Lo studio/relazione sulla sostenibilità ambientale del Prof. Ing Maurizio Tira appartiene alla storia delle analisi per verificare la compatibilità dell'aeroporto di Treviso-Canova-S. Angelo. Non sono stati perciò solo le proposte e pareri correlati al masterplan ed al piano di sviluppo sottoposti alla Commissione di VIA/VAS ad esplorare l'attualità di una coesistenza che ha creato contrapposizione nella comunità e nei cittadini..
Il sottostante comunicato stampa del 11/03/2015 apriva una ampia analisi sulla coesistenza tra infrastruttura aeroportuale e territorio. Almeno per la parte del Comune di Treviso (si pensa che anche il contiguo Comune di Quinto di Treviso abbia svolto una indagine equivalente). Il rapporto “ambientale” tra scalo/territorio/comunità aveva escluso, almeno in questo ambito, l'impatto del “risk assessment”.
Aeroporto Canova, Manildo: “Non può esistere sviluppo senza sostenibilità. Questo gruppo di lavoro nasce esattamente per rispondere a questa esigenza”. Al prof. Tira l’incarico di approfondire la sostenibilità dello scalo trevigiano.
Il sindaco di Treviso Giovanni Manildo ha incontrato nella giornata di oggi il Prof. Ing. Maurizio Tira a cui ha affidato ufficialmente l’incarico di approfondire la questione della sostenibilità ambientale dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso. Con l’ausilio del professor Tira e degli uffici, il Comune di Treviso presenterà, entro fine anno, le osservazioni al Masterplan e le invierà al Ministero dell’Ambiente.
Nel pomeriggio di oggi si è poi tenuto un incontro del gruppo di lavoro, composto da alcuni dirigenti del Comune di Treviso, dal Professor Ing. Maurizio Tira e dai Presidenti di Aetre Gianni Garatti e di Save Enrico Marchi per dare il via libera a un iter di approfondimento che, già dai primi giorni di gennaio, coinvolgerà i Comuni di Quinto e Zero Branco. Il gruppo di lavoro avrà il compito di approfondire tutti gli aspetti legati alla sostenibilità dello scalo trevigiano, dalla tutela della salute dei cittadini, alla mobilità e all’indotto economico. “Non può esistere sviluppo senza sostenibilità – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – questo gruppo di lavoro nasce esattamente per rispondere a questa esigenza”.
Nello stesso arco temporale il Comune di Treviso aveva presentato lo studio di 112 pagine “CONVENZIONE D’INCARICO PER LA VALUTAZIONE E LE ELABORAZIONI TECNICOSCIENTIFICHE SULLE LINEE DI EQUILIBRIO TRA I LIMITI AMBIENTALI E LE ESIGENZE DI SVILUPPO DELL’AEROPORTO “ANTONIO CANOVA” DI TREVISO”.
Tra
le tante analisi e considerazioni sull'impatto complessivo
“ambientale” dell'infrastruttura aeroportuale alla
pagina 109 delle 112 dello studio alle voce “Scuole” si leggeva :
“Si ipotizza la rilocalizzazione di una scuola, pari a 3.000.000
€”.
Quale è questa scuola? Un istituto? Dove è/era
localizzato” E' stato “rilocalizzato”?
Da quanti alunni è/era frequentato?
E' un interrogativo da porre al Comitato Aeroportuale ed al Comune Giunta/Consiglio Comunale della Città di Treviso. Lo studio comunque aveva concluso l'analisi rilevando:
"Le condizioni imprescindibili per lo sviluppo"
"Lo
studio non si conclude quindi con l’identificazione di un numero di
voli annuo “sostenibile”: ogni conclusione in merito oscillerebbe
tra la posizione di chi ritiene difficilmente sostenibile lo status
quo e chi ritiene economicamente insostenibile un’attività
economica che non segua lo sviluppo indotto dal mercato.
Nel
capitolo precedente si sono fornite, da un lato un metodo di
valutazione degli scenari alternativi che necessita di tutti gli
approfondimenti evidenziati nelle criticità sollevate da più parti
circa la stima degli impatti sulla matrice ambientale, e una stima
parametrica e di primissima approssimazione dei costi delle
mitigazioni e compensazioni ambientali.
Merita in conclusione
evidenziare alcune condizioni di sostenibilità più generali, che
fanno riferimento al territorio trevigiano.
Infatti,
gli effetti positivi si riversano anche lontano dal sedime
impattante, mentre quelli negativi interessano le popolazioni dei
comuni interessati direttamente dal sedime aeroportuale.
Questo
punto è determinante anche per la città di Treviso, dove
l’incentivazione turistica “in loco” costituisce una delle
sfide legate all’aeroporto ed al suo sviluppo.
In altri termini,
fatta sempre salva la verifica dei limiti ambientali imposti dalla
normativa, si deve garantire la possibilità di riversare effetti
economici diretti e indiretti positivi vicini all’area in cui si
determinano gli impatti ambientali negativi.
Favorire il passaggio
dei turisti dalla stazione ferroviaria di Treviso, invece che
incentivare connessioni dirette con Venezia, potrebbe essere uno
degli elementi per incrementare la visibilità della città e
stimolare i turisti a soggiornarvi per brevi periodi, anche quando la
destinazione principale del viaggio fosse Venezia.
L’aeroporto
di Treviso si configura infatti oggi di fatto come lo scalo
secondario di Venezia, sul quale sono indirizzati i voli charter, gli
spedizionieri aerei e i vettori low cost.
Tutti i dati evidenziano
come, se da un lato la presenza di un aeroporto ha sicura influenza
sui flussi turistici di una regione, occorre sviluppare un adeguato
marketing territoriale perché tali benefici possano ricadere anche
sul territorio Trevigiano.
Politiche di incentivazione
all’attività turistica appaiono ancor più necessarie se si
considerano i dati, presentati dal consorzio di promozione turistica
“Marca Treviso”, che mostrano come l’occupazione media dei
posti letto disponibili sul territorio si attesti attorno al 30%.
Esiste un margine
rilevantissimo di valorizzazione di un capitale già impegnato.
Se
si considera lo sviluppo dell’attività turistica della provincia
di Treviso in forte relazione con l’attività aeroportuale, occorre
però intraprendere politiche di marketing che tengano in
considerazione il target d’utenza privilegiato dell’aeroporto,
rappresentato in maggioranza dal
turista “low-cost”.
Tali
politiche di marketing costituiscono un costo aggiuntivo, sopportato
dal territorio, che andrà detratto dagli effetti economici
indiretti.
Si può contare che la buona capacità di accoglienza
delle strutture del territorio Trevigiano, i prezzi più accessibili
e gli ottimi collegamenti con la città di Venezia, possano essere un
potenziale da sfruttare per rendere Treviso meta e punto d’appoggio
anche per coloro che intendono visitare la laguna.”
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