Aereo
distrutto, con otto vittime! Il IAI -124
Westwind della Lion Air era impegnato nella fase di decollo, domenica
29 Marzo intorno alle 20.00 locali, dalla pista 24 dell'aeroporto
di Manila-Ninoy Aquino International Airport (MNL) nelle Filippine
con destinazione Tokyo-Haneda i Giappone. Il volo RP-C5880 era un
volo ambulanza con 2 persone di equipaggio e sei passeggeri. Il
velivolo aveva fatto il primo volo nel 1981.
lunedì 30 marzo 2020
sabato 28 marzo 2020
Aeroporto Malpensa, il Comitato Varallo Pombia scrive ad ARPA Piemonte
Richiesto
il monitoraggio straordinario acustico/atmosferico! Il “Comitato
dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpens”a ha,
nella giornata di oggi 28 Marzo 2020 trasmesso una PEC con il
seguente oggetto:
“Richiesta
Campagna di Monitoraggio intensivo sulla qualità dell’aria e del
rumore – Aeroporto Malpensa
In
considerazione della rilevante riduzione dell’attività
aeroportuale di Malpensa, dovuta alla pandemia Co-VID19, lo scrivente
Comitato chiede a codesta Agenzia regionale di effettuare con la
massima urgenza una campagna di monitoraggio intensivo dell’aria e
del rumore sul territorio del Comune di Varallo Pombia, interessato
dalle SID 280 e 310 in decollo da Malpensa, e sui territori degli
altri comuni piemontesi interessati a vario titolo dalle SID 280 -
310 e 320.
Quanto
sopra al fine di valutare la qualità dell’aria e gli indici di
rumore, in assenza del contributo della sorgente emissiva costituita
dagli aeromobili e dall’indotto aeroportuale, onde permettere un
approfondito confronto tra i dati relativi al periodo di attività
operativa standard ed il periodo attuale.
La
verifica del contingente impatto acustico generato dalle flotte aeree
in decollo consentirà, inoltre, di rapportare la loro incidenza
nella Classificazione Acustica (ZAC) dei singoli Comuni sorvolati.
Il
monitoraggio dell’aria per la misura dei principali inquinanti
quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, Nox, SO2, PM10,
PM2,5, benzene, CO2 ed O3, rappresenta senza dubbio un dato
essenziale per valutare il contributo degli aeroporti
all’inquinamento atmosferico osservato su scala locale.
Ringraziando
anticipatamente, restiamo in attesa di sapere le date in cui darete
corso ai monitoraggi dell’aria e del rumore richiestivi.”
venerdì 27 marzo 2020
ENAV e bilancio 2019: una Interrogazione M5S
Quale
la destinazione per il rilevante “dividendo”? Con
un comunicato dello scorso 12 Marzo ENAV ha “Approvato il progetto
di Bilancio 2019 e il Bilancio consolidato di Gruppo 2019”, a
margine è stata presentata la seguente :
“Proposta
di dividendo
Il Consiglio di Amministrazione di ENAV ha deliberato di proporre all’Assemblea di distribuire in favore degli Azionisti un dividendo complessivo pari a 113,2 milioni di euro, in linea con la dividend policy, e corrispondenti a 0,2094 euro per ogni azione (+4,8%) che risulterà in circolazione alla data di stacco della cedola, escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data. L’indicato dividendo verrà posto in pagamento il 27 maggio 2020, con data stacco cedola il 25 maggio 2020 e record date il 26 maggio 2020”.
Il Consiglio di Amministrazione di ENAV ha deliberato di proporre all’Assemblea di distribuire in favore degli Azionisti un dividendo complessivo pari a 113,2 milioni di euro, in linea con la dividend policy, e corrispondenti a 0,2094 euro per ogni azione (+4,8%) che risulterà in circolazione alla data di stacco della cedola, escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data. L’indicato dividendo verrà posto in pagamento il 27 maggio 2020, con data stacco cedola il 25 maggio 2020 e record date il 26 maggio 2020”.
In
relazione a tale “ipotesi” l'onorevole Arianna Spessotto (M5S) ha
presentato la seguente interrogazione parlamentare:
"Al
ministro dell'Economia e delle finanze, al ministro delle
Infrastrutture e dei trasporti.
Per
sapere, premesso che:
l'Enav
è una società per azioni che opera come fornitore in esclusiva di
servizi alla navigazione civile nello spazio aereo di competenza
italiana;
la
società è controllata dal ministero dell'Economia e delle finanze
(Mef) ed è sottoposta alla vigilanza dell'Ente nazionale per
l'aviazione civile (Enac) e del ministero delle Infrastrutture e dei
trasporti (Mit);
il
consiglio di amministrazione di Enav SpA, riunitosi in data 12 marzo
2020, ha approvato il progetto di bilancio 2019 ed il bilancio
consolidato di gruppo 2019;
nel
2019 il Gruppo Enav ha realizzato un utile consolidato pari a 118,3
milioni di Euro, in aumento del 3,4 per cento ed i ricavi consolidati
sono stati pari a 902,9 milioni, in aumento dell'1,5% rispetto
all'esercizio precedente;
il
consiglio di amministrazione ha, altresì, deliberato di proporre
all'assemblea di distribuire in favore degli azionisti un dividendo
complessivo pari a 113,2 milioni di Euro, in linea con la
dividendipolicy, e corrispondenti a 0,2094 Euro per ogni azione (+4,8
per cento); l'indicato dividendo verrà posto in pagamento il 27
maggio 2020;
l'emergenza
relativa alla diffusione nazionale ed internazionale del virus
Covid-19 ed alle relative misure di mitigazione sta determinando a
livello mondiale uno scenario in continua evoluzione, anche con
riferimento ai flussi del traffico aereo;
le
ultime previsioni effettuate dagli organi statistici di Eurocontrol,
che prevedevano per il 2020 un aumento del traffico aereo sull'Italia
dell'ordine del 4,3% (in termini di unità di servizio) rispetto al
2019, dovranno presumibilmente essere aggiornate in relazione agli
sviluppi in termini di durata e di effetti sul traffico aereo del
predetto scenario nazionale ef internazionale di diffusione del virus
Covid-19;
va
tenuto in considerazione il fatto che lo scenario nazionale ef
internazionale è in evoluzione, che gli effetti sull'economia in
generale e sul traffico aereo in particolare non sono allo stato
ancora quantificabili e che sarà, quindi, necessario attendere
l'evoluzione della situazione internazionale per una valutazione più
precisa sugli effetti di tale situazione emergenziale anche sulle
attività future di Enav, che potrebbero avere impatti
significativi–:
quali
iniziative di competenza i ministri interrogati intendano adottare
con riferimento alla decisione del consiglio di amministrazione di
Enav di distribuire agli azionisti una parte consistente dell'utile
maturato nel 2019".
giovedì 26 marzo 2020
Aeroporto Malpensa, il Comitato SalviAMO La Brughiera chiama ARPA L.
