All’invocato
Master Plan, che dovrebbe rappresentare le principali caratteristiche degli
interventi di adeguamento e potenziamento dello scalo, tuttavia, dal sito
ENAC risulta ancora del tutto assente. Il Piano di Sviluppo-PSA, strumento
di pianificazione mancante, perciò senza il Nullaosta tecnico Enac, senza Procedura
di compatibilità ambientale, senza alcuna analisi di Conformità urbanistica.
Senza “Approvazione Finale” e, infine, senza alcun “Importo opere in milioni di
euro”, anche se sono numerosi “stakeholders” aeronautici, imprenditoriali e “politici”
che lo prospettano come imminente e scontato.
Il
comunicato (vedi sottostante) del Comitato Sorvolati e il Tavolo delle
Associazioni Ambientaliste, tuttavia, segnala una realtà operativa esistente, fastidiosa
e opprimente. Di voli, di training, di test in volo di aeromobili che circuitano
sulle teste dei cittadini, della pista e del sedime dello scalo.
Con
fasi di volo di touch&go per i velivoli di “Professione Volare”, scuola di
volo e riferimento in Italia per l’addestramento aeronautico. Per brevettare
piloti, rilasciare licenze ed abilitazioni per futuri professionisti. Genera
attività di volo iniziale, primaria. Impegna piloti istruttori di volo in ore e
ore di volo a 1000 piedi (circa 300metri) di altezza. Con cicli di decollo,
atterraggi, riattaccate e touch&go, toccata e in pista e ri-decollo.
Manovre per piloti alle prime armi e per piloti brevettati.
In
attesa della presentazione di un Masterplan, di un futuro di movimenti aerei
sullo scalo e/o integrati su un “auspicato” sistema regionale di aeroporti
Bologna-Forlì-Rimini-Parma, opera con prospettive di crescita Albatechnics, una
azienda di manutenzione di velivoli.
Nell’hangar
ex Ferruzzi, in concessione ad Alba Technics, la società fondata a Venezia-Tessera
nel 2018, opera dal 2023. Nei giorni scorsi sono stati iniziati lavori di ampliamento
della “struttura” esistente. In grandezza e in altezza per ricoverare integramente,
anche con la coda, gli aeromobili.
Certificato e autorizzato ad operare sui seguenti aeromobili:
Airbus
A318/A319/A320/A321
Boeing
737-300/400/500
Boeing
737-8,-9, -8200 “MAX”
Boeing
737-600/700/800/900
Bombardier
DHC-8-400
Embraer
ERJ -170 Series
Embraer
ERJ -190 Series
ATR
42-400/500/72-212A
Boeing
777 -200/300
Boeing
787 -8/9/10.
Una
attività operativa che implica anche sistematiche verifiche in volo,
conseguenti a certe tipologie di “manutenzione” completate. Perciò, talvolta,
con inevitabili “prove in volo” con altrettanti circuiti a bassa quota e touch&go.
In
definitiva si manifesta ed evidenzia una realtà operativa di sorvolo sulla pista
e sui quartieri e sulla città, come preannuncio di una intensificazione dei
voli per il prossimo Masterplan potrebbe stimare nel dettaglio.
Con
quali ricadute?
All’impatto
acustico spot minore ma continuativo della flotta di “Professione Volare”, ma con
evidenze di annoyance-fastidio continuativo sui cittadini sorvolati, in aggiunta ad eventuali voli
prova post manutenzione, ai voli delle low cost e charter, i nostri rappresentanti
in Consiglio Comunale in Giunta (Forlì e Forlimpopoli), i manager aeroportuali
aziendali ed ENAC, dopo aver insediato la Commissione Rumore (verificando attuali Zone A, B e C LVA), non dovrebbero illustrare le ricadute safety e di risk per le
popolazioni (attuali e future)?
Sorvolare
la città, in ogni dove, nelle fasi di atterraggio, decollo, virate in sottovento destro e sinistro, sovrastando le residenze private, quelle pubbliche e "sociali". Sorvolando gli insediamenti ad elevato carico antropico
e quelli con indice di affollamento rilevanti in genere, e quelli, nello specifico, laterali a via
Fontanelle. Un contesto di edificazioni e di densità abitativa che, probabilmente, esigono verifiche, con l'aggiornamento del Piano di Emergenza
Esterno-PEE del sedime aeroportuale.
Comunicato
Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni
Ambientaliste fanno presente che molti cittadini forlivesi chiedono quale norma di sicurezza e buon senso sia
dietro alle autorizzazioni che permettono voli radenti, virate e manovre varie
sulla città (case, scuole, case di riposo, centri commerciali, piscina comunale
e quant'altro) e chi le ha rilasciate.
Attività di prova degli aerei ed
esercitazione per rilascio brevetti che, a rigor di logica, anche in attuazione
di tutti i regolamenti ENAC sulla sicurezza, andrebbero svolte in spazi poco
abitati per limitare i rischi alla popolazione.
Altra cosa che lascia perplessi
i residenti sono gli orari in cui vengono svolte tali attività: dal primo
pomeriggio a pomeriggio inoltrato, e in periodo estivo.
Proprio nelle ore in cui le
persone riposano o si rilassano devono invece subire rumore sicuramente molto
più alto rispetto a quanto previsto dal regolamento e dalla zonizzazione
acustica comunale.
Perché questi voli
vengono programmati in orari critici e non al mattino o nel tardo pomeriggio?
Ma c'è chi controlla? Dove sono
le centraline per il monitoraggio?
Se negli stessi orari un
cittadino accendesse anche solo un tagliaerba, riceverebbe la visita della
polizia municipale, rischiando una contravvenzione.
Sembra di essere di fronte ad un
atteggiamento a dir poco superficiale e di impunibilità, da parte di quanti, a
vario titolo, dovrebbero garantire sicurezza e applicazione dei
regolamenti (aeroportuali e comunali).
I cittadini vogliono sapere chi
si stia occupando della loro sicurezza, della loro salute e del loro benessere
psico-fisico.
Più volte è stato anche
richiesto dal TAAF l’inversione di pista per fare atterrare e decollare gli
aerei verso Cesena e non su Forlì, limitando, ovviamente, disagi e danni in
caso di eventuali incidenti, ma, tranne inutili e sterili promesse, nulla è stato
fatto.
Anzi ora l'intero abitato
forlivese viene spesso sorvolato da questi voli touch and go, manovre che consistono
nell'atterrare su una pista e ripartire immediatamente senza fermarsi
completamente.
L’argomento viene dalle autorità
dribblato e non si trovano interlocutori con cui parlare per cercare di capire
e risolvere la questione della convivenza tra attività aeroportuali e diritti
alla salute e sicurezza dei cittadini che continuano a subire gli effetti
di una gestione non rispettosa dei regolamenti.
L'interesse dei gestori e della
Regione è solo orientato sulla richiesta di nuovi voli a Forlì per alleggerire
Bologna e per limitare le ingenti perdite del Ridolfi.
Ma se un aereo
cadesse sulla città (cosa non improbabile), chi ne risponderebbe,
economicamente, moralmente e penalmente?