mercoledì 2 luglio 2025

Aeroporto Forlì, in attesa del masterplan, dopo tanti "voli campo", il comunicato dei “Sorvolati”

All’invocato Master Plan, che dovrebbe rappresentare le principali caratteristiche degli interventi di adeguamento e potenziamento dello scalo, tuttavia, dal sito ENAC risulta ancora del tutto assente. Il Piano di Sviluppo-PSA, strumento di pianificazione mancante, perciò senza il Nullaosta tecnico Enac, senza Procedura di compatibilità ambientale, senza alcuna analisi di Conformità urbanistica. Senza “Approvazione Finale” e, infine, senza alcun “Importo opere in milioni di euro”, anche se sono numerosi “stakeholders” aeronautici, imprenditoriali e “politici” che lo prospettano come imminente e scontato.

Il comunicato (vedi sottostante) del Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste, tuttavia, segnala una realtà operativa esistente, fastidiosa e opprimente. Di voli, di training, di test in volo di aeromobili che circuitano sulle teste dei cittadini, della pista e del sedime dello scalo.

Con fasi di volo di touch&go per i velivoli di “Professione Volare”, scuola di volo e riferimento in Italia per l’addestramento aeronautico. Per brevettare piloti, rilasciare licenze ed abilitazioni per futuri professionisti. Genera attività di volo iniziale, primaria. Impegna piloti istruttori di volo in ore e ore di volo a 1000 piedi (circa 300metri) di altezza. Con cicli di decollo, atterraggi, riattaccate e touch&go, toccata e in pista e ri-decollo. Manovre per piloti alle prime armi e per piloti brevettati.

In attesa della presentazione di un Masterplan, di un futuro di movimenti aerei sullo scalo e/o integrati su un “auspicato” sistema regionale di aeroporti Bologna-Forlì-Rimini-Parma, opera con prospettive di crescita Albatechnics, una azienda di manutenzione di velivoli.

Nell’hangar ex Ferruzzi, in concessione ad Alba Technics, la società fondata a Venezia-Tessera nel 2018, opera dal 2023. Nei giorni scorsi sono stati iniziati lavori di ampliamento della “struttura” esistente. In grandezza e in altezza per ricoverare integramente, anche con la coda, gli aeromobili.

Certificato e autorizzato ad operare sui seguenti aeromobili:

Airbus A318/A319/A320/A321

Boeing 737-300/400/500

Boeing 737-8,-9, -8200 MAX

Boeing 737-600/700/800/900

Bombardier DHC-8-400

Embraer ERJ -170 Series

Embraer ERJ -190 Series

ATR 42-400/500/72-212A

Boeing 777 -200/300

Boeing 787 -8/9/10.

Una attività operativa che implica anche sistematiche verifiche in volo, conseguenti a certe tipologie di “manutenzione” completate. Perciò, talvolta, con inevitabili “prove in volo” con altrettanti circuiti a bassa quota e touch&go.

In definitiva si manifesta ed evidenzia una realtà operativa di sorvolo sulla pista e sui quartieri e sulla città, come preannuncio di una intensificazione dei voli per il prossimo Masterplan potrebbe stimare nel dettaglio.

Con quali ricadute?

All’impatto acustico spot minore ma continuativo della flotta di “Professione Volare”, ma con evidenze di annoyance-fastidio continuativo sui cittadini sorvolati, in aggiunta ad eventuali voli prova post manutenzione, ai voli delle low cost e charter, i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale in Giunta (Forlì e Forlimpopoli), i manager aeroportuali aziendali ed ENAC, dopo aver insediato la Commissione Rumore (verificando attuali Zone A, B e C LVA), non dovrebbero illustrare le ricadute safety e di risk per le popolazioni (attuali e future)?

Sorvolare la città, in ogni dove, nelle fasi di atterraggio, decollo, virate in sottovento destro e sinistro, sovrastando le residenze private, quelle pubbliche e "sociali". Sorvolando gli insediamenti ad elevato carico antropico e quelli con indice di affollamento rilevanti in genere, e quelli, nello specifico, laterali a via Fontanelle. Un contesto di edificazioni e di densità abitativa che, probabilmente, esigono verifiche, con l'aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno-PEE del sedime aeroportuale. 

Comunicato

Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste fanno presente che molti cittadini forlivesi chiedono  quale norma di sicurezza e buon senso sia dietro alle autorizzazioni che permettono voli radenti, virate e manovre varie sulla città (case, scuole, case di riposo, centri commerciali, piscina comunale e quant'altro) e  chi le ha rilasciate.

Attività di prova degli aerei ed esercitazione per rilascio brevetti che, a rigor di logica, anche in attuazione di tutti i regolamenti ENAC sulla sicurezza, andrebbero svolte in spazi poco abitati per limitare i rischi alla popolazione.

Altra cosa che lascia perplessi i residenti sono gli orari in cui vengono svolte tali attività: dal primo pomeriggio a pomeriggio inoltrato, e in periodo estivo.

Proprio nelle ore in cui le persone riposano o si rilassano devono invece subire rumore sicuramente molto più alto rispetto a quanto previsto dal regolamento e dalla zonizzazione acustica comunale.

Perché questi voli vengono programmati in orari critici e non al mattino o nel tardo pomeriggio?

Ma c'è chi controlla? Dove sono le centraline per il monitoraggio? 

Se negli stessi orari un cittadino accendesse anche solo un tagliaerba, riceverebbe la visita della polizia municipale, rischiando una contravvenzione.
Sembra di essere di fronte ad un atteggiamento a dir poco superficiale e di impunibilità, da parte di quanti, a vario titolo, dovrebbero garantire sicurezza e applicazione dei regolamenti (aeroportuali e comunali).

I cittadini vogliono sapere chi si stia occupando della loro sicurezza, della loro salute e del loro benessere psico-fisico.

Più volte è stato anche richiesto dal TAAF l’inversione di pista per fare atterrare e decollare gli aerei verso Cesena e non su Forlì, limitando, ovviamente, disagi e danni in caso di eventuali incidenti, ma, tranne inutili e sterili promesse, nulla è stato fatto.

Anzi ora l'intero abitato forlivese viene spesso sorvolato da questi voli touch and go, manovre che consistono nell'atterrare su una pista e ripartire immediatamente senza fermarsi completamente. 

L’argomento viene dalle autorità dribblato e non si trovano interlocutori con cui parlare per cercare di capire e risolvere la questione della convivenza tra attività aeroportuali e diritti alla salute e sicurezza dei cittadini che continuano a subire gli effetti di una gestione non rispettosa dei regolamenti.

L'interesse dei gestori e della Regione è solo orientato sulla richiesta di nuovi voli a Forlì per alleggerire Bologna e per limitare le ingenti perdite del Ridolfi.

Ma se un aereo cadesse sulla città (cosa non improbabile), chi ne risponderebbe, economicamente, moralmente e penalmente?

 

 

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