Pochi
voli? E', comunque, indispensabile controllare l'aria di Malpensa.
Nell'epoca del COVID19, con gli aeroporti lombardi di Linate, Bergamo
Orio al Serio e Brescia Montichiari chiusi e con Malpensa a traffico
civile-commerciale minimale, nessun Sindaco dei Cumini aeroportuali
ha ancora preso l'iniziativa e di richiedere ad ARPA Lombardia
meticolosi e sistematici monitoraggi dell'intorno delle piste di
volo.
Perché
questo ritardo e/o disattenzione per questioni fondamentali alla
coesistenza tra infrastrutture aeroportuali e territorio e comunità
dei cittadini residenti nell'intorno? Un database indispensabile e da
comparare con i riscontri di impatto atmosferico ed acustico degli
scali, qualora di ri-presentasse nel pieno il frenetico traffico
della scorsa estate 2019.
In
attesa ecco che il Comitato SalviAMO La Brughiera, prima fa tutti lo
ha fatto, con questa richiesta:
http://salviamolabrughiera.blogspot.it/
salviamolabrughiera@gmail.com
Spettabile
A.R.P.A. Lombardia, sede centrale di Milano.
arpa@pec.regione.lombardia.it
Compartimenti
di Como e di Varese.
dipartimentovarese.arpa@pec.regione.lombardia.it
e
p/c
Al
Presidente del CUV (Consorzio Volontario Malpensa)
Sig.
Stefano Bellaria
comunedisommalombardo@legalmail.it
Oggetto:
Richiesta Campagna di Monitoraggio intensivo sulla qualità dell’aria
presso lo scalo di Malpensa.
In
occasione della forte riduzione dell’attività aeroportuale di
Malpensa causa pandemia CoVID19, lo scrivente Comitato SalviAMO la
Brughiera, chiede a codesta Agenzia regionale se non ritiene
opportuno, ancorché doveroso, effettuare una campagna di
monitoraggio intensivo dell’aria in prossimità nord-sud delle
piste 35R e 35L, all’interno del sedime e nei Comuni limitrofi, al
fine di valutare la qualità della stessa in assenza del contributo
della sorgente emissiva costituita dagli aeromobili e dall’indotto
aeroportuale (Confronto dati tra periodo di attività standard e
periodo attuale).
Tale
monitoraggio per la misura dei principali inquinanti (NOx, SO2, PM10,
PM2,5, benzene, CO2 O3 ecc.), rappresenterà un dato utile ai fine
della valutazione del contributo degli aeroporti all’inquinamento
atmosferico osservato su scala locale. In attesa di un Vostro cortese
riscontro ci è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.
Casorate Sempione, 24 Marzo 2020
mercoledì 25 marzo 2020
Aeroporti e COVID19, ENAC proroga la chiusura al 3 Aprile
Riguarda
il traffico aereo civile/commerciale, ma si suppone esteso anche
all'A.G. Anche
se l’operatività
aeroportuale senza limitazioni
è stata garantita alle
società di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1
del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro
dei Trasport: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova,
Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino,
Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia
Tessera e Roma Ciampino (per i soli voli di stato, trasporti organi,
canadair e servizi emergenziali) l'attività registrata continuo a
risultare mininale. La chiusura parziale e/o totale dei Terminal su
Malpensa e Fiumicino, inoltre, non può che confermare la “stato di
crisi” dei voli complessivi sugli scali della Penisola.
Il
Comunicato Stampa n. 21/2020 di ENAC, proroga, in sostanza, al
3 Aprile la “chiusura temporanea” degli aeroporti concerne gli
aeroporti di Milano Linate, Bergamo
Orio al Serio, Verona, Firenze, Roma Ciampino, Reggio Calabria,
Brindisi, Trieste e Treviso.
A
riguardo ENAC informa:
“L’ENAC,
Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, informa che la chiusura
degli aeroporti è prorogata fino al 3 aprile 2020, in applicazione
del decreto numero 127 del 24 marzo 2020 emanato dal Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro della
Salute, con il quale, tra le varie disposizioni, viene prorogato il
decreto ministeriale n. 112 del 12 marzo 2020 che prevedeva lo stop
temporaneo di alcuni scali nazionali. Gli aeroporti interessati sono
i medesimi individuati nel decreto n. 112 del 12 marzo u.s relativo
alla razionalizzazione del trasporto aereo a seguito dell’emergenza
Covid-19”.
In
assenza di riferimenti precisi si suppone siano estese anche le
restrizioni riguardanti l'attività di Aviazione Generale oggetto del
Comunicato Stampa n. 20/2020 di ENAC: “operatività aeroporti
aviazione generale e aree di atterraggio a seguito emergenza Covid-19
- Consentiti i movimenti per comprovate esigenze lavorative,
necessità, salute e per il ritorno al proprio domicilio”.
martedì 24 marzo 2020
ICAO e Trasporto Aereo: il “sistema” si attiva per il post COVID19
Il
Consiglio ICAO verso un rapido rilancio dell'Aviazione Commerciale.
L'ICAO (International Civil Aviation Organization) promuove
iniziative a sostegno dell'Aviazione Civile-Commerciale Internazionale. Analizza il sostegno, attraverso gli Stati, le
organizzazioni
Internazionali, le istituzioni finanziarie, a pianificare il recupero dell'economia mondiale nel post “pandemia globale” Covid-19 dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
Internazionali, le istituzioni finanziarie, a pianificare il recupero dell'economia mondiale nel post “pandemia globale” Covid-19 dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
ICAO
HQ, Montréal, 23 March 2020
The
ICAO Council is urging States, international organizations and
financial institutions to consider the critical importance of civil
aviation to the recovery of the worldwide economy after COVID-19,
declared a global pandemic by the World Health Organization (WHO).
In recalling
the UN Secretary General, António Guterres’ remarks, ICAO Council
President Salvatore Sciacchitano reiterated that “We are facing a
global health crisis unlike any in the 75-year history of the United
Nations. Secretary General Guterres underlined that after tackling
the health emergency, we must focus on the social impact and the
economic response and recovery, adding that creativity of the
response must match the unique nature of the crisis.”
“Similarly,
the Leaders of the Group of Seven acknowledged that COVID-19 poses
major risks for the world economy and committed themselves to address
the economic impact of the outbreak,” President Sciacchitano
highlighted.
The President
noted that the global response must consider the role of
international air transport as a worldwide enabler in current times
of crisis, through vital air cargo services supporting the global
supply chains, rescue of stranded passengers, as well as timely
emergency and humanitarian response capabilities.
He
stressed that “maintaining the financial and functional operability
of the global aviation system is a matter of urgency in order to
establish a path towards a recovery from the economic hardships
caused by COVID-19.”
