Quali
sono, nel dettaglio, le “escursioni” di pista registrate negli
aeroporti del Belpaese? Le
note sottostanti sono state coordinate da Flight Safety Foundation
and EUROCONTROL, e il GAPPRE. Le raccomandazioni promulgate sono
state validate da the Airports Council International (ACI), the Civil
Air Navigation Services Organisation (CANSO), European Union Aviation
Safety Agency (EASA) e da International Air Transport Association
(IATA).
Le
raccomandazioni sono illustrate nelle 30 pagine del documento “Global
Action Plan for the
Prevention of Runway Excursions”
“Nonostante
le specificità dei rischi dell'aviazione nel 2020 portate dalla
situazione COVID-19, il tasso e il numero di escursioni in pista nel
mondo rimangono costanti nell'ultimo decennio.
I
dati mostrano che l'industria è stata efficace nel ridurre il tasso
di escursione in pista dei voli commerciali incidenti, ma il numero
assoluto di incidenti e inconvenienti e la loro gravità indicano
ancora un rischio molto elevato.
In
uno studio sui dati sugli incidenti e sugli incidenti dedicati a
questo processo del piano d'azione, la IATA ha riferito che tra il
2005 e la prima metà del 2019 il 23% (283) degli incidenti nel
database globale degli incidenti della IATA ha coinvolto
un'escursione in pista.
Questo
era lo stato finale più frequente, seguito da atterraggio con
attrezzatura / crollo del carrello (15%) e danni al suolo (12%).
La
gestione del rischio di escursione in pista è uno dei migliori
esempi di come i diversi segmenti dell'aviazione non possano farlo da
soli.
La
gestione del rischio di escursione in pista e della resilienza si
basa su un sistema di fattori strettamente collegati per il successo
che dipendono da uno sforzo congiunto e coordinato di tutti gli
attori dell'aviazione.
La
complessità della prevenzione delle escursioni in pista deriva anche
dal fatto che l'effetto del fattori di rischio e resilienza sono
altamente cumulativi: manutenzione e reportistica delle condizioni
della pista, prestazioni e operazioni degli aeromobili, gestione
collaborativa del percorso di avvicinamento e aderenza a solide
politiche per la discesa sicura e la pianificazione
dell'avvicinamento, avvicinamento stabilizzato, atterraggio sicuro e
go-around sono alcuni esempi. Il rischio di proprietà congiunta
richiede soluzioni comuni.
Questo
è il motivo per cui l'industria si è riunita, all'interno di un
gruppo di lavoro dedicato, per discutere e concordare quali sono le
azioni più importanti per affrontare il rischio di escursione in
pista.
Il
risultato è un elenco di raccomandazioni che rappresentano il
consenso del settore su quali sono le migliori pratiche e interventi
oltre la semplice conformità normativa.
Le
raccomandazioni sono principalmente generiche e spetterà alle
organizzazioni responsabili decidere i dettagli specifici per la
possibile implementazione, tenendo conto delle condizioni locali e
del contesto specifico.
Affrontare
sia i fattori di rischio che quelli di resilienza è stato un
principio guida del gruppo di lavoro che ha esaminato i dati sugli
incidenti e gli inconvenienti, i singoli scenari e le migliori
pratiche e i suggerimenti sulla gestione del rischio e della
resilienza.
Le
raccomandazioni sono il risultato degli sforzi combinati e sostenuti
delle organizzazioni che rappresentano tutti i segmenti
dell'aviazione.
Le
organizzazioni che hanno contribuito a questo piano d'azione sono
totalmente impegnate a migliorare la sicurezza delle operazioni in
pista sostenendo l'attuazione delle raccomandazioni in esso
contenute.
Queste
organizzazioni includono, ma non sono limitate a, operatori
aeroportuali, fornitori di servizi di navigazione aerea, operatori
aerei, produttori di aeromobili, organizzazioni di ricerca e
sviluppo, regolatori, internazionali Organizzazioni e associazioni.”
In
relazione ai “fuoripista” il contesto operativo del Belpaese è
stato spesso illustrato dall'Aerohabitat, anche con il testo
seguente:
“La
statistica incidentale, sommariamente (ma sono datti costantemente
aggiornati), ricorda come:
•
negli
scorsi 10 anni l’82% degli incidenti aerei è stato registrato
nelle fasi di decollo e atterraggio con circa il 58% di tutte le
vittime a bordo e a terra;
•
resoconti
casistici confermano come gli incidenti aerei con elevato numero di
vittime a terra sono registrati ogni anno, diverse volte..
Gli
incidenti a terra, entro e fuori al sedime aeroportuale, anche dopo
l'involo sono catalogati in cinque categorie prevalenti, in
rappresentanza delle fasi operative del decollo (takeoff) e
dell'atterraggio:
-
take-off overruns, fuoripista nelle fasi del decollo;
-
landing overruns, fuoripista nelle fasi di atterraggio;
-
take-off crash nelle fasi del decollo, poco dopo aver fatto quota,
dopo il decollo;
-
landing crash , impatto con il suolo in atterraggio;
-
fuoripista laterali veer off, a destra e sinistra della pista (vedi
Runway veer-off accidents: Quantitative risk assessment and risk
reduction measures).
Al
fine di elaborare il Piano di Emergenza Provinciale e il Piano di
Emergenza Esterno è indispensabile analizzare e valutare l’area
valutata a maggior rischio che la normativa nazionale individua in
corrispondenza delle zone di decollo e di atterraggio degli
aeromobili anche se è da ritenersi estremamente difficoltoso stimare
i possibili punti di caduta di un aeromobile, a causa dell’elevato
numero di fattori che intercorrono in
incidenti
di questo tipo.
In
pratica è indispensabile che le zone di analisi siano suddivise in
riquadri per l’attribuzione dei relativi livelli di rischio. In
riquadri delle dimensioni di 500x500m.
Di
quanti riquadri è composta l'area coinvolta di ogni singolo
aeroporto identificato dal Piano Nazionale Aeroporti-PNA: 50, 80,
120?
La
difficoltà di identificare In corrispondenza delle zone di decollo e
di atterraggio, utili a stimare i possibili punti di crash/impatto
con il suolo, anche a causa dell'elevato numero di fattori che
inquadrano la localizzazione con il contesto geo-sociale esistente.
L'Art.707
del Codice Della Navigazione a riguardo, in relazione alla redazione
del Piano di Rischio ed alla definizione delle Mappe di Vincolo
associato al Piano Limitazione Ostacoli, deve censire ed aggiornare
il dettaglio degli “sforamenti” naturali e le edificazioni
esistenti, quanto i fabbricati e le attività in deroga nelle Zone A,
B, C eD.
Occorre
identificare, quindi, anche gli “elementi” ritenuti sensibili,
quali
°
Strutture Scolastiche;
o
Cliniche, Case di Cura, Centri Sociali;
o
Parrocchie, Centri Religiosi;
o
Palestre;
o
Industrie Rischio Incidente Rilevante;
o
Poli Commerciali;
°
Serbatoi e depositi carburante;
o
Distaccamento VVF;
o
Area Aeroportuale;
o
Varchi di Accesso all’area aeroportuale;
o
Zona di Tutela;
o
Strutture Ospedaliere;
o
Municipio;
o
Confini Comunali.
o
Ferrovia;
o
Autostrade;
o
Strade Nazionali e Provinciali;
o
Snodi viabilistici/ incroci strategici;
o
Acquedotto;
o
Metanodotto;
o
Elettrodotto
o
Fiumi;
o
Parchi.