lunedì 10 marzo 2025

European Aviation Environmental Report 2025: l’indice del rumore aereo è “Lden e Lnight”

Perché solo in Italia l’impatto acustico generato dalle flotte nel ciclo LTO (Landing-TakeOff) atterraggio/decollo si calcola in LVA - Livello Valutazione Aeroportuale? L’indice di valutazione del rumore da oltre 27 anni è, infatti, espresso in Lva (livello Valutazione rumore Aeroportuale), come delineato nel DM 31.10.1997.

E' una Metodologia "originale" del rumore aeroportuale, perchè? 

Nelle 200 pagine dell'European Aviation Environmental Report 2025, nel focus sull’impatto acustico, si evidenzia:

“Nei prossimi vent'anni, il rinnovo della flotta potrebbe portare a una riduzione dell'esposizione totale al rumore negli aeroporti europei, misurata dagli indicatori Lden e Lnight”.

La crescita futura del traffico aereo è comunque innegabile, anche se tale evoluzione è stimata in tre livelli. Minimo, medio e massimo. Soprattutto in certe aree geografiche e su determinati aeroporti, anche in relazione all’esponenziale accrescimento dei voli cargo, incentivato con l’insediamento dei Cargo City in specifiche aree economico-geografiche.

L'European Aviation Environmental Report 2025, comunque, dettaglia:

"Se da un lato l'aviazione riveste un'importanza strategica per l'Europa e apporta notevoli benefici in termini di connettività, occupazione ed economia in senso lato, dall'altro si assiste a una maggiore attenzione rivolta ai suoi effetti negativi (rumore, qualità dell'aria e cambiamenti climatici) sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini europei e si auspica un'azione più efficace. Secondo una valutazione dell'attuazione della direttiva sul rumore ambientale nel 2023, la Commissione dovrebbe valutare i possibili miglioramenti, compresi gli obiettivi di riduzione del rumore a livello dell'UE, come previsto dal piano d'azione “Inquinamento zero”.

La stessa valutazione ha rilevato che gli Stati membri devono accelerare gli sforzi di conformità e garantire che le misure di mitigazione siano in linea con l'approccio equilibrato.  Vi è una crescente pressione a gestire gli impatti ambientali a livello di “sistema aeroportuale”, pena restrizioni operative più severe. 

Nel 2022, secondo la prima valutazione di monitoraggio del piano d'azione sull'inquinamento zero, è improbabile che l'obiettivo del 2030 relativo all'inquinamento acustico venga raggiunto, mentre sono stati compiuti buoni progressi per quanto riguarda gli obiettivi relativi all'inquinamento atmosferico.

• La crescita futura del traffico è stata rivista al ribasso, ora con 9,4, 11,8 e 13,8 milioni di voli previsti nel 2050 rispettivamente nello scenario di traffico basso, base e alto.

• Durante il 2023, nei 98 principali aeroporti europei, 3,4 milioni di persone sono state esposte a livelli di rumore degli aerei di 55 dB Lden e 1,6 milioni di persone sono state esposte a più di 50 eventi giornalieri di rumore aereo superiori a 70 dB.

• Mentre l'esposizione totale al rumore negli aeroporti europei è ancora leggermente inferiore ai livelli del 2019,  ci sono tendenze diverse a livello di singoli aeroporti, con un aumento dell'esposizione al rumore in circa un terzo dei principali aeroporti tra il 2019 e il 2023.

• I jet a corridoio singolo hanno generato il 71% dell'energia acustica totale in atterraggio e decollo nell'UE27+EFTA nel 2023.

• Nei prossimi vent'anni, il rinnovo della flotta potrebbe portare a una riduzione dell'esposizione totale al rumore negli aeroporti europei, misurata dagli indicatori Lden e Lnight.

• I dati della direttiva sul rumore ambientale 2022 stimano che 644.000 persone sono infastidite in modo significativo dal rumore degli aerei, mentre 125.000 soffrono di significativi disturbi del sonno.”


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