“Worldwide
air transport connectivity stimulates economies through employment,
trade and tourism, and supports States in achieving the Agenda 2030
United Nations Sustainable Development Goals (SDGs),” President
Sciacchitano explained.
“The
Council of ICAO is calling on States and financial institutions to
examine the best means of supporting sectoral stakeholders, airlines,
airports, air navigation service providers, manufacturers, without
prejudice to fair competition and by ensuring transparency.
Only by
implementing, on an urgent basis, efficient public policies and
strategies in the aviation sector will a recovery of the worldwide
economy after the pandemic be more easily achieved,” concluded
President Sciacchitano.
lunedì 23 marzo 2020
ENAC: COVID19 e l'utilizzo emergenziali dei droni
Provvedimenti
governativi emergenziali in vigore fino al 03/04/2020. ENAC
a fronte e nel quadro dei riferimenti normativi in materia di mezzi
Aerei a Pilotaggio Remoto (APR) sottostanti:
- Regolamento di esecuzione (UE) 2019/947 della Commissione del 24 maggio 2019
- Regolamento delegato (UE) 2019/945 della Commissione del 12 marzo 2019
- Regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 luglio 2018
- Nota Informativa NI-2017-007 del 17 maggio 2017 - Implementazione degli scenari standard per le operazioni specializzate critiche di aeromobili a pilotaggio remoto
- LG 2017/001-NAV - Ed. 1 del 16 gennaio 2017 - Metodologia di valutazione del rischio in operazioni RPAS per autorizzazioni e permessi di volo non geografici - Guida applicativa
- Nota Informativa 2016-009 del 14 novembre 2016 - "Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto" Piloti APR - Procedure di transizione
- LG 2016/004 - Ed. n.1 del 13 ottobre 2016 - Certificazione di progetto
- Nota Informativa 2016-007: Regolamento "Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto" attestati di pilota APR
- Circolare LIC-15 del 9 giugno 2016 - Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto - Centri di Addestramento e Attestati Pilota
- LG 2016/003-NAV - Ed. n.1 del 1° giugno 2016 - Aeromobili a pilotaggio remoto con caratteristiche di inoffensività
- Circolare ICAO n. 328
- Codice della Navigazione
-
è stata emanata, l'attesa, seguente disposizione:
Ministero
dell’Interno gabinetto.ministro@pec.interno.it
Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti m_inf@pec.mit.gov.it
Dipartimento
della Protezione Civile protezionecivile@pec.governo.it
Stato
Maggiore Aeronautica stataereo@postacert.difesa.it
Ministero
della Giustizia - Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Ufficio
del Capo del Dipartimento - Segreteria di sicurezza UE/S
segreteriasicurezza.dap@giustizia.it
ENAV
S.p.A. protocollogenerale@pec.enav.it
Associazione
Nazionale dei Comuni Italiani amministrazione@pec.anci.it
Comandi
Polizie locali e, p. c.:
ENAC
- tutte le Direzione Aeroportuali
ENAC
- tutte le Direzioni operazioni
Oggetto:
Provvedimenti governativi emergenziali in vigore fino al 03/04/2020 -
Utililizzo droni.
Nell’ottica
di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica
“coronavirus,” al fine di consentire le operazioni di
monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale,
prevista dai D.P.C.M. 8 e 9 marzo 2020, si rende necessario procedere
a derogare ad alcune previsioni delle disposizioni del Regolamento
ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto“ Edizione 3 del 11 novembre
2019. Considerate, pertanto, le esigenze manifestate da numerosi
Comandi di Polizie Locali, fino al 3 aprile 2020, si dispone quanto
segue. Le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio
remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25
kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale ed impiegati
per le sopra indicate attività di monitoraggio, potranno essere
condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione
di cui all’art. 8 del citato Regolamento. Per quanto riguarda le
operazioni critiche di tali SAPR esse potranno essere effettuate in
Visual Line of Sight in deroga all’art. 10 anche su aree urbane
dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto, non sarà
altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo
Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli
scenari standard pubblicati. Inoltre, in deroga alle previsioni di
cui all’art 27 del citato Regolamento ENAC e alle disposizioni
contenute nella Circolare ENAC ATM 09, con la presente, dalla data
del suo invio e fino al 3 aprile 2020, si autorizzano tutti gli Enti
di Stato di cui all’art 744 del Codice della Navigazione e delle
Polizie Locali dei Comuni italiani, ad operare con propri APR se
impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute
all’epidemia COVID-19, nelle aree prospicienti di tutti gli
aeroporti civili di cui al paragrafo 7 della Circolare ENAC ATM 09 e
identificate come “aree rosse”, ad una quota massima di 15 metri.
In caso di svolgimento di voli operati con APR, nelle aree sopra
specificate, l’Ente titolare dello stesso, dovrà fornire
preventivamente comunicazione alla TWR dell’aeroporto limitrofo
all’area d’interesse al fine di comunicare la presenza del drone
e di coordinare le rispettive attività. È comunque data sempre
priorità al traffico degli aeromobili da/verso gli aeroporti e
rimane in capo all’operatore del drone la responsabilità sia di
dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi
ultimi. I contatti telefonici dei responsabili delle TWR, saranno
forniti agli stessi indirizzi di cui alla presente nota, da parte di
ENAV e dell’Aeronautica Militare. Per gli aeroporti in cui sono
presenti fornitori di servizio del traffico diversi da ENAV ed
Aeronautica Militare, i numeri telefonici sono presenti nell’allegato
D della Circolare ENAC ATM 09 visionabili sul sito www.enac.gov.it.
Ferme le altre disposizioni del Regolamento. Quanto precede si
condivide anche con il Dipartimento per l’Amministrazione
Penitenziaria per necessaria informazione. In ultimo, si chiede
all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani d’inoltrare con
l’urgenza del caso, la presente disposizione, a tutti i Comuni che
ne forniranno successiva informazione ai Comandi delle Polizie
locali.
Cordiali
saluti Ing. Fabio Nicolai
giovedì 19 marzo 2020
COVID19, un comunicato ENAC, anche, su Aviazione Generale
Quali
le reali ricadute dei voli di AG? Dopo le disposizioni che hanno
regolamentato l'attività aerea sugli scali del Piano Nzionale
Aeroporti-PNA, con il comunicato Stampa n. 20/2020, ENAC ha integrato
lo stesso Decreto ministeriale. Questa “normativa” definisce le
restrizioni da adottare sulle aviosuperfici, campi di volo,
elisuperfici, idrosuperfici.per le Regioni non interessate
dall'emergenza COVIT19.
