martedì 20 agosto 2024

Aeroporti, habitat, territorio e comunità: la sostenibilità è un traguardo compatibile?

Una infrastruttura aeroportuale e la coesistenza sostenibile, a fronte di ripetuti Masterplan evolutivi in termini di incremento del traffico è, davvero, un traguardo reale?

Il PSA-Piano di Sviluppo Aeroportuale prelude ad sviluppo sostenibile, perciò in grado di  riconciliare questioni economiche (turismo, cargo, traffico aereo) e ambientali, deve   presuppore parametri funzionali. Sedimi aeroportuali funzionali alla tipologia dello scalo aereo. Hub intercontinentali, piste strategiche, nazionali, internazionali, periferiche e/o di  supporto. Con spazi di sedime di oltre 4/5000 ettari ad alcune centinaia. Con sedimi mimino di almeno 200/300 ettari per livelli di capacità pista e un tetto di movimenti/anno 40mila/voli.

Ma chi lo decide?

Quali parametri e caratteristiche di pista, di terminal, di piazzale aeromobili lo determinano. Quali livelli di impatto ambientale, di safety, di risk, di Matrice del Rischio compatibile.

Chi lo decide. Chi lo analizza, verifica e condivide con piena trasparenza dei dati di input utilizzati?

I processi decisionali che certificano e abilitano le operazioni di volo e Masterplan, i Pareri Positivi delle Commissioni VIA-VAS-VIS devono conciliare “vincoli e violazioni”, comunque compatibili con l’habitat, i cittadini e l’impatto ambientale complessivo.

L'aviazione civile/commerciale è un'industria in rapida crescita, a livello locale (Vertiporto), regionale, nazionale e internazionale. Le ricadute economiche hanno imposto traguardi vertiginosi. Non solo una infrastruttura aeroportuale per attività di volo “passeggeri”, ma anche con una Airport City integrata, Cargo City, Commercial City.

Le opportunità di occupazione, lavoro dirette, indotte e indirette che l'aviazione offre, diventa catalizzatore per ulteriori attività economiche, commerciali e turistiche.

Di conseguenza, il settore aeroportuale deve misurarsi e bilanciare il contesto dello sviluppo sostenibile. La sostenibilità deve essere uno strumento di pianificazione e sviluppo significativo e utile, deve trovare applicazione e portare a risultati positivi condivisi.

Ma è il concetto di sviluppo sostenibile e coesistenza da definire e, probabilmente, non adeguatamente analizzato e perseguito. Con quale rigore e cadenze funzionali, sono delineati e acquisiti. Il confronto tra “gestori aeroportuali” e Comitati dei cittadini residenti non trovano soluzioni concilianti e risolte. Esaminare il significato dello sviluppo sostenibile dovrebbe essere il primo punto da condividere.

Come definire lo sviluppo sostenibile? Da quando l'ambiente è entrato nell'agenda politica, sono state proposte varie definizioni di ciò che oggi chiamiamo sviluppo sostenibile.

Un aeroporto può essere sostenibile?

Chiaramente un aeroporto che:

- intrattiene un dialogo con gli interlocutori (gestori, amministrazioni locali e cittadini residenti);

- offre una partnership alla comunità nel riconoscimento e nella bonifica dei problemi ambientali;

- è in grado di soddisfare le esigenze dei suoi interlocutori;

- entra nel dibattito sulla qualità della vita a livello locale, nazionale e internazionale;

- monitora e migliora/riduce/mitiga il suo impatto sull'ambiente, sulla safety e il risk;

- stabilisce obiettivi politici per ridurre il suo impatto ambientale, di safety, di risk;

- valuta preliminarmente l'impatto del nuovo sviluppo sull'ambiente esistente, sulla safety, sul livello del risk;

- è disposto e in grado di rilasciare informazioni sul suo impatto ambientale, di safety, di risk;

- è un aeroporto che aspira a essere un sostenibile, attento ai suoi impatti e obblighi nel presente e consapevole delle responsabilità che detiene per le generazioni future.

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