Il Comitato illustra la realtà “percepita”: e non solo sorvoli e rumore aereo!
Spett.le
GESAC
Alla c.a Dott. Roberto Barbieri
PROT.U 0040-2020
18-09-2020
Egregio dott. Barbieri, in
riferimento alla video intervista da Lei rilasciata in data 15
settembre al Corriere del mezzogiorno, vogliamo innanzitutto
evidenziare che le argomentazioni da Lei proposte ci sembrano
affrontate da un unico punto di vista e secondo il solo criterio di
uno sviluppo inteso in senso strettamente economico-monetario e più
specificamente in favore della società che lei rappresenta:
LA GESAC.
Le sarà sfuggito che in ambito internazionale, e anche
locale, il concetto di sviluppo è da anni declinato insieme alla
parola "sostenibile", includendo in questa più ampia
accezione la tutela dell'ambiente, del patrimonio culturale e, ultimo
ma non ultimo, della salute umana.
In questa più ampia accezione,
che può essere definita di tipo strategico, lo sviluppo di un
territorio può essere programmato per periodi più lunghi perché
nella programmazione si includono le risorse disponibili e la
possibilità di non esaurirle o distruggerle per il solo fine di
conseguire un vantaggio meramente economico e attuale. Nel caso più
specifico dell'aeroporto di Capodichino, i vantaggi economici di cui
parla sono poi ad esclusivo appannaggio della società da cui
dipende, anche se Lei descrive vantaggi, sempre solo economici, per
l'intera città.
Se la sua idea di sviluppo rimane focalizzata
esclusivamente su questioni meramente economiche, di denaro, i suoi
suggerimenti in materia di rigenerazione urbana, chiaramente
incentrati sull'area a ridosso dell'aeroporto di Capodichino, sono
quantomeno inopportuni e sicuramente inaccettabili.
Più volte
nelle sue interviste si è palesemente riferito al comitato No Fly
Zone, del quale sono orgogliosamente presidente.
Per tale motivo
mi sento obbligata ad informarla che le “lamentele” da lei citate
non riguardano "un poco di rumore", ma una serie di
violazioni alle normative vigenti, opportunamente segnalate anche
dal Comune di Napoli, dall’Arpac e dal Ministero dei Beni
Culturali.
Gli anomali sorvoli sulla città, da noi
rappresentati in tutte le sedi, non riguardano semplicemente il
rumore, come accennato nelle interviste da lei rilasciate: parlare
esclusivamente di questo unico aspetto appare uno stratagemma per
sminuire la nostra azione civica che, suo malgrado, è stata invece
riconosciuta in tutte le sedi istituzionali.
Il Comitato No Fly
Zone, insieme ad Assoutenti Città Metropolitana di Napoli, oltre a
“lamentarsi del rumore”, ma in realtà segnalando le violazioni
alle normative vigenti in materia di sforamenti acustici, ha
contestato anche la violazione del Codice della Navigazione, delle
normative dettate dall’Enac , dall’EASA e dall’ICAO, inoltre ha
contestato con osservazioni tecniche la definizione delle curve di
isorischio, il Piano di Azione, il PRA, la VIA e il Masterplan,
che inspiegabilmente (irregolarmente?) è stato presentato
senza mappe di vincolo approvate da ENAC, ma soprattutto il nostro
comitato ha contestato, in tutte le sedi istituzionali fino alla
commissione in materia di trasporto aereo del Senato,
la cancellazione dell’aeroporto di Grazzanise dal Piano
Nazionale degli Aeroporti.
Privare la terza regione d’Italia di
un vero aeroporto è un delitto verso tutti i cittadini del
sud Italia. Capodichino, come lei stesso afferma nell'intervista,
è satura, lo è da anni avendo superato i 6 milioni di passeggeri
(limite di saturazione). Per ovviare a questa evidente condizione si
pensa di poter puntare sullo scalo salernitano, dalla cui messa in
funzione dipenderebbe lo sviluppo del territorio campano. Questa è
una menzogna che solo gli sprovveduti possono ritenete realistica.
Autorevoli studi commissionati dalla Regione Campania hanno infatti
evidenziato che Pontecagnano-Costa d'Amalfi non può e non potrà mai
assolvere al ruolo che la GESAC vorrebbe affibbiarle, dati i limiti
infrastrutturali ed orografici segnalati anche dai nostri consulenti
aeronautici.
Il "tema é serio", come da lei stesso
affermato nell’intervista, e andrebbe per questo affrontato con
serietà: parliamo dello sviluppo economico della terza regione
d’Italia e di tutto il sud e lei, da economista, comprenderà che
non parliamo solo "di un poco di rumore".
Il comparto
aeronautico del casertano, la nostra industria agroalimentare, sono
solo due esempi di settori produttivi penalizzati per la mancanza di
un vero aeroporto campano.
L'aeroporto di Grazzanise potrebbe
invece rendere realistici gli ambiziosi programmi di sviluppo della
nostra regione: se le merci potessero partire non da Milano o Zurigo
ma dalla nostra regione ci sarebbe un vero sviluppo per tutto il
territorio e non solo per il fondo d’investimento dal quale Lei
dipende.
Non abbiamo il piacere di conoscere quelli che lei
definisce “i benpensanti intellettuali napoletani radical chic che
chiedono la chiusura di Capodichino”.
Noi rappresentiamo
cittadini che chiedono l’apertura di un VERO scalo che possa
espandersi nel futuro accogliendo ben piú degli 11 milioni di
passeggeri toccati da Capodichino nel 2019, senza saturarsi, uno
scalo che rispetti non solo la compatibilità ambientale ma tutte le
normative vigenti in termini di safety e security. Lo scalo di
Grazzanise garantirebbe inoltre il traffico CARGO (precluso sia per
Capodichino che per Pontecagnano).
In sintesi, noi non parliamo da
economisti come solo lei puó fare, ma abbiamo dimestichezza con i
numeri:
Grazzanise con i suoi ettari ha il sedime più grande
d’Italia e porterebbe occupazione per 15.000 posti di lavoro,
favorirebbe l’export e non solo del comparto agroalimentare,
favorirebbe lo sviluppo del DAC che oggi, per le carenze
infrastrutturali, è obbligata a delocalizzare la produzione di
prodotti made in Campania in altre regioni attrezzate con scali
aeroportuali con piste di 3.000 mt.
I presupposti su cui si basano
le sue idee possono di certo essere definiti miopi, se non proprio
ciechi, e sono sicuramente contrastanti, tra le altre cose, con i
vincoli imposti dal Codice della Navigazione agli articoli 707 e 715.
La informiamo che chiederemo alla regione, all'Enac e alle
istituzioni interessate di voler inserire l'aeroporto di Grazzanise
tra i progetti del Recovery Plan, quale opera infrastrutturale
fondamentale per lo sviluppo sostenibile di tutto il sud
Italia.
Lieti di poter fornire a lei e gli altri ospiti della
video intervista opportuni approfondimenti sulle tematiche trattate
in questa nostra nota, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Il
presidente
Stefania Cappiello
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