Ma
con quale esito? Un decollo di velivoli di aviazione generale e di
ultraleggeri in una Regione verso una destinazione con traffico
“emergenziale” come potrebbe essere controllato? E da quale
soggetto autorizzato? I voli a vista non strumentali dai campi di
volo potranno essere sottoposti da un sistema “ispettivo”
preordinato? Quali potrebbero le sanzioni per gli eventuali
trasgressori?
Una
serie di interrogativi che potranno trovare una risposta dai
riscontri quotidiani di eventuale attività di Aviazione Generale.
“ENAC:
operatività aeroporti aviazione generale e aree di atterraggio a
seguito emergenza Covid-19 - Consentiti i movimenti per comprovate
esigenze lavorative, necessità, salute e per il ritorno al proprio
domicilio
A
integrazione delle precedenti misure con le quali, a seguito
dell’emergenza Covid-19, è stata limitata l'operatività del
sistema aeroportuale italiano, l’ENAC ha emanato ulteriori
disposizioni per gli aeroporti di aviazione generale e per le
aviosuperfici, le elisuperfici e le idrosuperfici.
Negli
aeroporti di aviazione generale e nelle aviosuperfici, elisuperfici e
idrosuperfici (escluse le aviosuperfici e le elisuperfici
occasionali), sono consentiti i voli motivati da comprovate esigenze
lavorative, da situazioni di necessità o effettuati per motivi di
salute, nonché i voli finalizzati al rientro presso il proprio
domicilio, abitazione o residenza, secondo quanto previsto dal
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020.
Per
effettuare questi voli il pilota, due ore prima del decollo, deve
trasmettere all'autorità di pubblica sicurezza competente
territorialmente per l'aeroporto o per l'area di atterraggio di
destinazione, le comunicazioni previste (art. 9 del decreto
ministeriale del 1° febbraio 2006).
Oltre
a tali comunicazioni, il pilota deve trasmettere all'autorità di
pubblica sicurezza competente territorialmente anche
l’autodichiarazione prevista dal Ministero dell’Interno.
Queste
disposizioni non si applicano alle Regioni le cui attività di volo,
a seguito dell'emergenza Covid-19, sono state limitate con apposita
normativa”..
mercoledì 18 marzo 2020
COVID19: aeromobili e aria riciclata a bordo, una Interrogazione in UE
Non
solo aria tossica ma rischi di contaminazione? Le
problematiche associate all'aria a bordo deivelivoli dell'aviazione
civile commerciale è stata spesso oggetto di analisi e di studio.
Tra di questi il libro “Aerotoxic Syndrome” l'inconfessabile
segreto dell'industria aerea commerciale" scritto da Antonio
Bordoni.
Un
sito dedicato www. Aerotoxic.org della Aerotoxic Association da tempo
indaga e propone analisi su quella che viene identificata come “
Syndrome describes acquired chronic ill health caused by exposure to
toxic oil fumes present in the breathing air of most commercial jets.
Unaware, thousands of people suffer every day, without knowing about
this health and safety hazard.
Three
scientists from France, Australia and the USA were the first to
identify the problem in 1999. It is known to affect the central
nervous system and brain, causing a range of acute symptoms and
long-term ill-health”.
La
seguente Interrogazioni parlamentare, presentata lo scorso propone
l'attenzione sull'aria riciclata a bordo delle flotte aeree
civili-commerciali.
P-001521/2020
Interrogazione
prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione -
Articolo 138 del regolamento
è
stata presentata da Pietro Fiocchi, Maria Grapini, Evžen Tošenovský,
Marian-Jean Marinescu
Oggetto:
aria riciclata negli aerei
La
recente diffusione del Covid-19 e le strategie adottate per contenere
il virus hanno sollevato la questione dell'aria riciclata negli
aerei.
Teoricamente,
il motore a turbina aspira aria dall'esterno a un'altitudine di
10.000 metri e la immette direttamente nella cabina di pilotaggio e
nella cabina passeggeri. L'idea è fornire aria della massima purezza
e qualità.
Sappiamo
che per ridurre i costi di ventilazione le compagnie aeree utilizzano
una miscela composta per metà da aria fresca proveniente
dall'esterno e per metà da aria riciclata dall'interno della cabina,
già respirata.
L'aria
è da considerarsi inquinata quando l'anidride carbonica in essa
contenuta supera il limite di 1000 parti per milioni (ppm) e alcune
associazioni dei consumatori hanno citato studi i cui dati suscitano
una certa preoccupazione.
1
Può la Commissione confermare se le procedure attualmente adottate
per riciclare completamente l'aria negli aerei siano adeguate per
contenere il rischio di Covid-19?
2
Ritiene la Commissione che valga la pena assicurare che, in periodi
di emergenza, le compagnie aeree che operano nell'Ue introducano aria
fresca nelle cabine degli aerei al fine di garantire l'immissione di
aria non contaminata?
martedì 17 marzo 2020
Malpensa Terminal 2, nuovo scenario operativo: altri impatti
Quale
il volume di traffico e con quale configurazione land-side e
air-side? Le recenti disposizioni sul contenimento Coronavirus
COVID-19 del 13 Marzo ,2020 hanno determinato che da lunedì 16
marzo l'aeroporto di Milano Linate e il Terminal 1 dell’aeroporto
di Milano Malpensa saranno temporaneamente chiusi. Il traffico di
aviazione commerciale sarà concentrato sul Terminal 2.
I
passeggeri potranno arrivare e partire dallo stesso Terminal 2 con la
stazione ferroviaria di Malpensa Terminal 2: collegata all’aeroporto
tramite una passerella esterna collocata di fronte agli Arrivi. Il
Terminal 2 è riservato ai voli della compagnia EasyJet.
Il
terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa, è stato dedicato
esclusivamente a Easyjet, è strutturato su due livelli. Al piano
terra si trova l’area partenze con 54 banchi per il check-in e 25
porte di imbarco. Nello stesso piano si trova l’area arrivi. Al
primo piano invece, sono posizionati altri 11 gate di imbarco. -
Quale
sarà la nuova configurazione degli arrivi e delle partenze?
Quanti
saranno i voli che opereranno dal Terminal 2, con quali destinazioni
e da quali provenienza. La tipologia degli aeromobili e la
movimentazione a terra del traffico nell'epoca del COVIT19, in attesa
che l'attività ritorni regolare, verrà, inevitabilmente variata.
Anche nelle ripercussioni e nelle ricadute ambientali e territoriali,
oltre alle ripercussioni di security e di safety-aviation. La
localizzazione della rete di monitoraggio, delle singole centraline
dovrà essere analizzata e verificata in relazione sia dei volumi di
traffico quanto delle, eventuali, rinnovate procedure antirumore.
L'attuale
rete di monitoraggio, installata nel 2002, abbisogna di nuovi
settaggi del sistema, con centraline di tipo M, finalizzate anche
all'acquisizione dell'indice LVA, in grado di distinguere l'evento
aeroportuale dalle altre, possibili, origini e/o natura.
