La dinamica dell’ultima fase del volo può, al solito, essere ipotizzata, identificando la causa in un improvviso colpo di vento, in una manovra temeraria, in una vela fuori controllo, con una caduta verticale e/o una possibile scontro con alcune alberature in quota.
Un percorso aereo che ha comunque evitato uno schianto sulle rocce e/o di precipitare al suolo. Alla fine il parapendio è rimasto impigliato tra i rami, tra gli alberi, bloccato ad una altezza di circa 20 metri. Il parapendista, un 40enne austriaco, si ignora se un veterano del volo e/o un pilota alle prime esperienze, amante del volo e dei panorami in quota, veleggiando sopra la recente neve, ha concluso la corsa sulle pendici del monte Lussari (Tarvisio).
L’intervento dei soccorsi del Sores del Fvg, in appoggio degli alpini della stazione di Cave del Predil e della Guardia di finanza, ha recuperato, dopo quasi un’ora il parapendista – che ha riportato lievi ferite - ad una altezza di 1700 metri di quota.
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