “status” COVID 19 tra personale di
terra e di volo nel trasporto aereo? I dati ufficiali dei contagiati
e delle vittime hanno isolato e circostanziato i settori
“sociali-industriali” dell'ipotetico contagio? Quali linee guida
sono state approntate per gli staff di volo e di terra che hanno
operato con passeggeri in quarantena? Il livello di esposizione nelle
cabine di pilotaggio e passeggeri potrebbe rappresentare una minaccia
di infezione.
Il
rischio reticenza e carenza di informazione tra il personale
interessato/coinvolto, potrebbe essere risolto con screening e test
sistematici e nei check-in check-out dei passeggeri negli aeroporti.
E' stato fatto o deve essere ancora predisposto?
Quando
si legge che alcune aerolinee hanno pianificato la ripresa dei voli,
magari il 4 Maggio o in Giugno, ebbene è stato valutato con quali
“procedure” sarà fronteggiata e risolta questa emergenza
sanitaria?
E
come attivare eventuali test sierologici pre-volo, post-volo, e con
quali garanzie?
L'esposizione
sintomatica e a-sintomatica potrà essere risolta con una singola
“valutazione”, magari 10minuti prima della partenza?
Indispensabile
e preliminare è la “pulizia delle cabine”.
Sulla
argomento proponiamo la seguente nota, on-line sui media USA:
“Airlines
are stepping up their sanitary measures in the wake of the outbreak.
Delta has been using fog machines to deploy disinfectant on
planes flying certain routes. American Airlines is
putting catering equipment on some international flights through
additional disinfection and sanitization processes. Alaska
Airlines, Emirates, Southwest, and many other brands have
enhanced their cleaning procedures, putting an emphasis on
disinfecting surfaces that are often touched.
"Cleaning
the surfaces and sanitization are recommended procedures by [the
International Air Transport Association]," says Dr. Ashok
Srinivasan, University of West Florida professor and head of Project
VIPRA (Viral Infection Propagation Through Air-Travel). "I am
happy that many airlines are going beyond the IATA recommendation and
cleaning the whole plane, rather than just rows nearby a suspected
infected person. We know empirically that infection can spread much
wider that just the nearby rows."
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