Il
ruolo della Commissione Aeroportuale (istituita per l'analisi
dell'impatto acustico) in questo ambito, tra le tante emergenze e
incombenze che hanno investito il territorio e la comunità dei
cittadini residenti ed in transito, dovrà, pertanto, analizzare e
valutare il complesso delle “nuove” ricadute.
La
revisione della mappa acustica in relazione alla movimentazione in
pista, alla alternanza nell'utilizzo delle piste 35R e 35L, il
mantenimento delle odierne SIDs di decollo antirumore,
l'aggiornamento del Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA e, come
riflesso anche del Piano di Emergenza Esterno-PEE, dovranno trovare
una corrispondente verifica nelle Curve di Isorischio
(Risk-assessment/Rischio Terzi).
Ecco
quindi che i resposnabili dei Comuni aeroportuali e di quelli
correlati (varesini e novaresi) dovranno richiedere una immediata
convocazione della stessa Commissione Aeroportuale al direttore ENAC
dello scalo. In adesione e ai decreti del Coronavirus COVID-19, delle
recenti disposizioni del Ministero dell’Interno, la riunione della
Commissione Aeroportuale di Malpensa non potrà che essere insediata
a remoto, probabilmente, con Skype.
lunedì 16 marzo 2020
COVID19, passeggeri e staff: mascherine su aerei ed aeroporti
Indispensabili
anche l'utilizzo di “guanti” per “lo staff di terra, di volo e
per passeggeri”. La situazione appare caotica. In attesa di una
qualche disposizione di ENAC e/o delle stesse aerolinee e/o dei
gestori aeroportuali, non è ancora ufficiale, ma sembrerebbe
indispensabile che equipaggi di volo e passeggeri sugli aeromobili da
un lato e il personale aeroportuale, dispongano e indossino le
“mascherine” per fronteggiare il rischio COVIT19. E non solo!
Se
i sindacati del personale di terra degli scali in un comunicato
stampa a tutela e incolumità degli stessi, oltre per la sicurezza
dei lavoratori del trasporto aereo che operano per garantire il
servizio negli scali aeroportuali, nell’emergenza da Covid 19,
richiedono “ "Dove sono mascherine e guanti per chi lavora in
aeroporto?" in volo Alitalia lo pretende.
Almeno
l'aerolinea italiana, riportano i media, avrebbe richiesto per “la
sicurezza di tutti i passeggeri e dei propri dipendenti” e viene
chiesto ai passeggeri di attrezzarsi di una mascherina protettiva da
indossare a bordo. L'iniziativa, al momento, dovrebbe interessare i
passeggeri imbarcati in una cabina passeggeri con elevato numero di
viaggiatori e non sia possibile rispettare la distanza interpersonale
di sicurezza prevista.
Ma
l'attivazione di misure minime anti-contagio dovrebbero, si suppone,
anche prevedere l'utilizzo di guanti protettivi. Ma le stesse
mascherine ed i guanti dovrebbero essere indossati nel corso del
check-in e check-out a terra e pertanto il “protocollo operativo”
anti-contagio dovrebbe essere estesa in ogni aeroporto italiano
aperto al traffico aereo. Iniziative che dovranno essere correlate
alla sistematica sanificazione degli aeromobili e spazi aeroportuali,
con interventi giornalieri di disinfezione e pulizia di tutte le
superfici delle cabine passeggeri, dei cockpit, e le zone air-side e
land-side dei terminal..
La
materia avrebbe, indubbiamente, bisogno di “procedure” specifiche
per l'area volo e terra con criteri integrativi. Il singolo
passeggero, fra l'altro, non conosce l'indice di affollamento
dell'aeromobile sul quale di deve imbarcare e ignora la distanza con
il passeggero seduto al fianco e/o dietro e/o davanti.
Ancora
una volta è quindi necessario che il Ministero dei Trasporti ed ENAC
adottino una procedura-protocollo specifico adeguato alle restrizioni
anti-contagio a terra ed in volo.
sabato 14 marzo 2020
Aeroporti e COVID19, il comunicato ENAC del 13/3/2020 spiega il Decreto
Dopo
la firma della Min. De Micheli, ecco le date di chiusura degli scali!
Se la “razionalizzare
il servizio di trasporto aereo” che ha bloccato l'operatività su
taluni scali, mantenuto l’emergenza sanitaria su altri e preservato
l'attività di volo sui restanti, assicurando voli di stato,
trasporti organi, canadair e servizi emergenza fino al 25 Marzo 2020
aveva identificato le procedure da adottare, in data 13 Marzo è
stato il comunicato stampa di ENAC, che ha, infine, completato e
illustrato il dettaglio dei voli civili/commerciali ammessi :
“ENAC:
modalità e decorrenza dello stop temporaneo degli aeroporti
individuati dal decreto del Ministro Infrastrutture e Trasporti
In
applicazione del decreto ministeriale numero 112 del 12 marzo 2020
con il quale, a seguito dell’emergenza Covid-19 il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti ha limitato l’operatività del
sistema aeroportuale italiano, l’ENAC, Ente Nazionale per
l’Aviazione Civile, ha disposto quanto segue.
Devono
garantire l’operatività aeroportuale senza limitazioni le società
di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1 del
decreto: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia
Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo,
Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera
Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi,
canadair e servizi emergenziali.
Le
società di gestione degli aeroporti non inclusi nell’art. 2 comma
1 del decreto, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Verona, Firenze,
Roma Ciampino, Reggio Calabria, Brindisi, Trieste e Treviso
limiteranno la propria operatività a partire da domani, 14 marzo
2020, ad eccezione di Milano Linate che inizierà lo stop temporaneo
da lunedì 16 marzo.
In
tutti gli aeroporti verranno comunque garantite alcune attività tra
cui le esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di
Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di
altro tipo.
Anche
gli aeroporti di sola aviazione privata dovranno limitare la propria
attività in analogia a quanto previsto per gli aeroporti non inclusi
2 comma 1 del decreto, a partire da domani, 14 marzo 2020.”
venerdì 13 marzo 2020
Aeroporti e COVID19: emanato il decreto ministeriale MIT taglia scali
Non
è nota, al momento, la data di chiusura degli aeroporti elencati! Il
decreto firmato è stato firmato nella serata del 12 marzo 2020. La
Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, ha
disposto la chiusura temporanea di alcuni aeroporti al fine di
razionalizzare il trasporto aereo nelle prossime settimane.
L’Enac,
tuttavia ha comunicato come oggi, 13 marzo 2020, l’operatività di
tutti gli aeroporti nazionali rimane invariata, anche a tutela dei
passeggeri che hanno voli già prenotati e dei vettori aerei che
hanno programmato i propri operativi.
L'operatività
degli scali sarà garantita nei seguenti aeroporti: Ancona, Bari,
Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa,
Milano-Malpensa, Napoli-Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara,
Pisa, Roma-Fiumicino, Torino, Venezia-Tessera e Roma-Ciampino per i
soli voli di Stato, trasporti organi, aerei Canadair e servizi
emergenziali.
Nei
prossimi giorni, (quando e fino a quale data?) saranno invece sospesi
i voli passeggeri e di aviazione generale, su Bergamo-Orio al Serio,
Brindisi, Firenze, Linate, Olbia, Reggio Calabria, Rimini, Taranto,
Trapani, Treviso e Verona.
giovedì 12 marzo 2020
ENAC vs Ministro dei Trasporti, proposto un assetto operativo minimale
Aeroporti,
ipotesi: uno scalo aereo operativo per singola Regione? Nel quadro
dell'evoluzione del COVIT19 ENAC avrebbe proposto uno scenario
operativo minimale, con la chiusura e/o riduzione consistente dei
voli su taluni aeroporti.
Sarebbe
stata trasmessa in data 11 Marzo una proposta ENAC, firmata dal
Presidente Nicola Zaccheo al Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti.
Gli
aeroporti selezionati e sottoposti all'attenzione del Ministro On.le
Paola de Micheli, secondo quanto riportato dai media e dai social,
sarebbero stati individuati secondo i “seguenti criteri valutativi:
- collocazione geografica dell'aeroporto, in grado di servire un bacino di utenza in modo uniforme sul territorio;
- capacità infrastrutturale dell'aeroporto(intesa sia come ricettività passeggeri e merci sia in termini di lunghezza della pista di volo), in grado di poter garantire una operatività senza restrizioni;
- garanzia di collegamenti insulari.”
L'assetto
aeroportuale operativo proposto – rileva il testo della lettera –
potrebbe essere realizzato nell'arco di 48 ore dall'invio della stessa
missiva.
mercoledì 11 marzo 2020
Aeroporti, i Comitati e la richiesta di nuove VIA, VAS e VIS
ASSOGGETTARE GLI
AEREOPORTI ITALIANI A NUOVE VIA – VAS E VIS
IL COORDINAMENTO COMITATI
VIA - AEROPORTI INTERVIENE PRESSO ENAC – MATTM – MIT
In data 25/02/2020 i
Comitati facenti parte della rete nazionale “COORDINAMENTO COMITATI
VIA – AEROPORTI” hanno inviato ad ENAC – Ministero
dell’Ambiente e Ministero dei Trasporti una richiesta formale di
assoggettare a VAS e a nuova VIA, includendo la VIS, tutti gli
aeroporti italiani e in particolare quelli elencati nel DPR 201 del
15 /12/2015 con i relativi masterplan aeroportuali, perché siano
presi in considerazioni tutti gli sviluppi che hanno interessato le
infrastrutture aeroportuali italiane e siano rispettate le normative
in materia ambientale e sanitaria, stabilendo per tutti gli aeroporti
il limite operativo in termini di safety, security e sostenibilità
ambientale.
Quanto sopra a seguito:
- dell’apertura della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea per le gravi carenze riscontrate in Italia sul recepimento della direttiva UE 2014/52 relativamente alle Valutazioni di Impatto Ambientale,
- della sentenza del Consiglio di Stato n. 01164/2020
- del ricorso 712/2018 accolto dal TAR della Campania in data 24 febbraio 2020 ……..
In linea con quanto già
evidenziato dalla Commissione Europea, anche i giudici amministrativi
italiani hanno messo in evidenza anomalie nei procedimenti di VAS e
VIA, anomalie che i Comitati di cittadini contestano da anni.
Si evidenza inoltre che,
a fronte delle nuove direttive europee ed italiane riguardo agli
impatti sanitari sulla popolazione abitante vicino gli scali, è
diventata obbligatoria per le procedure di VIA anche la VIS,
Valutazione d'impatto Sanitario.
È evidente che, a fronte
di evidenze di potenziali problemi per la salute umana non valutati
in precedenza, vige il Principio della Massima Precauzione che
è un dovere sancito dalla legge e che prevede la necessità da parte
delle istituzioni deputate al controllo di dare assoluta priorità
alla tutela della salute umana autorizzando qualunque tipo di
intervento atto a prevenire e contenere anche l’ipotesi remota di
un problema per la salute della popolazione.
Questo principio
giuridico, sancito e ribadito in innumerevoli sentenze e pareri in
materia di ambiente e salute, deve essere quindi considerato nelle
nuove procedure VIA/VAS attraverso il preliminare processo VIS.
COORDINAMENTO COMITATI
VIA-AEROPORTI
Bergamo – Associazione
Colognola per il suo futuro a.p.s.
Bologna – COCOMPAER
Firenze – Presidio No
Aeroporto
Milano Linate – CAAL
Milano Malpensa –
Comitato Cittadini Varallo Pombia
Napoli – Comitato No
Fly Zone- Assoutenti Città Metropolitana di Napoli
Parma – Comitato
NoCargoParma
Treviso - Comitato per la
Riduzione dell’Impatto Ambientale
Venezia – CRIAAV - No
Raddoppio Aeroporto
martedì 10 marzo 2020
Aeroporti e COVID19, secondo comunicato ENAC
Scali
del Belpaese: aperti e operativi? A quando una parziale chiusura?
Quanti sono i voli cancellati in ogni singolo scalo? Se ENAC con il
comunicato del 9 Marzo inquadra le “informazioni ai passeggeri su
spostamenti e voli da e per gli aeroporti delle zone “a
contenimento rafforzato” quale è la realtà operativa negli
aeroporti italiani?
Sostenere
come gli aeroporti italiani sono tutti aperti e funzionanti e le
operazioni di volo sono garantite, a condizione che siano osservate
alcune prescrizioni indicate nelle disposizioni” indicate, come si
devono comportare, con quali attese: il passeggero da un lato, i
gestori aeroportuali dall'altro, devono fronteggiare un calo drastico
dei voli per qualsivoglia destinazione: nazionale, internazionale e
intercontinentali.
La
lista dei voli cancellati dagli operatori italiani (Alitalia) ed
europei (Ryanair ed Easyjet tra tutti), all'azzeramento dei voli
intercontinentali di numerosi vettori, hanno determinato una drastica
riduzione del traffico aereo, anche del 50-80%. Dipende dai singoli
scali: Una contrazione di voli e passeggeri con una diretta crisi per
le società di gestione e sulle attività commerciali di un
aeroporto.
L'ipotesi
di chiusura di parecchi aeroporti, non solo per ridurre i costi di
gestione e per mitigare in parte i danni economici, ma piuttosto in
relazione alla residuale attività area, diventa uno scenario che, si
suppone, è in corso di analisi dai “manager e gestori”
aeroportuali.
In
attesa di nuovi eventi il comunicato stampa n. 16/2020 del 9 Marzo
di ENAC rileva:
“Coronavirus:
informazioni ai passeggeri su spostamenti e voli da e per gli
aeroporti delle zone “a contenimento rafforzato
In
merito alle misure disposte ai fini del contenimento dell’emergenza
da epidemia di COVID 19, si fornisce una lettura coordinata delle
disposizioni emanate da parte del Presidente del Consiglio dei
Ministri (DPCM 8 marzo 2020), del Ministro dell’Interno (Comunicato
dell’8 marzo 2020) e del Commissario per l’emergenza della
protezione civile (Ordinanza numero 646 dell’8 marzo 2020),
relativamente agli aspetti di interesse del settore del trasporto
aereo, al fine di standardizzare le azioni negli aeroporti nazionali.
Ciò
premesso si sintetizza quanto segue.
Gli
aeroporti italiani sono tutti aperti e funzionanti e le operazioni di
volo sono garantite, a condizione che siano osservate alcune
prescrizioni indicate nelle disposizioni richiamate e cioè:
• Coloro
che utilizzano il mezzo aereo da/per le zone “a contenimento
rafforzato” di cui al DPCM dell’8 marzo 2020 per esigenze
lavorative, per necessità o per motivi di salute devono compilare e
portare al seguito un modulo fornito dalla Polizia (pubblicato e
scaricabile anche sul sito dell’ENAC) contenente
un’autodichiarazione che attesti le sopraelencate motivazioni.
• Per
i voli al di fuori del territorio nazionale (Schengen o extra
Schengen) i residenti nelle zone “a contenimento rafforzato” di
cui al DPCM dell’8 marzo 2020 dovranno compilare e presentare alla
partenza e all’arrivo l’autodichiarazione con l’indicazione
dello scopo del viaggio.
• Per
quanto riguarda gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, si
ribadisce che gli stessi sono consentiti con le modalità indicate
(autodichiarazione da portare sempre con sé e da esibire, su
richiesta, alle Autorità competenti). Pertanto, lavoratori
nell’ambito del settore aereo, come ad esempio, gli equipaggi dei
vettori, gli operatori aeroportuali etc. possono muoversi da e per le
zone “a contenimento rafforzato”.
L’ENAC
rinnova l’invito ai passeggeri con voli da e per gli aeroporti
all’interno delle zone con restrizioni, a contattare la compagnia
di riferimento per avere informazioni sullo stato effettivo del
proprio volo”.
lunedì 9 marzo 2020
Aeroporti e COVID19, aperti anche in Zona Rossa
Chiusa
la Lombardia e 14 provincie: ma come operano gli scali aerei minori e
non?
Non
solo Linate, Malpensa e Bergamo Orio al Serio, nella nuova zona rossa
oltre alla Lombardia sono state inserite le province di Modena,
Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia,
Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e
Vercelli. Quanti aeroporti, quante piste di volo per traffico
civile-commerciale sono insediate, quante piste aerobasi militari e,
sopratutto, quante aviosuperfici e campi di volo?
Ma
gli interrogativi vanno inquadrati anche per le destinazioni e gli
arrivi dalle zone “rosse” e/o off-limitis, come per quelle dove le
restrizioni al COVIT19 non sono sate attivate, prchè ritenute non
necessarie.
Nella
giornata di Domenica 8 Marzo ENAC ha promulgato il seguente
comunicato Stampa (n. 15/2020) :Coronavirus: Infrastrutture
aeroportuali aperte e operative - Passeggeri contattino compagnie per
informazioni sui propri voli. In merito alle indicazioni contenute
nel Decreto del Presidente del Consiglio del Ministri dell’8 marzo
2020, relative all’emergenza coronavirus e che ha proceduto a una
rimodulazione delle aree nonché a individuare ulteriori misure a
carattere nazionale, l’ENAC informa che tutte le infrastrutture
aeroportuali, comprese quelle all’interno delle zone soggette a
restrizioni, sono aperte e operative, come da indicazioni del
Comitato Operativo della Protezione Civile. L’ENAC invita i
passeggeri con voli prenotati da e per gli aeroporti all’interno
delle zone con restrizioni, a contattare la compagnia di riferimento
per informazioni sullo stato del proprio volo”.
Quali
indicazioni e provvedimenti sono stati divulgati in relazione ai
passeggeri che devono raggiungere, via terra, treno e strade e
autostrade, per imbarcarsi e/o sbarcare da voli civili/commerciali e
per quello dei voli di aviazione generale?
E
per il traffico militare delle aerobasi, quali restrizioni via terra
e per l'involo e gli sbarchi?
Se
il blocco del traffico veicolare dovrebbe impedire l'ingresso e
l'uscita dalle “zone rosse” quali sono le disposizioni per piloti
e passeggeri interessati che prendono il volo dalle aviosuperfici
campi di volo localizzati nelle stesse “zone rosse”?
Se
gli spostamenti esterni ed interni a questi territori dovranno essere
limitati all'indispensabile. E se musei, teatri, cinema e altri
luoghi di ritrovo saranno chiusi (salvi i bar, i ristoranti, i negozi
ma con diverse restrizioni), i voli commerciali e di ultraleggeri
sono, comunque, un ambito che dovrebbe essere sottoposto a speciali
prescrizioni. Ma sarà possibile farlo, in coordinamento tra ENAC e
Ministero dei Trasporti, con disposizioni specifiche e correttivi, in
questi primi giorni di una “quarantena”, che non si annuncia di
breve periodo.
sabato 7 marzo 2020
Aeroporto Parma, una pista con una lunghezza variante, ma con una Strip di 280 metri
Ma
le servitù aeronautiche (Legge n. 58/1963) erano state imposte? Nel
corso del Workshop tenutosi a Roma il 4 maggio 2015 dal titolo
Regolamento (UE) n.139/2014 organizzato da ENAC, Sapienza –
Università di Roma e altri, in un Pdf (disponibile download dal Web)
la materia “Piani di Rischio e vincoli aeroportuali”, la Prof.
Ing. Paola di Mascio ha illustrato tali argomenti in un testo di 25
pagine. Alla pagina n.4 è inquadrata la questione “Legge n.58 del
4 febbraio del 1963” che sintetizza in breve l'ampia riforma
avvenuta in quel periodo:
“vieta
la costruzione e ordina l'abbattimento di tutti gli ostacoli che
possono essere dannosi al volo nelle aree immediatamente contermini
agli aeroporti civili, militari e ai campi di volo. La revisione
della navigazione, di fatto abroga la Legge 58/63 che imponeva
servitù e limitazioni ai territori limitrofi agli aeroporti,
prospettando nuovi vincoli di natura completamente diversa; vale a
dire non più legati alla configurazione del sedime aeroportuale ma
che tengono conto della tipologia e delle caratteristiche delle
operazioni di volo che hanno luogo sull'aeroporto considerato”.
Con
il “D.L. n. 96/2005 la revisione della parte aeronautica del Codice
della Navigazione , a norma dell'articolo 2 della legge 9 novembre
del 2004, n. 265”, in sostanza l'Art. 707 ha configurato l'adozione
di una normativa che il Comune di Parma ha deliberato nel 2011.
Il
primo progetto di pista in asfalto a Parma sarebbe stato di 30 metri
di larghezza e 900 di lunghezza.
Nello
stesso periodo, intorno ai primi anni sessanta dello scorso
secolo l'intenzione di massimo allungamento sarebbe risultato di una
pista asfaltata di 2400 metri.
Un
obiettivo ancora da raggiungere, dopo 60anni.
Nel
frattempo, nel corso degli anni nel 1980 sarebbe stata asfaltata per
una lunghezza di 800 metri .
Nel
1983 sarebbe stata creata la SO.GE.A.P S.P.A , in
sostituzione del precedente Consorzio.
Dopo
altri tre anni, nel 1986, la stessa pista sarebbe diventata di 1200
metri.
Nel
Novembre dello stesso anno sarebbe decollato il primo collegamento
con Roma.
Dopo
l'ampliamento verso Nord del sedime aeroportuale la pista sarebbe
allungata a 1700 metri per 30 metri di larghezza. Nel 1989 sarebbe
stato installato il sentiero luminoso di avvicinamento, e
atterraggio.
Nel
1992 l'impianto di avvicinamento strumentale ILS: Instrument Landing
System.
Nel
2001 la pista sarebbe stata ulteriormente allungata a 1900
metri per 45mt.
Nel
2002 la pista avrebbe raggiunto la lunghezza di 2100 metri.
Ma
nel XXI secolo e prima della modifica del Codice della Navigazione,
perciò del varo del Piano di Rischio (Art. 707 del CdN) era stata
applicata le Legge n. 58 del 1963?
E'
un primo interrogativo deve essere posto.
L'adozione
delle cosiddette “servitù aeronautiche”, al fine di garantire la
sicurezza della navigazione aerea sono state, via via, adottate e
ampliate nel rispetto delle differenti “configurazioni” della
lunghezza pista?
Oppure,
perlomeno, le autorizzazioni alla progressiva configurazione della
pista da parte di Civilavia-ENAC avevano verificato i “margini”
del Piano Ostacoli ICAO?
Le
stesse “servitù aeronautiche” erano state certificate da ENAC?
Gli
interrogativi correlati agli ultimi anni di attività aerea in un
sedime aeroportuale di 60 ettari del 1980 con pavimentazione
flessibile-erbosa, alle Carte Ostacoli, all'imposizione delle servitù
aeronautiche, alla collocazione dello scalo parmigiano tra quelli del
Piano Nazionale Aeroporti-PNA del 2010, non sembrerebbero, al
momento, aver risposte.
Nel
2020 l'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma ha un sedime di 93 ettari,
la pista 02/20 (in realtà l’orientamento è di 016°/196°), ed
una pista di 2124 x 45 metri.
Ma
ancora una volta le discrepanze affiorano evidenti.
Nella
Relazione Aeroporto”Giuseppe Verdi” di Parma-Relazione Piani di
Rischio di 24 pagine, revisione settembre 2011 le caratteristiche
fisiche della pista di volo 02/20 la strip area della stessa è
contrassegnata dalla seguente frase; : “si stende per 60 metri
oltre la testata pista ed ha una larghezza di 300 metri”pista. Le
distanze di RESA per entrambe le testate non sembrerebbero essere
state identificate.
Con
le Clearway rispettivamente, RWY 02/20 60x150 e Clearway 20/02
84x150.
Nella
Relazione di 51 pagine dell'Aggiornamento Piano di Rischio
Aeroportuale Aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma (PR) emissione
Ottobre 2018 si legge che “le principali caratteristiche fisiche di
Parma, come da carta A.I.P. (Aeronautical Information Publication)
dell’ENAV:
“In
corrispondenza delle due testate sono presenti i seguenti elementi
infrastrutturali:
strip
della RWY 02: (2244m x 300 m); si stende per 60 mt oltre la testata
pista 20 ed ha una larghezza di 300 mt; per RWY 02 nei primi 280 m la
larghezza della strip è ridotta a 220 m;
strip
della RWY 20: (2244m x 300 m); si stende per 60 mt oltre la testata
pista 02 ed ha una larghezza di
300
mt;
clearway
della RWY 02: si estende a partire dal fine pista 02 (direzione A1)
per una lunghezza di 60 mt ed una larghezza di 150 mt. L’altitudine
di riferimento della CWY è pari a 44,59 come riportato sulla Carta
Ostacoli TIPO B ICAO dell’ENAV;
clearway
della RWY 20: si estende a partire dal fine pista 20 (direzione
Parma) per una lunghezza di 84 mt ed una larghezza di 150 mt.
L’altitudine di riferimento della CWY è pari a 49,05 come
riportato sulla Carta Ostacoli TIPO B ICAO dell’ENAV;
RESA
RWY 02: 138m x 150m;
RESA
RWY 20: 90m x 150m.
Dall'AIP
Italia ENAV in vigore, tuttavia, a fronte delle due Relazioni del
Piano di Rischio redatte per conto del Comune di Parma, del 2011 e
quella 2018, la larghezza della Runway Strip Area è di 280 per tutto
la lunghezza della pista, trascurando gli spazi nominali descritti di
decollo ed atterraggio, 2244x280 metri.
Quali
dunque sarebbero le “ricadute” sulla certificazione della pista
e/o dello scalo, sulle correlazioni con il Piano Ostacoli e, infine,
sul Piano di Rischio, con le sole Zone A, B e C in vigore e su quello
integrato con la Zona D?
In
questo lunga descrizione del contesto storico relative alle
caratteristiche fisiologiche della pista, la cui dettagliata
configurazione dovrà risultare corrispondente alle norme del
Regolamento (UE) 14/2014, diventa inevitabile una rinnovata stesura
- tra un masterplan attuale, quello con un ipotetico allungamento
della pista, all'integrazione del Piano di Rischio, il progetto del
“The Mall” - della Relazione del Piano di Rischio da inoltrare ad
ENAC.
Una
“Relazione” che non potrà prescindere
dall'indicazione/elencazione delle “servitù aeronautiche e dai
vincoli” adottati dal Comune di Parma nel rispetto della Legge n.
58 del 1963 e da quelle successive alla sua abrogazione con il “D.L.
n. 96/2005 la revisione della parte aeronautica del Codice della
Navigazione , a norma dell'articolo 2 della legge 9 novembre del
2004, n. 265”.
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